SIS, novità, e conferme dal programma cerali

sis
Sono due le “new entry” di quest’anno: Giorgione per i frumenti teneri e Tito Flavio per i duri. Le “giornate” per illustrare ad agricoltori e tecnici le nuove varietà

Grande successo di pubblico anche quest’anno alle “Giornate tecnico dimostrative 2015” della Sis (Società italiana sementi) che hanno preso avvio il 19 maggio dalla sede di San Lazzaro di Savena (Bo) per proseguire poi fino al 9 giugno nei campi sperimentali della società in varie provincie d’ Italia. Nelle giornate inaugurali a Idice, centinaia tra tecnici e operatori commerciali sono stati accompagnati dagli esperti Sis a visionare conferme e novità nell’ambito del “Programma cereali 2014/2015”, con momenti di approfondimento sugli aspetti di tecnica agronomica, anche in collaborazione con aziende leader del settore della difesa e nutrizione delle piante (Adama, Basf, Bayer, Ilsa, Open Green, Sumitomo).

Ed ecco di seguito un po’ d’informazioni carpite direttamente sul campo, guidati dai tecnici della Sis.

Frumenti teneri

Fra i grani teneri, accanto alle varietà già affermate del catalogo Sis, tra cui ricordiamo oltre al Bologna (che per il quinto anno mantiene la propria posizione di prima varietà coltivata in Italia), Palesio, Bramante e Akamar, sono state illustrati i più recenti Caravaggio, Tintoretto, Bellini e soprattutto Giorgione, la vera novità di quest’ anno.

Il Bologna, se mai qualcuno ancora non lo sapesse, è caratterizzato da una grande stabilità produttiva, ampia adattabilità, ottima tolleranza alla fusariosi, proponendosi come punto di riferimento per qualsiasi produzione di qualità.

Il Palesio, caratterizzato da grande precocità ed alternatività, rappresenta un’ottima combinazione fra capacità produttiva (fino a 80 q/ha) e qualità. In particolare il P/L è stabile in tutti gli areali di produzione (0,4-0,6). Questo frumento si adatta a tutti gli areali ed è sicuramente il più affidabile per le semine nel Centro-Sud.

Un’altra varietà caratterizzata da una buona tolleranza all’allettamento e alle principali fitopatie è Akamar, frumento in grado di fornire produzioni stabilmente elevate. È classificato come frumento panificabile, ed è ottimo anche per la produzione di foraggio. Come per il Palesio è fondamentale la gestione di questa varietà nell’ambito di un regime agronomico efficiente, senza avere il “braccino corto” per l’azoto.

Il più recente Caravaggio (origine Isengrain x Mieti) è classificato come frumento panificabile superiore essendo caratterizzato da un p/l ottimale (0,3-0,4) e un w abbastanza elevato (230-250). Si tratta di un frumento mutico, con un elevato contenuto proteico. Questa varietà valorizza al meglio un’opportuna ed appropriata difesa fungicida.

Tintoretto (origine Bologna x Tremie) è un panificabile di recente iscrizione. È caratterizzato da una notevole capacità produttiva, grazie anche all’elevata capacità di accestimento, e una buona tolleranza ai patogeni (in modo particolare la ruggine gialla). Questa varietà può trovare un ottimo impiego anche nella produzione di biomassa a scopo energetico. Rimanendo nelle varietà di recente iscrizione non possiamo non citare Bellini, ottenuto dall’incrocio Serio x Isengrain. Si tratta di un panificabile a granella bianca caratterizzato da un elevato potenziale produttivo. Questa varietà, con spiga fertile e di grandi dimensioni, presenta un’ottima tolleranza alla fusariosi.

Per quanto riguarda le varietà di grano tenero, la vera novità 2015 sulla quale Sis ripone le massime aspettative è il Giorgione, un “figlio” del Bologna. In alcune prove Giorgione ha decisamente superato la produttività del Bologna, pur mantenendone le caratteristiche qualitative. Anche se la varietà dovrà superare ulteriori prove per metterne a fuoco le caratteristiche ed in particolare la capacità di adattamento e la stabilità, si potrebbe ipotizzare Giorgione come “un Bologna con maggiore potenziale produttivo”.

Frumenti duri

Tra i frumenti duri, a fianco dei più conosciuti Marco Aurelio, Cesare e Massimo Meridio, nel corso delle giornate Sis sono state illustrate le varietà più recenti, ma già protagoniste di accordi di filiera come Emilio Lepido, Furio Camillo e Ovidio, oltre alla novità Tito Flavio.

Di costituzione abbastanza recente (2010) la varietà Marco Aurelio (Orobel x Arcobaleno x Svevo) ha la caratteristica di combinare la migliore capacità produttiva con l’elevata qualità, una cosa che solo 20 anni fa era impensabile. Alcune delle caratteristiche di questa varietà sono intrinseche ma molte riescono ad esprimersi solo grazie a un processo agronomico efficiente. Si tratta di una varietà a ciclo medio/tardivo che, caratterizzata dalla capacità di riempimento veloce della granella, tende a comportarsi parzialmente come una varietà precoce in fase di maturazione. Evidenziando un notevole tenore proteico, elevato indice di giallo delle semole e ampia adattabilità nonché tolleranza alla septoria risulta molto interessante per gli accordi di filiera.

