Per i pochi che ancora non lo conoscessero, Myplant & Garden è l’esposizione internazionale del verde più grande d’Italia, quella che si tiene ogni anno nella seconda metà di febbraio a Rho-FieraMilano.
Nata 5 anni fa, ha – ovviamente – lo scopo di fare business, e ci riesce perfettamente. Ma gli affari si possono coniugare – e in questi anni si devono! – con la sostenibilità, e Myplant sta dimostrando con fatti concreti di riuscire benissimo a perseguire anche questo obiettivo. Lo ha spiegato perfettamente in un incontro svoltosi alla Cascina del Parco Nord Milano.
Myplant riforesta e combatte la CO2
Il 25 ottobre al Parco Nord Milano è stato messo a dimora il primo albero del Bosco di Myplant: con questo gesto il Salone internazionale del verde ha siglato sua partecipazione al progetto di forestazione urbana ForestaMi promosso dal Comune di Milano.
L’obiettivo del Comune – ha spiegato Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura – è quello di passare da 5 a 8 milioni di alberi entro il 2030, individuando diverse aree utili allo scopo, fra cui quella del Parco Nord, dove Myplant – in collaborazione con Assofloro e Rete Clima – dalla prossima primavera pianterà 200 nuovi alberi, che vanno a compensare le emissioni prodotte ogni anno dal Salone e che costituiranno un nuovo bosco in città.
«È l’esempio di come si possa concretamente contrastare il cambiamento climatico – ha aggiunto Andrea Pellegatta, vicepresidente Sia-Società italiana arboricoltura – attraverso proposte precise fatte ad aziende italiane che seguono il proprio verde dal vivaio locale fino alla manutenzione negli anni posti-impianto.
E i nuovi alberi vengono messi a dimora in Italia proprio per migliorare il clima laddove l’azienda inquina e per dimostrare a tutta la cittadinanza che si può realisticamente fare il bene del Pianeta».
Perché ormai il verde non è più solo bello, ornamentale: il verde è benessere e salute – ha specificato Nada Forbici, presidente Assofloro Lombardia – perché sequestra la CO2, abbassa la temperatura, trattiene le polveri, assorbe i metalli pesanti, riduce l’erosione, favorisce il percolamento, riduce i consumi energetici degli edifici.
Un ettaro a verde cattura 20mila kg di CO2. Ma un ettaro, oltre che di parchi, può anche essere fatto di terrazzi e giardini privati, la cui creazione deve venire incentivata attraverso misure come il Bonus Verde, che anzi dovrebbe vedere la detrazione portata al 50% per essere ancora più efficace.
Myplant ricicla il legno urbano
Ogni volta che viene abbattuto un albero in città, che sia verde pubblico o privato, sorge il problema dello smaltimento, che è oneroso. Poi, che il legno venga trattato come biomassa o che diventi cippato da bruciare, l’esito è uguale: la CO2 sequestrata dal legno torna in circolo nell’atmosfera.
«Oggi c’è un’alternativa – ha rivelato Pellagatta –: grazie a segherie mobili, è possibile tagliare il legno in tavole direttamente nel luogo di abbattimento e, sviluppando un’adeguata filiera, commercializzarlo presso piccoli artigiani del legno che non riescono a trovare materiali derivati da specie particolari come tassi, bagolari, liquidambar, platani, tigli ecc.».
Il 21 novembre, giornata mondiale dell’albero, a Torino – che ha imposto a capitolato il recupero del legno urbano – si terrà una dimostrazione di questo nuovo sistema: dall'abbattimento i tronchi saranno lavorati in situ e il legno ricavato sarà riutilizzato con idee innovative nel Garden Center New Trend 2020.
Così il legno urbano passa da risorsa trattata come rifiuto a rifiuto valorizzato come risorsa. Con la speranza che tutte le grandi città italiane, a partire da Milano, impongano il recupero, e che gli artigiani del legno vengano a conoscenza di questa grande possibilità di ricerca materiali.
Myplant per il sociale
Ma Myplant non si accontenta di un Bosco tutto nuovo e di riciclare il legno tagliato. Dalla sostenibilità passa anche alla solidarietà, regalando a strutture di aiuto ai più deboli nuovissimi giardini funzionali.
Attraverso il concorso I Giardini di Myplant, elegge ogni febbraio un progetto vincitore, che viene donato alle strutture più diverse (assistenziali, terapiche e mediche), accomunate dall’impegno sociale verso un’utenza debole.
Nel 2018 sono stati creati I Giardini Dynamici per Dynamo Camp (Pistoia); quest’anno è stato realizzato Il Giardino della Sport Therapy per il Centro Maria Letizia Verga (Monza Brianza) e nella primavera 2020 toccherà al Giardino di Corte della Fondazione Arché (Milano).
«Merito di Myplant – ha suggerito Valeria Randazzo, exhibition manager Myplant – è stata la capacità di intessere un “trenino”, cioè una filiera, che va dal progetto ai vivai, dagli accessori alle maestranze, per realizzare ogni giardino a costo zero per la struttura che ne beneficerà. Una filiera benefica dove ogni attore che vi partecipa ha il suo ritorno nell’immagine pulita che mostra con orgoglio al mondo».