Bonus Verde, cosa dice l’agenzia delle entrate

bonus verde
Grazie ad Assofloro Lombardia sono stati delimitati gli ambiti di applicazione della detrazione Irpef sul giardinaggio

Dallo scorso marzo usufruire in modo corretto del cosiddetto Bonus verde è possibile, grazie alle precisazioni rese dall’Agenzia delle entrate su sollecitazione, nel febbraio scorso, da parte di Assofloro Lombardia mediante un’istanza di consulenza giuridica. Infatti, dopo l’introduzione nella legge di Stabilità 2018 del Bonus verde, si è verificata la necessità di avere dei chiarimenti inerenti alcuni aspetti operativi e pratici necessari all’applicazione delle detrazioni per sistemazione e verde. La risposta dell’Agenzia fornisce indicazioni che fanno da punto di riferimento ufficiale e favoriscono la tendenza all’uniformità di comportamento degli organi pubblici che svolgono controlli, ispezioni, accertamenti. Permette cioè di fare chiarezza sul modo di intendere determinate operazioni con rilevanza fiscale, consentendo così agli operatori del settore verde di adeguare il proprio comportamento ed evitare contestazioni di carattere tributario. Nada Forbici di Assofloro Lombardia ha così commentato: «Ora tocca a cittadini e imprese dimostrare l’importanza del Bonus verde, che fa bene all’ambiente, alla salute e all’economia».

Chi usufruisce del bonus verde

L’art. 1, commi 12-15, legge 205/2017 (legge di Bilancio o di Stabilità 2018) ha introdotto, a partire dal 1° gennaio 2018 la detrazione dall’imposta sui redditi dovuta dalle persone fisiche (Irpef) pari al 36% delle spese documentate, sostenute ed effettivamente rimaste a carico del contribuente, fino a un ammontare massimo di 5.000 euro per unità immobiliare adibite a civile abitazione (pertanto la detrazione massima spettante è pari a 1.800 euro, che dovranno obbligatoriamente essere detratti in dieci rate annuali di pari importo). Questo significa che, per es., chi possiede più immobili usufruirà di tante detrazioni quante sono le case in cui effettuare interventi verdi, e in un condominio saranno tutti i proprietari a detrarre per la manutenzione del giardino condominiale.

L’agevolazione è fruibile senza che sia collegata a una ristrutturazione edilizia e senza alcun titolo abilitativo. Beneficiari della detrazione sono tutti coloro che possiedono l’unità immobiliare abitativa (proprietari, nudi proprietari e titolari di altri diritti reali), e coloro i quali detengono l’unità immobiliare abitativa con un titolo idoneo (locazione e comodato). Sono invece esclusi immobili di nuova costruzione, uffici, negozi e magazzini. La detrazione spetta anche per le spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo: in questo caso la detrazione spetta al singolo condòmino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che questa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi. La detrazione viene ridotta del 50% se l’abitazione è utilizzata promiscuamente per l’esercizio di un’attività di impresa o professionale.

Quali opere

La detrazione del 36% riguarda tutte le spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte di abitazione già esistenti, nonché la realizzazione di recinzioni e impianti di irrigazione. Sono inoltre da ricomprendervi le realizzazioni di copertura a verde di giardini pensili.

I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate hanno specificato che sono agevolabili tutti quegli interventi straordinari di sistemazione a verde, consistenti nel sostanziale rinnovamento di un giardino già esistente. Dalle precisazioni emerge dunque che semplici interventi di manutenzione ordinaria di un giardino, come anche l’acquisto di piante per interni e balconi, non possono godere del Bonus verde.

Come attestare

Come per tutte le altre agevolazioni fiscali riguardanti la casa, la condizione necessaria per usufruirne è la tracciabilità dei pagamenti, che a loro volta dovranno essere erogati a imprese del settore dietro presentazione di regolare fattura (non per niente il Bonus verde ha negli intenti l’emersione o la depressione del “lavoro nero”, insieme con il miglioramento dell’ambiente). I pagamenti possono venire eseguiti mediante bonifico bancario, sul quale però non va indicato alcun riferimento normativo. Possono inoltre essere utilizzati assegni bancari o circolari, oppure bancomat, carte di debito o credito. Sugli incassi ricevuti, diversamente da quanto accade per le spese di manutenzione degli immobili che possono usufruire delle detrazioni, la banca non deve operare alcuna ritenuta. In caso di vendita dell’immobile, qualora ci fosse l’interesse, deve essere espressamente indicato nell’atto che le rate restanti restino in capo al cedente: se ciò non avviene, queste passano automaticamente in capo all’acquirente.

 

Leggi l’articolo completo su AgriCommercio & Garden Center n. 3/2018

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Bonus Verde, cosa dice l’agenzia delle entrate - Ultima modifica: 2018-04-27T09:30:35+02:00 da Barbara Gamberini

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