Ci sono piante che vengono considerate “specie aliene invasive” dall’Ue, attraverso il Reg. Ue 1143/2014, che riporta la “lista nera”, ossia l’elenco delle specie alloctone invasive che vanno tenute sotto controllo e non devono essere coltivate, commercializzate e vendute. Per es. penniseto (Pennisetum setaceum), giacinto d’acqua (Eichornia = Pontederia crassipes) e erba della Pampa rosa (Cortaderia jubata).
Se n’è parlato durante un webinar organizzato a metà maggio da Assofloro e Coldiretti in collaborazione con Ispra - Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - con una serie di consigli altamente raccomandati per i vivaisti, i floricoltori e tutti i punti vendita in genere.
La definizione di "aliena invasiva"
Una specie invasiva, secondo l’Ipbes-Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, è una specie aliena per il territorio in cui compare all’improvviso, diffondendosi senza difficoltà né contenimento. Nel 2023 erano più di 37.000 le specie aliene, vegetali e animali, introdotte dalle attività umane nel mondo, circa 200 specie l’anno, 3.500 delle quali classificate come aliene invasive (le piante sono il 6%), una delle principali minacce alla biodiversità.
Le tre specie più invasive al mondo sono il giacinto d’acqua, pianta acquatica tropicale originaria del Sud America, che blocca i corsi d’acqua e danneggia la pesca; la lantana (Lantana camara) e il ratto nero (Rattus norvegicus).
L’invasione avviene in diversi modi: nel caso dei vegetali il più frequente è la “fuga” da aree confinate, per es. semi che dai giardini atterrano nell’ambiente spontaneo circostante o piante d’acquario gettate insieme all’acqua, oppure per trasporto accidentale, per es. nel terriccio di piante importate o fra il legname, o per trasporto volontario, per es. florovivaisti o turisti che portano semi e talee da viaggi intercontinentali.
La strategia Ue di controllo e contenimento è in tre punti: evitare che le specie aliene arrivino, sia per coltivazione sia attraverso la popolazione che ritorna dal viaggio esotico con semi e talee occultati; eradicarle, laddove possibile, dall’ambiente naturale, soprattutto di piccole popolazioni; contenerne l’espansione per mitigare i danni.
Attenzione alle sanzioni
In Italia vige il D. lgs. 230/2017 che attua il Reg. Ue, stabilendo responsabilità e ruoli, e vietando “Introduzione o transito nel territorio nazionale; detenzione, anche in confinamento; allevamento e coltivazione, anche in confinamento; trasporto; vendita o messa in commercio; utilizzo, cessione a titolo gratuito o scambio; riproduzione o crescita spontanea; rilascio nell’ambiente” delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale.
Chi coltiva/vende anche una sola delle specie in elenco (vedi tabella in fondo) è passibile di “sanzioni penali e amministrative, calibrate in base alla gravità delle violazioni”, cioè arresto fino a 2 anni e ammenda da 10mila a 150mila euro; chi ostacola i controlli e le misure di eradicazione, è soggetto all’arresto fino a 3 mesi e a un’ammenda da 150 a 3mila euro. Il D. lgs. introduce “l’obbligo di sorveglianza, eradicazione e/o controllo in ambiente naturale” e di “denuncia del possesso di esemplari di specie esotiche invasive di rilevanza unionale” e prevede “disposizioni transitorie per i proprietari non commerciali [NdR Hobbisti] e per le scorte commerciali”. Poi disciplina “il rilascio di permessi e autorizzazioni in deroga ai divieti sopra-elencati”, ma solo a Orti botanici e Istituti di ricerca. Infine prevede un elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza nazionale, ancora non realizzato, e un registro di detenzione delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale e nazionale con relativi obblighi, ugualmente ancora inesistente. Per ora solo Lombardia e Piemonte hanno approntato una “lista nera” di specie aliene invasive la cui coltivazione è soggetta a controlli, mentre la Toscana ha vietato l’impiego di Carpobrotus acinaciforme, C. edule, Opuntia ficus-indica nelle rinaturalizzazioni, e sottoposto a restrizioni l’impiego di Robinia pseudacacia.
Attenzione, perché molte aziende hanno ancora in catalogo le specie “vietate”: e le propongono perfino per la vendita online…
Per saperne di più, troverete l’articolo completo sul prossimo numero cartaceo di Agricommercio e Garden Retail.
Lista ufficiale delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale presenti in Italia (luglio 2022)
Acacia saligna | Acacia saligna | Presente |
Ailanto, Albero del Paradiso | Ailanthus altissima | Presente |
Erba degli alligatori | Alternanthera philoxeroides | Localizzata |
Pianta dei pappagalli | Asclepias syriaca | Diffusa |
Baccharis a foglie di alimio | Baccharis halimifolia | Diffusa |
Cardiospermo a fiori grandi | Cardiospermum grandiflorum | Presente |
Cortaderia a fiori rosa | Cortaderia jubata | Assente in natura Solo coltivata |
Giacinto d'acqua | Eichhornia (Pontederia) crassipes | Localizzata |
Peste d'acqua di Nuttall | Elodea nuttallii | Diffusa |
Palla di neve | Gymnocoronis spilanthoides | Presente |
Panace di Mantegazza | Heracleum mantegazzianum | Localizzata |
Luppolo del Giappone | Humulus scandens(japonicus) | Presente |
Soldinella reniforme | Hydrocotyle ranunculoides | Diffusa |
Balsamina ghiandolosa | Impatiens glandulifera | Diffusa |
Poligono dell'Himalaya | Koenigia polystachya | Presente |
Peste d’acqua arcuata | Lagarosiphon major | Localizzata |
Ludwigia a fiori grandi | Ludwigia grandiflora | Localizzata |
Ludwigia peploide | Ludwigia peploides | Diffusa |
Felce rampicante del Giappone | Lygodium japonicum | Assente Solo coltivata |
Millefoglio d'acqua brasiliano | Myriophyllum aquaticum | Diffusa |
Penniseto setaceo | Pennisetum setaceum(Cenchrus setaceus) | Diffusa |
Lattuga d'acqua | Pistia stratiotes | Presente |
Prosopis a fioritura estiva | Prosopis juliflora | Assente in natura solo coltivata |
Kudzu | Pueraria montana | Localizzata |
Albero del sego | Triadica sebifera | Assente in natura Solo coltivata |