Volete prima la notizia buona o quella cattiva? La buona, che ormai sapete tutti: il lockdown ha avvicinato i Millennial, o Generazione Y, (1980-1995) e la Generazione Z (1996-2010) al giardinaggio. A corollario, specialmente i più giovani sono fortemente motivati a chiedere al personale dei garden center le informazioni per tenere al meglio le piantine appena acquistate: e questa è una grossa soddisfazione morale per voi gardenisti.
La cattiva, che deriva dalle condizioni sociali in cui versano i giovani: spendono pochissimo in piante e prodotti, e per i secondi spesso lo fanno online, sia perché hanno pochi soldi, sia perché non sono stabili o hanno case troppo piccole o infelici dal punto di vista ambientale.
Però, vale la pena che voi ci spendiate tempo per “coltivarveli” e fidelizzarli, perché per tutti la passione non è passeggera, e tutti sperano di arrivare nel tempo a case più grandi e idonee alle piante, e stipendi più consistenti.
Questo è quanto emerge da una breve inchiesta fra Millennial e Gen Z (vedi box a pag. 53) amanti delle piante da pochi o tanti anni, sinceramente appassionati, e rammaricati per non poter dare (ancora) libero sfogo alla propria passione.
Le interviste ai ragazzi sono pubblicate
sulla rivista AgriCommercio e Garden Retail n. 4/2023