Cesare (origine Orobel x Iride) è una varietà di recente iscrizione ma oramai ampiamente affermata. Il suo principale punto di forza è nell’aver evidenziato un’ottima resistenza all’allettamento cosi come ha dimostrato una buona tolleranza alle fusariosi e, particolare non meno importante, alla virosi del mosaico. Grazie alle buona e costante qualità molitoria entra nei circuiti di filiera. Da segnalare, come curiosità, l’utilizzo di questa varietà per la produzione del cuscus. Cesare, resistendo bene all’allettamento, si adatta in particolare agli areali del Centro/Nord.

Con all’origine la stessa combinazione varietale di Marco Aurelio, Massimo Meridio, rispetto all’altra varietà presenta un indice di giallo un po’ più elevato e risulta più rustico e più precoce, anche se forse un pochino meno produttivo. Massimo Meridio ha comunque un’ottima produttività e presenta eccellenti caratteristiche qualitative. La resistenza all’allettamento è buona e il peso ettolitrico risulta elevato.

Emilio Lepido, di più recente costituzione, è caratterizzato da un’eccellente qualità del glutine (probabilmente la migliore varietà per questa caratteristica), con una notevole stabilità dell’indice, sempre superiore a 90. Considerando che anche l’indice di giallo e il contenuto proteico sono elevati si può affermare che associa i caratteri di qualità e produttività, sempre presenti nelle più recenti varietà Sis. Per questi motivi è già protagonista di alcuni accordi di filiera. Dotata di un ciclo molto precoce è adatta per le semine ritardate.

Furio Camillo (Iride x Claudio) è stato costituito nel 2012. La capacità produttiva è certamente tra le migliori. A ciclo medio, ha un intervallo di riempimento brevissimo, che lo contraddistingue. Rustico e sano, ha portamento invernale ed una capacità di accestimento elevata. Ottimo per le colline interne, ha un’elevata stabilità produttiva. È suscettibile alla septoria ma si difende bene dalla ruggine bruna. Fornisce sempre un eccellente peso specifico.

Ovidio (Svevo x Claudio) è caratterizzato da un ottimo equilibrio tra produzione e contenuto proteico. Da Claudio ha ereditato, in particolare, il portamento e la morfologia della spiga e da Svevo l’indice di giallo e la capacità di accumulare proteine. Ottima la resistenza alla bianconatura e alla volpatura, buona tolleranza alle virosi. Si adatta a quasi tutti gli areali di coltivazione.

Per i frumenti duri la novità di quest’anno è Tito Flavio (Meridiano x Joyeau), iscritta nel 2013. Si tratta di una varietà medio-tardiva a taglia media con ottima resistenza all’ allettamento. La varietà ha inoltre una buona tolleranza alla fusariosi della spiga, alla virosi del mosaico ed è ottimamente tollerante alla septoria. La qualità molitoria è buona, assimilabile a quella del Cesare, e di particolare interesse risultano l’ottima tolleranza alla volpatura e all’accumulo di micotossine.


«Una risposta ad ogni esigenza»

In occasione della prima giornata Sis in campo il neopresidente Mauro Tonello ha sottolineato come ci sia «un forte cambiamento del mercato e delle regole a livello europeo che pretende una sempre più alta specializzazione. Ogni azienda richiede grani e frumenti particolari: vorrei rimarcare tra l’altro la nostra collaborazione con Italpizza che ha deciso di utilizzare la varietà Bologna per affermare la forte caratterizzazione italiana di un suo prodotto di punta la “Margherita d’ Italia”. Stiamo poi mettendo in piedi un’altra operazione di valore, quella della pasta fresca, anche qui con un orientamento verso sementi, semola e farina tutta italiana che, come abbiamo visto, danno al consumatore, all’artigiano ed all’industria risultati eccezionali».

«Ma così come le varie paste esigono varietà specifiche di grano – ha continuato Tonello – anche per il mais esistono differenti tipologie e la soia ha richieste che vanno dai diversi colori al differente contenuto proteico e così via. Sis, con il suo apparato di tecnici di provato valore e senza eguali nel nostro settore, può fornire questa conoscenza professionale, anche attraverso i continui investimenti in innovazione e ricerca e la scelta di fondo di lavorare su filiere di qualità 100% autoctona. Il nostro messaggio è quello di una diversificazione dell’italianità del nostro prodotto che ci permetterà di accontentare tutte le richieste che ci arrivano».

SIS, novità, e conferme dal programma cerali - Ultima modifica: 2015-07-27T10:00:56+02:00 da Barbara Gamberini

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome