Così come evolvono continuamente le tendenze nell’alimentazione umana (biologica, vegetariana o vegana, senza glutine, senza lattosio ecc.), altrettanto si modificano gli stili nella mangimistica dei nostri pet. I sospetti che aleggiano quotidianamente – attraverso i mass media e i social – circa la salubrità di ciò che si mangia hanno spinto anche i “proprietari” di quattrozampe a cercare diete alternative pure per gli amati pelosi.
E l’industria, duramente colpita negli scorsi anni da inchieste giornalistiche che hanno evidenziato la presenza di sostanze (additivi, ma non solo) potenzialmente nocive – e da un conseguente calo nelle vendite e nel fatturato – ha risposto, per forza, con “vecchi” prodotti “risanati” e soprattutto con nuovi prodotti.
Carne cruda
La dieta Barf consiste nell’alimentare cani, gatti e altri carnivori con carne cruda, ossa edibili e organi. Barf è un acronimo che sta per Biologically appropriate raw food, ossia cibo crudo biologicamente appropriato. In passato veniva, e a volte viene tuttora, usato come acronimo di Bones and raw food (ossa e cibo crudo).
I favorevoli ritengono che una dieta naturale basata su carne cruda, ossa e organi sia nutrizionalmente superiore ai mangimi commerciali, perché un regime ben impostato apporta tutti i nutrienti necessari senza aggiunta di sostante inutili (o dannose, come i cereali per i gatti). Sostengono che una dieta a crudo ben bilanciata porti numerosi benefici alla salute degli animali, tra cui un mantello più sano e denti più puliti ed eviti l’alito cattivo. Sono gratificati dal fatto di vedere e scegliere la materia prima (spesso irriconoscibile nei prodotti industriali). Ritengono di avvicinarsi il più possibile alla Natura, dato che un cane o un gatto in libertà si nutrono necessariamente di carni crude (le prede appena catturate).
I critici sottolineano invece i rischi derivanti da sbilanciamenti nutrizionali, fratture dentarie e perforazioni intestinali causate dagli ossi, parassitosi e malattie trasmesse dalle carni crude.
La dieta Barf è composta da percentuali variabili dei diversi alimenti, che cambiano in base alla linea di pensiero e alle necessità dell’animale. Generalmente l’apporto di ossa polpose rappresenta la percentuale maggiore, seguita da carne senza ossa, organi e frattaglie in uguale quantità. Oltre a questi componenti fondamentali prevede la somministrazione anche di elementi “extra” quali uova, latticini, pesce ecc. L’aggiunta di verdure può o meno essere prevista, a seconda della linea di pensiero (oggettivamente, nell’intestino delle prede possono esserci residui vegetali…). Anche gli omega-3 si possono aggiungere, se la carne non proviene da animali al pascolo.
Esistono numerosi libri di ricette, sia per cane sia per gatto, per preparare in casa il menù Barf, nonché…
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