Trascinato dagli aumenti prezzo di molte materie prime così come da costi di trasporto marittimo sempre più proibitivi, il comparto concimi agricoli si appresta a vivere una stagione “di passione”. Relativamente ad alcuni concimi di largo consumo, destinati ad essere utilizzati anche come materie prime, l’Italia dipende totalmente dalle importazioni (quasi sempre via mare).
Questa particolare condizione complica non poco la vita del canale distributivo italiano che si vede costretto a dipendere dal rapporto di cambio €/$ così come dalle scelte dei produttori mondiali ma anche, come vedremo, da ritorsioni economiche a livello Ue.
Potassici
Partiamo da quest’ultima considerazione per segnalare che, dopo i recenti sgarbi tra Bielorussia ed Unione Europea, lo scorso 24 giugno l’Ue ha pubblicato un regolamento col quale vieta la commercializzazione nella Ue di cloruro di potassio (Mop), sia tale quale sia in altri concimi (tipo NPK), proveniente dalla Bielorussia.
Considerando che in Italia circa il 20% del Mop proviene da quella nazione è evidente che tale divieto avrà notevoli ripercussioni anche sui prezzi locali.
Sottolineiamo che il grafico con le variazioni dei prezzi internazionali è stato realizzato prima della ritorsione commerciale e che, nonostante ciò, già si notava una decisa impennata delle quotazioni del Mop. Di merce in Italia ce n’è poca e, pertanto, già dalle prossime settimane si avvertiranno sensibili ripercussioni a livello nazionale.
Fosfatici
Restiamo sul grafico per segnalare che anche il prezzo del fosfato biammonico (Dap) è ormai fuori controllo, anche in questo caso si tratta di un concime totalmente d’importazione che viene al terzo posto (dopo Urea e Mop) come volumi sbarcati in Italia.
Come il Mop, anche il Dap si usa poco “tal quale” mentre trova largo impiego per la produzione di altri tipi di concimi sia chimici sia organo-minerali. Facile capire che un aumento prezzo di oltre il 100%, trascinerà al rialzo tutti i comparti collegati al 18/46. Le tensioni riguardano, ovviamente, anche i concimi a base di solo fosforo, come i perfosfati triplo (Tsp) e semplice (Gssp). Relativamente al primo, segnaliamo la totale dipendenza dalle importazioni e l’uso per formulare altri tipi di concimi. Al contrario, per il perfosfato semplice, esiste una discreta produzione nazionale (due siti) anche se le materie prime sono d’importazione ed anche i loro prezzi sono lievitati altresì per la poca disponibilità.
Azotati
In questo caso la produzione nazionale di solfato ammonico, nitrati ed urea riesce a coprire una discreta quota dei consumi nazionali anche se l’Italia importa circa 800mila tonnellate d’urea all’anno in quanto vi sono usi industriali e per la produzione di altri concimi.
Rispetto ai prezzi di inizio 2018, il grafico evidenzia che quello dell’urea granulare ha segnato il maggior incremento, tuttavia l’esperienza ci insegna che la presenza della produzione nazionale contribuisce a contenere le variazioni del prezzo locale (sia in flessione sia in aumento) rispetto a quelle internazionali. Agronomicamente, poi, l’urea si presta ad essere sostituita degnamente da altri concimi azotati, in particolare dal nitrato d’ammonio ad elevato titolo d’azoto, di conseguenza, salvo particolari sorprese, forse in autunno il prezzo non sarà il doppio rispetto a 12 mesi prima.
Unità fertilizzanti al dettaglio (€/kg)
Unità Fertilizzante | Set'20 | Giu'21 | Diff. (%) |
Azoto (CAN 26/27) | 0,85 | 1,21 | 42,4% |
Azoto (NA 33/34) | 0,81 | 1,13 | 39,5% |
Azoto (urea prilled) | 0,75 | 1,09 | 45,3% |
Azoto (urea granulare) | 0,73 | 1,08 | 47,9% |
Azoto organico | 2,09 | 3,20 | 53,1% |
Anidride fosforica (1) | 0,97 | 1,18 | 21,6% |
Ossido di potassio (2) | 0,58 | 0,70 | 20,7% |
Ossido di potassio (3) | 1,24 | 1,40 | 12,9% |
(1) media tra perfosfato semplice e perfosfato triplo, (2) da cloruro di potassio,
(3) da solfato di potassio
Leggi l'articolo completo su Agricommercio e garden center n. 4/2021
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