C’era grande attesa intorno a Eima Green 2021, salone delle tecnologie per il giardinaggio e la cura del verde che si è tenuto a BolognaFiere nell’ottobre scorso in concomitanza con Eima International. La prima occasione di ritorno alla normalità dopo un anno e mezzo che ha sconvolto le vite occidentali. Ritrovarsi in fiera ha regalato una grande emozione, anche se la partecipazione delle aziende non è stata al livello delle edizioni passate. Tuttavia, quelle presenti hanno portato una messe di novità e, soprattutto, hanno permesso a noi giornalisti di settore di “leggere” le tendenze per il prossimo 2022, e non solo. E di raccontarvele.
Assenze importanti
Purtroppo mancavano molte aziende storiche, sia italiane sia straniere. Se per le seconde – soprattutto tutte quelle cinesi, ancora sottoposte a divieto di uscita dal Paese – si possono facilmente ipotizzare problemi logistici legati proprio alla pandemia, per le prime, quelle italiane, la spiegazione non è così semplice.
Potrebbe trattarsi di problemi economici, soprattutto per le piccole e medie aziende tartassate dall’emergenza sanitaria, ma anche di difficoltà legate proprio alle vaccinazioni e alla mancanza di Green Pass, oppure di mancata prenotazione degli spazi espositivi dovuta all’ipotesi – per fortuna scongiurata – che nuovamente l’edizione in presenza potesse saltare.
Nel novembre 2020, infatti, a completamento del biennio tradizionale di Eima, si era tenuto Eima Digital Preview, cioè lo svolgimento solo online degli incontri fra aziende espositrici e visitatori e buyer, e non era del tutto peregrina l’idea che anche quest’anno potesse sfumare all’ultimo minuto l’incontro di persona.
Poco importa: chi ha partecipato lo ha fatto convintamente e meritatamente, e in ogni caso vedremo fra un anno – la prossima edizione di Eima è già scalettata dal 9 al 13 novembre 2022 –, se la mancata partecipazione sia imputabile a propaggini pandemiche, come propendiamo noi, o ad altre cause.
Interessanti novità
Comunque sia, chi ha partecipato, in veste sia di espositore sia di visitatore, si è speso al massimo. Gli espositori hanno portato numerose novità interessanti, elaborate in ben un anno e mezzo di chiusura emergenziale, che diventano due anni e mezzo se consideriamo l’ultima edizione di Eima, nel novembre 2018.
E tutti hanno ricevuto la meritata attenzione da parte del pubblico, curioso e partecipe dopo un “digiuno” durato fin troppo.
I visitatori sono stati seguiti come non mai, con ampia dovizia di spiegazioni da parte dei tecnici delle diverse aziende, che hanno raccontato nei minimi particolari le novità di prodotto. Che sono tutte molto interessanti, e che vi presenteremo nel prossimo numero di Agricommercio e Garden Center in una dettagliata rassegna.
Ecosostenibilità!
Qui ci interessa darvi una panoramica di tendenze, che si riassumono in un unico concetto: ecosostenibilità! Senza tirare in ballo Greta Thunberg, ormai tutti sappiamo che le risorse non sono inesauribili e che da ogni nostro comportamento attuale dipende il futuro del nostro Pianeta per le prossime generazioni (e anche per le nostre, se siamo nati dagli anni ‘60 in poi). Ecco allora che, così come nell’industria automobilistica è una corsa a produrre automobili “ecologiche”, ibride o elettriche, anche le aziende di macchine per giardinaggio hanno escogitato soluzioni meno impattanti sull’ambiente rispetto anche solo al recente passato.
Soluzioni ecologiche
Tutte le grandi aziende costruttrici hanno presentato un’intera linea di macchine a batteria, dal tosaerba al robot, dal decespugliatore al biotrituratore, spesso con batterie intercambiabili fra i diversi apparecchi della stessa marca.
Una soluzione intelligente per abbattere le emissioni inquinanti (ma anche quelle sonore) e lavorare in piena efficienza anche in un giardino di città.
Rimangono ancora le linee a benzina, per accontentare tutta la clientela, ma ormai appaiono un po’ in secondo piano rispetto al vero e proprio boom delle macchine a batteria (al litio), e la previsione è che entro una decina d’anni al massimo il carburante fossile scompaia completamente.
Chi produce attrezzi con o in plastica si è industriato per realizzarli con plastica riciclata e riciclabile: attrezzi ecologici! Perché provengono da tonnellate di raccolta di plastica, opportunamente lavorata per ottenere prodotti finali sicuri, di alta qualità, di lunga durata, “amici dell’ambiente” anche perché a fine vita, se il consumatore lo vorrà(!), potranno essere nuovamente riciclati, separando eventuali altri materiali (legno o metallo, anch’essi riciclabili) e riconvertendo di nuovo la componente plastica.
Infine – ma non è una novità –, molti apparecchi a basso consumo d’energia (es. centraline per irrigazione, lampade da esterni ecc.) si avvalgono di un’alimentazione attraverso piccoli pannelli solari che rendono completamente autonomi gli apparecchi rispetto al fabbisogno energetico necessario. La novità è la durata della carica, sempre più lunga grazie al miglioramento delle batterie, e il prezzo di vendita al pubblico, sempre più basso (approvvigionamento delle materie prime permettendo…) grazie a tecnologie innovative.
Tecnologia digitale
Un grande tema, ampiamente espresso da Eima International sulle macchine agricole, ma affacciatosi anche a Eima Green, è quello della digitalizzazione delle macchine da giardino, in particolare – per ora – i robot tagliaerba e i sistemi d’irrigazione.
Da alcuni anni sono in commercio apparecchi programmabili in digitale, mentre da ben pochi anni sono anche programmabili e comandabili attraverso una comune App sul cellulare, attraverso la quale dirigere la macchina e verificare se tutto sta procedendo correttamente. Adesso, con una sola App è possibile comandare l’intera linea della stessa marca, dal robot all’irrigazione, e verificarne da remoto, su ogni device, l’intero funzionamento.
Inoltre, ora le macchine “che si muovono autonomamente”, cioè i robot, sono tutti dotati di GPS, non solo per poter essere localizzati in caso di furto come nel recente passato, ma anche – alcuni – per poter delimitare in totale autonomia l’area di lavoro, grazie al georeferenziamento, con margini d’errore ridotti a pochissimi centimetri. Filo perimetrale addio?
L'articolo (con tutte le foto delle macchine)
è pubblicato su AgriCommercio e Garden Center n. 6/2021
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