L’estate 2022, nel Sud Europa una delle più calde e siccitose di sempre, fa seguito a una primavera avara di piogge, a un inverno caldo e secco, e a un autunno che, eccetto qualche zona, non è mai stato così poco piovoso. Questa situazione d’assenza di precipitazioni da un lato ha spinto le vendite nei mesi solitamente più freddi e piovosi, ma a partire dal mese di giugno fino ad agosto ha causato una flessione soprattutto tra le piante fiorite stagionali, quelle da giardino e da orto.
I climatologi dicono che il trend di medio-lungo periodo sarà con estati sempre più lunghe e aride, precipitazioni sempre più concentrate in pochi giorni, ma di intensità e violenza crescenti. Sarebbe il caso di non definirle più emergenze o catastrofi, ma di prepararci a fronteggiarle anche come approccio alla coltivazione e alla vendita delle ornamentali.
Stress-test sulle specie
Le imprese florovivaistiche nella coltivazione, così come la ricerca genetica dei breeder, stanno facendo la loro parte. Gli addetti ai lavori possono visionare nei campi prova e nei “porte aperte” dei produttori di giovani piante italiane le specie più resistenti al clima dei mesi estivi: da Planta a Psenner, da Lazzeri a Podere Luen, fino al Gruppo Padana che nel grande campo prova nella Bassa Veronese ha eseguito uno stress-test sulle diverse specie e varietà di fioriture primaverili-estive, fornendo un quadro esaustivo sulla risposta da maggio a settembre 2022. Le stesse prove sono state condotte su Solanacee e Cucurbitacee, con risultati molto utili per una programmazione futura delle varietà da prediligere.
L’Associazione italiana centri giardinaggio (Aicg) ha avviato il progetto Garden Top-tunia Aicg, in collaborazione con il Gruppo Padana, per la coltivazione e commercializzazione di varietà di petunie molto resistenti al caldo, acquistabili solo nei garden center Aicg. Piante ibridate, con un lavoro di ricerca genetica sviluppato in Italia dall’azienda trevigiana dei Fratelli Gazzola. Aicg spera di avviare altre collaborazioni con breeder, ibridatori e aziende italiane per dare ancora più forza alla filiera florovivaistica nazionale.
Con un vasto assortimento di specie e varietà, con selezioni ottenute dalla ricerca delle migliori cultivar resistenti nei confronti del caldo e della scarsa disponibilità idrica, ogni garden center può trovare le migliori soluzioni per soddisfare la clientela.
Poca acqua dove serve
A livello domestico, invece, il contrasto al cambiamento climatico passa per i sistemi di irrigazione sempre più orientati al risparmio idrico, con microirrigazione localizzata o a goccia. Inoltre, i prodotti in commercio di acqua condensata e acqua gel possono essere un valido aiuto quando non esiste un impianto di irrigazione, magari in una seconda casa.
Proporre terricci di alta qualità, molto performanti, rappresenta un valido aiuto. In questo momento di grande rivoluzione dei substrati per il florovivaismo anche nel mondo hobbistico, si possono aprire nuovi scenari per migliorare l’offerta ai clienti. Quanto agli idro-ritentori, già presenti in alcuni substrati o da aggiungere eventualmente, soprattutto in vaso, per ottimizzare le risorse idriche a livello radicale, ne parleremo prossimamente.
Razionare l’acqua?
Piuttosto, siamo sicuri che il razionamento idrico nei giardini privati sia la soluzione giusta? Le piante restituiscono con gli interessi ciò che doniamo loro:
- purificano e rinfrescano l’aria emettendo vapore acqueo,
- regalano ombra e freschezza,
- diminuiscono la percezione del caldo dal punto di vista psicologico.
In un Paese dove gli acquedotti sprecano dal 30 al 40% dell’acqua, dove restano aperti migliaia di autolavaggi self-service, siamo sicuri che lasciar seccare il verde privato (e pubblico) sia la soluzione giusta?
a cura di www.aicg.it