Anche in Italia si stanno diffondendo i pagamenti in Bitcoin e sempre più negozi, servizi, aziende e liberi professionisti accettano le criptovalute come metodo di pagamento alternativo. Di bitcoin e di criptovalute si parla ormai da anni e l’argomento suscita sicuramente curiosità, anche la “paura” della novità lascia strada alla diffidenza. A dire il vero, nel 1995 anche Internet con le sue innovazioni poteva sembrare una moda passeggera e all’inizio anche il commercio online qualcosa di vago, in ogni caso in antitesi al commercio fisico.
Parlare dell’universo parallelo del web anche per il commercio, in un’agraria tradizionale di cinquant’anni fa avrebbe suscitato perplessità. Chi avrebbe mai immaginato che le cose sarebbero andate così? La storia più recente ha impresso un’accelerazione a tutti i processi aziendali legati al web.
L’impressione ora è che tutto quello che riguarda l’ evoluzione del commercio elettronico meriti attenzione per essere aggiornati e, forse, potenzialmente sempre più competitivi sul mercato nell’era della digitalizzazione.
Comprendere le sfide lanciate dall’innovazione tecnologica può essere utile per affrontare il futuro con più serenità e fronteggiare gli sviluppi del mercato.
Che cos’è il bitcoin
È considerata la “moneta di internet”, virtuale e intangibile, spendibile comunque nel mondo reale per acquistare beni e servizi. Pagare in Bitcoin è legale sia in Italia che in Europa, in sempre più luoghi fisici, come aziende, ristoranti, hotel e bed and breakfast, bar, negozi di abbigliamento, artigianato, design, telefonia, atelier, copisterie, gioiellerie, grandi magazzini, tabacchi.
Oggi si possono pagare in bitcoin o altre criptovalute addirittura l’avvocato (ci sono diversi studi legali che accettano Bitcoin), il parrucchiere o una corsa in taxi (il servizio risulta disponibile a Milano, Roma e Napoli, e adesso è stato lanciato anche da e-Taxi.)
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Dall’edicola digitale al perché abbonarsi
