Il Comitato tecnico economico foraggero, operante nell’ambito dell’Accordo interprofessionale per le sementi foraggere, ha fissato a 480 euro il quintale il prezzo di liquidazione del seme di erba medica in natura certificato, riferito a prodotto pulito (calo di lavorazione pari a 0%), per la campagna 2025/2026.
Il valore individuato conferma la precedente indicazione di prezzo, rivista al ribasso poco più di un mese fa, alla luce di un contesto di mercato che, nel frattempo, non ha registrato variazioni significative.
«Nel corso della riunione – ha dichiarato Alessandro Lualdi, presidente del Coams (Consorzio delle organizzazioni di agricoltori moltiplicatori sementieri) e coordinatore del Comitato – è emerso che le condizioni di mercato, che poco più di un mese fa avevano portato a rivedere al ribasso la precedente previsione di prezzo, sono rimaste sostanzialmente stabili. Per questo motivo il Comitato ha ritenuto opportuno confermare il prezzo del seme di erba medica per la campagna in corso, mantenendolo all’interno del range indicato».
Sul fronte produttivo, la campagna attuale continua a presentare criticità, con rese medie inferiori alle attese e una pressione crescente esercitata dai mercati internazionali, che incidono sull’equilibrio complessivo della filiera.
«Sotto il profilo produttivo, la campagna attuale si conferma complessa, con rese medie non soddisfacenti e pressioni provenienti dai mercati internazionali non indifferenti. L’Accordo interprofessionale, in essere da oltre dieci anni, ha rappresentato sicuramente un supporto per gli operatori del settore nell’affrontare queste difficili congiunture», ha aggiunto Lualdi.
Proprio alla luce del ruolo strategico svolto dall’Accordo negli ultimi anni, le parti coinvolte stanno già guardando al futuro. L’intesa, infatti, giungerà a scadenza con la campagna in corso e sarà oggetto di un percorso di rinnovo che punta a un ulteriore rafforzamento della collaborazione lungo la filiera.
«Per questo, nelle prossime settimane, sia la componente agricola sia quella industriale si attiveranno per garantire il rinnovo dell’Accordo, coinvolgendo anche altre strutture produttive della filiera, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’intesa e favorire nuove opportunità di crescita», ha concluso Lualdi.
