Con una superficie di circa 1,2 milioni di ettari coltivati, l’Italia è il più importante produttore di grano duro dell’Ue. Tuttavia le produzioni nazionali non sono sufficienti per soddisfare le richieste dell’industria agroalimentare, il che rende il nostro Paese dipendente dalle importazioni dall’estero, in particolare dal Canada.
La produzione di questa campagna è confermata, da Areté, sopra i 4 milioni di tonnellate, ma si deve attendere il raccolto per valutare se la qualità della granella è stata compromessa dagli eventi metereologici delle ultime settimane.
Trattandosi di una coltura particolarmente impegnativa e con elevati costi di produzione, la redditività del frumento duro è altalenante e, come sottolinea il presidente Ismea Angelo Frascarelli, i sostegni pubblici sono ancora importanti per il settore e devono essere conosciuti e valutati dalle aziende agricole.
Un incontro organizzato da Compag
Le Marche sono la quarta Regione italiana per produzione di grano duro, cereale che riveste un’importanza fondamentale non solo dal punto di vista economico ma anche per la tradizione e il paesaggio della Regione stessa che, avvantaggiata anche dalla posizione strategica (a metà strada tra i principali produttori di pasta a livello nazionale), da decenni opera in filiera con le principali industrie pastarie.
Ed è proprio nelle Marche, a Loreto (Ancona), presente l’Assessore all’Agricoltura della Regione Marche Andrea Maria Antonini, che si è tenuto il convegno organizzato dalla Federazione nazionale delle rivendite agrarie e degli stoccatori di cereali e proteaginose Compag in collaborazione con Confagricoltura, per sottolineare, insieme ai maggiori operatori ed esperti del settore, l’importanza della filiera del grano duro marchigiana. Durante l’incontro sono stati affrontati temi fondamentali per il settore: dai modelli previsionali alle nuove soluzioni per lo stoccaggio, dalla redditività del grano duro alle prospettive del mercato per la campagna 2023/24.
L’importanza dello stoccaggio
«Non deve essere ignorata l’importanza dei centri di stoccaggio – ha sottolineato il vicepresidente di Compag, Mauro Acciarri - che, per un settore come quello del grano duro-pasta di alta qualità è un servizio fondamentale, un’attività generatrice di valore.
I centri di stoccaggio hanno bisogno di investimenti continui per poter svolgere in modo efficace la loro funzione strategica per l’intera filiera e, a tale proposito, Compag ha definito due progetti presentati sui bandi dei contratti di filiera e di distretto a valere sulle risorse del fondo complementare del Pnrr».
«Un ulteriore punto emerso durante il convegno è stata la necessità, spesso sottolineata da Compag anche in passato, di fornire un supporto finanziario alla parte agricola, le cui difficoltà si ripercuotono anche sui centri di stoccaggio per lo sfasamento temporale tra la fornitura e l’incasso. A questo proposito – continua il vicepresidente Acciarri - Compag ha da poco siglato una convenzione con Credit Agricole».
La Tavola Rotonda che è seguita al dibattito ha visto la partecipazione di Mauro Acciarri (vicepresidente Compag), Alessandro Alessandrini (Presidente Cap Ancona), Patrizia Marcellini (direttrice Cooperativa Gaia), Enrico Polverigiani (responsabile acquisti Italia centrale Barilla) e Filippo Schiavone (membro giunta esecutiva Confagricoltura).