«Nei primi mesi del 2025 saranno pronti i decreti attuativi del ddl sul florovivaismo che daranno risposte a tutti i temi presenti nel Manifesto Ue dei coltivatori Ue di fiori e piante, dall'importanza dei distretti alle risorse per la ricerca, dal tavolo permanente sul florovivaismo a un piano strategico nazionale specifico per il settore». Lo ha annunciato il sottosegretario del Masaf, Patrizio La Pietra, intervenuto all'assemblea dell'Associazione Florovivaisti Italiani che si è tenuta nella sede nazionale di Cia-Agricoltori Italiani.
Un settore, ha ricordato Patrizia Borsotto del Crea, che con 3,2 miliardi di euro rappresenta in termini di valore l'8,6% delle coltivazioni agricole, il 4,3% dell'intera produzione nazionale e il 12% di quella europea.
«E' prioritario sostenere la cooperazione fra agricoltori, per superare la frammentazione che ha caratterizzato troppo spesso il settore e per dare un futuro al florovivaismo», fa sapere Aldo Alberto, presidente nazionale dell'Associazione Florovivaisti Italiani, un settore stretto tra sfide climatiche, fitosanitarie e di mercato. «Anche per questo - ha detto Alberto - è importante aver ottenuto un quadro normativo coerente in materia di coltivazione, promozione e commercializzazione. Ora ci aspettiamo che i decreti attuativi siano veloci, in modo da far decollare subito la nuova legge».
A chiudere i lavori il presidente nazionale Cia, Cristiano Fini, ricordando la trasformazione in atto del settore che ha, però, bisogno di essere accompagnata dalle istituzioni per rinnovare le aziende e renderle pienamente sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale. «Il florovivaismo non deve più essere la Cenerentola dell'agricoltura - ha dichiarato Fini - ma il settore ha bisogno di strategie di medio e lungo termine, con una adeguata programmazione economica, frutto di una fattiva collaborazione di tutti i distretti interessati».