La transizione ecologica è inevitabile e porterà a una riduzione di agrofarmaci e fertilizzanti di sintesi, ma il fatturato delle imprese dei mezzi tecnici comunque aumenterà

Il futuro dell’economia sarà caratterizzato dalla transizione ecologica e digitale. Anche il futuro dell’agricoltura sarà caratterizzato dalla prevalenza dell’agroecologia e del digitale.

Questa strategia favorirà nuove tecniche e il commercio dei mezzi tecnici sarà fortemente condizionato da questa evoluzione, con prodotti “bocciati” (agrofarmaci, fertilizzanti di sintesi, antibiotici, imballaggi di plastica, ecc.) e prodotti “promossi” (biostimolanti, prodotti per la difesa fisica e biologica, concimi organici, biofertilizzanti, reti antigrandine e antinsetto, ecc.).

Perché questa evoluzione? È una moda o un’evoluzione strutturale? Gli agricoltori saranno penalizzati o avvantaggiati? Come cambierà il commercio dei mezzi tecnici?

Perché questa evoluzione?

La transizione ecologica e digitale è una volontà dei cittadini e dei consumatori.

La volontà e le preferenze dei cittadini hanno spinto l’Unione europea a lanciare le strategie “Green Deal europeo”, “Farm to Fork” e Biodiversità, e recentemente una strategia digitale al 2030, che hanno una grande importanza per il settore agricolo, per due ragioni: da esse ne derivano impegni ambientali, ma anche occasioni di business.

Ma soprattutto i consumatori, e quindi il mercato, vanno in questa direzione. Già, oggi, le persone prestano una sempre maggiore attenzione ai requisiti ambientali, sanitari, sociali ed etici e, ora più che mai, ricercano valore negli alimenti. Le persone vogliono sentirsi più “vicine” agli alimenti che consumano, vogliono che siano freschi e meno lavorati, che provengano da metodi di produzione sostenibili, alimenti salutistici, biologici o almeno senza residui, benessere animale, antibiotic free, prossimità e made in Italy.

Molti agricoltori e operatori agricoli disdegnano l’eccessiva evoluzione ecologica del settore agricolo, considerandola uno slogan, una prospettiva irrealistica, un’infatuazione, una scelta di palazzo, voluta dalle grandi potenze economiche mondiali contro i piccoli imprenditori. Addirittura alcuni agricoltori accusano la transizione ecologica di portare ad una riduzione dei redditi e addirittura alla carestia.

La transizione ecologica e digitale non è una moda: tante evidenze ci dimostrano che è un cambiamento strutturale e un orizzonte inevitabile. Il futuro dell’agricoltura sarà caratterizzato dalla prevalenza dell’agroecologia e dell’agricoltura digitale, per l’ottenimento di prodotti trasferiti al consumatore in filiere agroalimentari perfettamente tracciate e ricche di informazioni.

Reddito e sostenibilità

Un sistema alimentare sostenibile dovrà conseguire gli obiettivi climatici e ambientali e nel contempo incrementare il reddito dei produttori primari, secondo i nuovi indirizzi della Pac, in particolare la strategia “A Farm to Fork”.

Ciò implica un grande cambiamento, secondo la Commissione europea:

  • impellente necessità di ridurre la dipendenza da pesticidi e antimicrobici;
  • ridurre il ricorso eccessivo ai fertilizzanti;
  • potenziare l’agricoltura biologica;
  • migliorare il benessere degli animali;
  • invertire la perdita di biodiversità.

Gli agricoltori devono trasformare i loro metodi di produzione e sfruttare al meglio le soluzioni basate sulla natura, sulle tecnologie, sul digitale e sullo spazio per conseguire migliori risultati climatici e ambientali, aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre e ottimizzare l’uso di fattori di produzione (ad esempio pesticidi e fertilizzanti).

Settori bocciati e promossi

Questa strategia favorirà nuove tecniche, mentre molti settori saranno “bocciati” (vedi tabella); questa evoluzione influenzerà notevolmente la produzione e il commercio dei mezzi tecnici.

La transizione ecologica non sarà realizzata tramite “l’agricoltura del nonno”, ma attraverso un livello più avanzato, con elevatissime capacità professionali, decisamente più elevate rispetto all’agricoltura convenzionale che utilizza paradigmi standardizzati (con la chimica basta applicare una ricetta).

Le tecnologie di guida satellitare, la precisione nelle operazioni colturali e la gestione dei dati sono indispensabili per un’agricoltura moderna. L’agricoltura digitale offre tanti vantaggi nella riduzione degli sprechi, nella qualità dei prodotti e nella sostenibilità ambientale. Il business del futuro sarà la gestione dei dati; la tecnologia digitale consentirà di accrescere la sostenibilità dell’agricoltura (acqua, suolo e clima), di produrre in assenza di input chimici e di migliorare le informazioni sulla qualità e sull’origine dei prodotti.

Ad esempio, l’agricoltura biologica, che esce vincitrice da questa strategia, dovrà comunque cambiare: maggiore produttività, impiego della lotta biotecnologica contro le fitopatie, utilizzo delle moderne tecnologie meccaniche e digitali.

