L’emergenza idrica estiva è ormai una costate, ma quest’anno abbiamo proprio toccato il fondo. Tanto che adesso, anche se dovesse piovere (e temporali e grandinate locali non sono mancati), le precipitazioni dovrebbero essere costanti e cospicue per diverse settimane per permettere al livello dei fiumi e dei laghi di tornare alla “normalità”.
Purtroppo lo stato idroclimatico attuale non consente ottimismi nel breve ma neppure nel medio-lungo periodo.
Giorno dopo giorno si allarga il dramma per campagne arse dalla siccità in un momento fondamentale del processo colturale.
Ma il problema non riguarda solo gli agricoltori tanto che anche i commercianti di mezzi tecnici per l’agricoltura e i dealer di prodotti per il giardinaggio (garden center ma non solo) stanno prendendo provvedimenti per arginare le attuali difficoltà.
La siccità colpisce i commercianti di mezzi tecnici
di Luca Pastorello
La grave carenza di acqua sta compromettendo molte produzioni, come gli erbai e le produzioni cerealicole, ma soprattutto sta creando difficoltà alle produzioni che richiedono molti input, come quelle frutticole.
La siccità che sta colpendo molte parti d’Italia ha conseguenze dirette sulla parte agricola, con rese in calo e produzioni a rischio, ma sta avendo un impatto negativo anche per la nostra categoria, soprattutto per i rivenditori dei prodotti fitosanitari.
In prima battuta, quando la parte agricola è in difficoltà, i commercianti rischiano di avere perdite economiche, per i ritardi o per i mancati pagamenti dei mezzi tecnici. Inoltre, la grave carenza idrica di questi mesi non era prevedibile lo scorso anno, quando sono stati fatti gli acquisti di prodotti fitosanitari da parte dei commercianti, che orientano le loro scelte di acquisto sulla base di dati commerciali storici.
Di conseguenza, i magazzini sono pieni di prodotti difficilmente vendibili in questo contesto, come i diserbanti e i fungicidi, mentre sono esigue le scorte di prodotti utili, come gli insetticidi. I commercianti hanno magazzini sbilanciati rispetto alle attuali necessità e c’è una generale scarsità di prodotti utili. Questo genera un ulteriore problema per la parte agricola che, oltre alla carenza di acqua, rischia di non avere a disposizione i prodotti di cui avrebbe bisogno e per i commercianti che non possono rispondere in maniera adeguata alla domanda di input, con la preoccupazione di perdere clienti e il rischio di mancato pagamento se la parte agricola è in difficoltà.
In Ipag, l’azienda di famiglia che rappresento e che opera come grossista di mezzi tecnici, stiamo aiutando i clienti a gestire le scorte in eccesso, spostando il prodotto dove serve, per risolvere le situazioni di difficoltà. Servirebbe, tuttavia, una gestione delle risorse idriche più efficiente, una strategia di lungo termine per prevenire i danni derivanti da queste situazioni, invece di agire sempre sull’emergenza.
Recuperare tutta l’acqua, dovere morale ed economico
di Stefano Donetti
Ridurre l’acqua d’acquedotto che un vivaio, un’azienda floricola o un garden center utilizza quotidianamente, soprattutto fra primavera ed estate, è ormai un dovere non solo morale, e quindi sempre valido 365 giorni l’anno, ma anche pratico ed economico perché, anche se nei prossimi anni dovesse piovere a sufficienza (il che non è però prevedibile), non ci si può più permettere di sprecare questa preziosissima risorsa.
Già nel 1981 per la nostra azienda floricola creammo la prima vasca interrata che fu sufficiente a soddisfare i bisogni idrici fino al termine del secolo scorso.
Ma nel 1986 ci eravamo già posti il problema di quali fossero le risorse indispensabili al nostro lavoro: acqua, corrente elettrica e riscaldamento.
Così nel 2000, di pari passo con l’ampliamento delle serre, ampliammo anche la vasca di recupero portandola a 5000 mc di riserva idrica, alla quale abbiamo affiancato anche due pozzi privati a cui attingere in caso d’emergenza (la condizione attuale).
Nelle annate normali, in questo modo siamo perfettamente autosufficienti per tutta la stagione.
Ma andiamo anche oltre: adesso stiamo progettando un sistema per il recupero del 100% delle acque irrigue, erogate alle nostre piante da vivaio, sempre perché è immorale e costoso sprecarle. Sarà interamente operativo entro i prossimi 3 anni.
Consigliamo a tutti i nostri colleghi di attivarsi il prima possibile per il recupero delle acque piovane, dell’acqua erogata ai bancali, e in generale di tutta l’acqua distribuita in vivaio, con un sistema di filtraggio per il recupero anche dei minerali somministrati con la fertirrigazione.
Dobbiamo tutti fare qualcosa, per il nostro Pianeta (e per il nostro portafoglio).