Difesa verde, biologico avanti tutta. Ma è una scelta obbligata…

trend degli agrofarmaci biologici
L’industria chimica si muove compatta nella direzione dei prodotti a base naturale e non tossica.
Nel settore della difesa non professionale il recente decreto impone lo sviluppo dei prodotti biologici, ancora in buona parte agli albori

Se c’è un settore del florovivaismo dove la tendenza non solo è tracciata, ma è pure obbligata, questo è il settore della difesa con prodotti non professionali. Il dlgs. 33 del 22 gennaio 2018 ha chiuso definitivamente la porta agli agrofarmaci chimici di sintesi, ma anche a molti preparati autorizzati in agricoltura biologica, per uso non professionale.

Dopo anni di discussioni e incertezza, ora lo sappiamo: il 2 maggio 2020 si stima che andrà fuorilegge fino al 95% degli agrofarmaci, anche agrofarmaci biologici, attualmente in libera vendita. E finalmente lo sa anche l’industria chimica, che velocemente deve allertare i propri reparti Ricerca & sviluppo per elaborare nuovi prodotti che non necessitino di registrazione e soddisfino le richieste dei consumatori.

I nuovi prodotti

Saranno (e in parte già sono) prodotti a base di sostanze naturali, anche derivanti da alimenti (come l’aglio o l’olio di colza) e impiegate comunemente per svariati usi, comunque non classificabili come chimiche, né tossiche, né nocive all’ambiente. Non necessariamente saranno tutti prodotti per uso esterno: ci saranno anche formulazioni sistemiche da interrare alla base delle piante. Così come ci sono già prodotti che sfruttano lo stesso sistema d’azione dell’omeopatia e le stesse modalità di somminstrazione.

È presupponibile che si svilupperà anche il gruppo delle trappole, sia innescate con sostanze attrattive naturali, sia di tipo fisico-meccanico.

Piuttosto la domanda è: “Saranno realmente efficaci?”. Finora solo il chimico assicura il risultato nella stragrande maggioranza dei casi, ma la previsione concreta è che la R&S riuscirà a trovare sostanze e tipologie di formulazioni che garantiscono il successo anche in completa assenza di tossicità.

Per avere una panoramica sugli orientamenti (scontati) dell’industria, abbiamo chiesto una serie di pareri ad alcune fra le più importanti aziende del settore, riportati nei box in queste pagine.

Le reazioni dei clienti

E la clientela come reagirà? Chi, magari avendo un orto o un piccolo frutteto, si è già avvicinato al biologico per difenderli, sarà solamente contento di vedere moltiplicarsi le armi nel proprio arsenale, con la speranza di riuscire a proteggere adeguatamente ciò che poi porta in tavola. Chi invece era rimasto pervicacemente attaccato alla difesa chimica si troverà sicuramente spiazzato, anche perché questi nuovi prodotti hanno meccanismi d’azione e modalità d’impiego completamente diversi rispetto a quelli convenzionali.

Toccherà al venditore spiegare con competenza come utilizzarli: a questo proposito, riprenderanno nei prossimi numeri di Agricommercio e Garden Center i nostri articoli che spiegano al rivenditore tutti i meccanismi degli agrofarmaci biologici, in modo da formarsi un proprio sapere in base al quale trasmettere le nozioni al cliente e soddisfarne le domande.

Leggi l’articolo completo pubblicato su AgriCommercio & Garden Center n. 1/2019

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Difesa verde, biologico avanti tutta. Ma è una scelta obbligata… - Ultima modifica: 2019-01-25T09:30:07+01:00 da Barbara Gamberini

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