Il cambiamento, generato dalla transizione ecologica e digitale, comporta la riduzione dell’uso di alcuni mezzi tecnici: agrofarmaci, fertilizzanti di sintesi, mezzi per gli allevamenti intensivi, antibiotici, imballaggi di plastica, ecc. Ciononostante la difesa delle colture dalla avversità climatiche e fitopatologiche, così anche la fertilizzazione delle piante, rimarranno molto importanti, ma con mezzi diversi dal passato: concimi organici, biostimolanti, reti antigrandine e antinsetto, sensori e antenne per l’agricoltura digitale, imballaggi riciclabili, ecc. (vedi tabella qui di seguito).

Settori e parole, bocciati e promossi

Bocciati Promossi
- Agrofarmaci
- Azoto
- Fosforo
- Combustibili fossili
- Allevamenti zootecnici intensivi
- Antimicrobici e antibiotici
- Medicinali
- Imballaggi di plastica
- Sprechi alimentari
- Concimi organici
- Biofertilizzanti e bioraffinerie
- Biostimolanti
- Benessere degli animali
- Agricoltura biologica
- Difesa integrata (rotazioni, diserbo meccanico)
- Reti antigrandine e antinsetto
- Energia rinnovabile: biogas, fotovoltaico
- Tecnologie di precisione e digitali
- Imballaggi riciclabili
- Sicurezza sementiera e diversità delle sementi
- Economia circolare e Bioeconomia
-Indicazioni di origine nelle etichette

Agrofarmaci

Gli agrofarmaci sono i veri sconfitti della strategia della nuova Pac e degli orientamenti dei consumatori. L’uso di agrofarmaci in agricoltura – dice la Commissione europea – contribuisce all’inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria, nonché alla perdita di biodiversità, e può danneggiare piante, insetti, uccelli, mammiferi e anfibi non bersaglio.

La Commissione intraprenderà azioni per ridurre, entro il 2030, l’uso e il rischio complessivi degli agrofarmaci del 50% e l’uso di quelli più pericolosi del 50%.

Per preparare la strada alle alternative e mantenere i redditi degli agricoltori, la Commissione adotterà una serie di misure:

  • revisione della direttiva sull’utilizzo sostenibile degli agrofarmaci;
  • rafforzamento delle disposizioni in materia di difesa integrata;
  • promozione di un maggiore utilizzo di metodi alternativi sicuri per proteggere i raccolti da organismi nocivi e malattie.

La difesa integrata incoraggerà l’uso di tecniche di controllo alternative, quali la rotazione delle colture e il diserbo meccanico, e sarà uno dei principali strumenti per ridurre l’uso dei pesticidi chimici. Tali pratiche saranno sostenute nell’ambito della Pac.

La Commissione agevolerà, inoltre, l’immissione sul mercato di pesticidi contenenti sostanze attive biologiche, rafforzerà la valutazione del rischio ambientale dei pesticidi e interverrà per accorciare la durata del processo di autorizzazione dei pesticidi da parte degli Stati membri.

Fertilizzanti

L’eccesso di nutrienti (in particolare azoto e fosforo) nell’ambiente, dovuto a un uso eccessivo e al fatto che non tutti i nutrienti utilizzati in agricoltura sono efficacemente assorbiti dalle piante, costituisce un’altra importante causa di inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua e ha provocato la diminuzione della biodiversità nei fiumi, nei laghi, nelle zone umide e nei mari.

La Commissione interverrà per ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50% garantendo che non si verifichi un deterioramento della fertilità del suolo. Ciò porterà a una riduzione dell’uso dei fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030.

Agricoltura biologica

L’agricoltura biologica è la vera vincitrice della strategia “From Farm to Fork”.

Il mercato degli alimenti biologici è destinato a continuare a crescere e l’agricoltura biologica deve essere promossa ulteriormente, in quanto ha effetti positivi sulla biodiversità, crea posti di lavoro e attrae giovani agricoltori, e i consumatori ne riconoscono il valore.


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Nuove proposte per adeguare il business

La direzione impressa dai cittadini-consumatori è chiara e netta; l’agricoltura, le filiere agroalimentari, l’industria e il commercio dei mezzi tecnici si adegueranno per necessità, ma anche per cogliere le nuove occasioni di business.

Se la domanda degli agricoltori si rivolgerà prevalentemente verso i concimi organici, i biostimolanti e le reti antigrandine, gli strumenti digitali (sensori, antenne, monitor, ecc.), inevitabilmente l’industria e il commercio dei mezzi tecnici coglierà i vantaggi di questa nuova domanda. Questa evoluzione richiede una consapevolezza e una nuova professionalità.

L’era della “farmacia agricola” tradizionale è terminata, per fare spazio alla vendita di nuovi mezzi tecnici e servizi che accompagnano le tecniche di contrasto preventivo alle avversità climatiche e le tecniche di lotta più sostenibili. Un’evoluzione che porterà al passaggio dall’agricoltura tradizionale all’agroecologia, dalla “ricetta” al contrasto anticipato alle avversità, dalla “medicina” per curare gli attacchi parassitari alla prevenzione degli stessi.


L'articolo è pubblicato su AgriCommercio e Garden Center n. 5/2021 

Dall’edicola digitale alla scoperta del perché abbonarsi

Con l’agricoltura cambia anche la scelta dei mezzi tecnici - Ultima modifica: 2021-09-08T17:04:28+02:00 da K4

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