Sono oltre 20 milioni gli Italiani che, dalla primavera 2015, si sono messi al lavoro negli orti, nei giardini o nei terrazzi per dedicarsi, oltre che alla tradizionale cura dei vasi di fiori, alla coltivazione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane.
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che gli italiani sono diventati un popolo di hobby farmer, e questo lo sapevamo già dai dati rilevati negli ultimi anni. Ma sorprende soprattutto che la percentuale di appassionati tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni sia salita al 50,8% e abbia addirittura sorpassato quella degli anziani over 65 anni, che è del 47,9% secondo il Censis.
Un modo per rilassarsi con l’arrivo della bella stagione e produrre qualcosa di buono e di sano. Gli Italiani infatti si dedicano al lavoro nell’orto, nei giardini e nei terrazzi privati, ma anche nei terreni pubblici o nelle aziende agricole, con un comune denominatore che è – sostiene la Coldiretti – la passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di vedere crescere qualche cosa di proprio, il gusto di mangiare o offrire a familiari e amici prodotti freschi, genuini e di stagione, ma anche in alcuni casi il desiderio di risparmiare senza rinunciare alla qualità in questo momento di crisi.
Il contributo del punto vendita
L’investimento per realizzare un orto in giardino si può stimare – informa la Coldiretti – intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano”: la cifra comprende l’acquisto di terra, vasi, concime, attrezzi, reti di recinzione, sostegni vari, sementi e piantine. Tutte componenti che la rivendita deve mantenere in ottimo assortimento per l’intera stagione, senza trascurare qualche soluzione anche per l’autunno-inverno, soprattutto nel Sud Italia.
Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono alcune delle regole da seguire per ottenere buoni risultati.
Numerose sono le possibilità per superare il problema dello spazio limitato: per piantare ortaggi e frutta si spazia dall’orto portatile a quello verticale, dall’orto “riciclabile” a quello in terrazzo. Anche queste soluzioni “micro-space” vanno contemplate in gamma: spesso l’idea di provare a coltivare sul balcone nasce nell’hobbista proprio vedendo le proposte delle grandi aziende per gli spazi limitati, ben esposte e dotate dell’adeguata cartellonistica di segnalazione/ spiegazione…
L’articolo completo è pubblicato su Agricommercio e Garden center n. 9/2015
Quindi volendo usare il mio terreno ,in origine un tumulo,oggi 2000mt2,dovrei contattare la Coldiretti!
Grazie mille x le preziose informazioni che ci regalate
Eliseo Di Vito Fondi(LT)