È il dialogo una delle armi vincenti di Compag, uno strumento che la federazione nazionale dei commercianti di prodotti per l’agricoltura difende e utlizza costantemente in ogni sua attività e iniziativa.
Ne sono un chiaro esempio il progetto di Compag di realizzare, nel 2019, delle visite guidate da parte di giovani rivenditori italiani in vari Paesi dell’Unione Europea, ma anche - e soprattutto - i Convegni nazionali che la federazione organizza annualmente (in due località distinte d’Italia, in modo da favorire la partecipazione di chiunque sia interessato), sempre improntati alla comunicazione e allo scambio.
In particolare è stato emblematico il Convegno tenutosi a Bologna il 22 novembre, evento che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di rivendite agrarie di vari Paesi europei che hanno prontamente risposto all’invito di Compag.
«Serve un fronte comune»
Come ha sottolineato il Presidente Fabio Manara, infatti, oggi più che mai è necessario «puntare su alleanze per costituire fronti comuni a sostegno di iniziative e provvedimenti in grado di agevolare la nostra attività».
Il convegno ha messo a confronto il panorama europeo in termini di strutture del sistema delle rivendite agrarie, e ne è risultato molto vario. Mentre in Polonia il mercato è interamente in mano ai privati, in Francia e in Italia lo è rispettivamente per il 40% e il 65%. Appaiono agli estremi le situazioni delle associazioni tra Polonia e Italia: con solo 14 soci (tutti privati), Polsor - l’associazione polacca - conta su un fatturato medio di 200 milioni di Euro, rispetto al fatturato medio di Compag che, con i suoi 538 soci, si aggira sui 3,8 milioni di Euro.
Mentre in Francia e in Polonia la principale voce nel fatturato dei prodotti fitosanitari corrisponde agli erbicidi, in Spagna si fa un maggiore impiego di fungicidi. Mentre nella maggior parte dei Paesi il supporto tecnico è incluso nel prezzo di acquisto del prodotto, nel Regno Unito questo tipo di assistenza viene calcolata separatamente. Grandi le differenze rispetto all’Italia anche nei tempi di pagamento delle forniture: sono solo 30 i giorni concessi agli agricoltori inglesi (60 a quelli francesi) per saldare i conti con i loro fornitori, mentre in Italia le tempistiche possono raggiungere anche i 12 mesi.
Il modello polacco
È alla Polonia che Compag si ispira per una delle sue future iniziative. Qui, infatti, grazie a degli accordi tra le parti coinvolte, ai rivenditori è possibile incassare in tempi abbastanza limitati sebbene gli agricoltori godano di dilazionamenti nel pagamento. L’obiettivo di Compag è fare in modo che anche in Italia gli agricoltori possano ottenere finanziamenti a breve termine, a tasso agevolato, garantiti da contratti di conferimento del raccolto al centro di stoccaggio.
Sono molte altre le iniziative che Compag ha in serbo per agevolare i suoi soci. Fra esse si distinguono la realizzazione di una piattaforma per la gestione immediata delle autorizzazioni per emergenze fitosanitare e un database di tutti i prodotti fitosanitari e i regolamenti UE relativi alle sostanze attive contenute negli stessi. Come ha sottolineato Manara, è necessario smettere di pensare a livello locale per iniziare a pensare in modo più europeo, perché “è l’unione che porta alla soluzione dei problemi”.
Ai tavoli istituzionali
Numerosi i conseguimenti ottenuti negli ultimi anni da Compag per migliorare le condizioni di lavoro dei rivenditori, snellire le inutili burocrazie, stimolare trasparenza ed efficienza (Compag è, per esempio, l’unica associazione che, grazie una piattaforma dedicata, consente di seguire corsi online per il conseguimento del patentino).
Battaglie combattute con costanza e tenacia che l’hanno vista protagonista anche in diversi importanti tavoli istituzionali e resa un riferimento a livello nazionale.