Il presidente di Agrofarma - Federchimica, Paolo Tassani, condivide per AgriCommercio & Garden Retail alcune riflessioni sull'importanza, anche per il settore della chimica legato all'agricoltura, di puntare sull'innovazione e sulla ricerca.
«Le imprese associate ad Agrofarma-Federchimica sono fortemente convinte che l’innovazione possa e debba guidare il percorso verso un sistema agroalimentare sempre più sostenibile e competitivo, obiettivo ultimo non solo delle istituzioni e dei consumatori, ma anche, in primo luogo, di tutti gli operatori del settore agricolo.
Come esponenti dell’industria degli agrofarmaci siamo quotidianamente impegnati nella messa a punto di soluzioni sempre più innovative ed efficaci per rispondere alle sfide presenti e future del nostro settore e nel promuovere un utilizzo corretto e responsabile dei prodotti.
Al contempo riteniamo che, per garantire la presenza sul mercato di un numero adeguato di soluzioni, sia necessario avere un contesto normativo aperto all’innovazione e fondato sulle evidenze scientifiche, in grado di consentire la sperimentazione e l’immissione in commercio degli strumenti più innovativi, mantenendo, nello stesso tempo, gli elevati standard di sicurezza per la salute dell’uomo e dell’ambiente esistenti.
Il Regolamento di uso sostenibile
A questo proposito abbiamo assistito negli ultimi anni alle discussioni relative alla proposta di Regolamento Uso Sostenibile, che hanno reso evidente la necessità di un maggiore dialogo e scambio tra le parti su un testo che avrebbe comportato forti ripercussioni sulla capacità produttiva europea. Tale necessità è stata condivisa anche dalle conclusioni, recentemente pubblicate, dello Strategic Dialogue sul Futuro dell'Agricoltura dell'Unione Europea. All’interno del documento si auspica, infatti, una semplificazione delle procedure autorizzative, in particolare per gli strumenti di origine biologica, e, allo stesso tempo, una maggiore apertura alle innovazioni, come ad esempio le Tea (Tecniche di evoluzione assistita) e gli strumenti digitali.
Questi ultimi ricoprono un ruolo fondamentale come tecnologia in grado di semplificare la raccolta e il passaggio di informazioni in campo e di facilitare un uso ottimizzato dei prodotti, riuscendo anche a rispondere alle esigenze degli agricoltori in maniera più rapida e tempestiva. È, però, fondamentale lavorare per rendere gli strumenti digitali sempre più complementari con quanto già esistente al fine di favorirne la diffusione all’interno del settore agricolo.
Gli impegni presi
A tale riguardo, la nostra industria ha assunto degli importanti impegni volontari volti proprio ad aumentare le risorse investite nella messa a punto di tecnologie digitali (si parla di 10 miliardi a livello europeo entro il 2030), impegnandosi, contemporaneamente, ad investire maggiori risorse nell’individuazione di prodotti utilizzabili anche in agricoltura biologica.
L’obiettivo ultimo è offrire agli agricoltori una cassetta degli attrezzi il più ricca possibile, promuovendo un approccio integrato alla gestione delle colture. Dal nostro punto di vista, infatti, gli agricoltori dovrebbero essere lasciati liberi di individuare, sulla base delle proprie esigenze e delle caratteristiche della propria azienda agricola, gli strumenti più idonei fra tutti quelli esistenti (agrofarmaci di sintesi e di origine biologica, nuove biotecnologie, strumenti digitali, ecc.) per portare avanti la propria attività produttiva. Tuttavia è importante ricordare in questo contesto come ciascuna tipologia di prodotto debba necessariamente rispondere ai requisiti e ai criteri delle specifiche normative di riferimento, evitando di creare dannose confusioni per gli agricoltori e i consumatori.
Come associazione, mettiamo fin da ora a disposizione tutto il nostro know-how e le nostre competenze affinché gli agricoltori possano avere accesso, nel più breve tempo possibile, a tutte le innovazioni tecnologiche disponibili, proseguendo nel percorso virtuoso da tempo intrapreso».