Dal 1° febbraio 2021 entra in vigore il meccanismo della lotteria degli scontrini. Si tratta di un vero e proprio concorso a premi (previsto dalla legge 232/2016 e poi oggetto di rinvii) a cui possono partecipare tutti i cittadini maggiorenni e residenti in Italia che acquistano beni e servizi con strumenti di pagamento elettronici per i quali è rilasciato un documento commerciale (il vecchio “scontrino”).
Ogni acquisto genera biglietti “virtuali” che consentono di partecipare alla lotteria. Sono previste estrazioni settimanali, mensili e annuali con premi che vanno da 5mila a 5 milioni di euro. Le estrazioni sono di due tipologie: “ordinarie” e “zerocontanti”.Queste ultime prevede premi anche per gli esercenti oltre che per i consumatori.
L’avvio era previsto dal 1° gennaio 2021, tuttavia, il decreto milleproroghe ha fatto slittare la data di partenza, dando così più tempo agli esercenti per adeguarsi.
I cittadini che vogliono partecipare devono generare un apposito codice sul sito dedicato e fornirlo all’esercente prima che questo emetta lo scontrino. L’esercente, prima della registrazione dell’operazione, dovrà digitare sul registratore telematico il codice lotteria. Così facendo, il registratore di cassa, in automatico, trasmetterà i dati al sistema della lotteria (gestito dall’Agenzia delle entrate e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli). Sullo scontrino dovrà essere riportato sia il codice lotteria del contribuente, sia l’importo pagato con mezzi elettronici.
L’esercente, quindi, per essere in regola dovrà accettarsi che il suo registratore sia abilitato per poter memorizzare e trasmettere i dati della lotteria ed essere in possesso di mezzi che consentano il pagamento con mezzi elettronici. L’esercente non è obbligato a consentire la partecipazione alla lotteria, ma qualora rifiuti di acquisire il codice lotteria, il consumatore può segnalare l’accaduto sul Portale Lotteria. Le segnalazioni sono utilizzate nell’ambito delle attività di analisi del rischio di evasione.
Inoltre è consigliabile (ma non obbligatorio) dotarsi di un lettore ottico per poter registrare in automatico i codici lotteria, così da evitare errori e risparmiare tempo (in alternativa, infatti, i codici dovranno essere digitati a mano sul registratore di cassa).
Gli esercenti possono verificare eventuali vincite nell’area riservata del portale della Lotteria.
Cashback e legge di bilancio 2021
La legge di Bilancio dello scorso anno ha previsto anche l’introduzione del “Cashback”, ovvero di un meccanismo che offre la possibilità di ottenere un rimborso in denaro in base agli acquisti effettuati, entro un certo periodo e a titolo privato, con strumenti di pagamento elettronici.
Il Cashback si articola in tre periodi della durata di sei mesi ciascuno, a partire dal 1° gennaio 2021 (1° Semestre, dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021; 2° Semestre, dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021; 3° Semestre, dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022).
Dal periodo 08/12/2020 e fino al 31/12/2020 è stato previsto un primo periodo sperimentale (“extra Cashback di Natale”).
Il rimborso è previsto in misura pari al 10% dell’importo di ogni transazione, con un limite massimo di 15 euro (se si effettua una transazione di importo superiore a 150 €, sarà rilevante solo fino a questo importo e darà quindi diritto a un rimborso massimo di 15 €). Il Cashback “si sblocca” (cioè il rimborso viene erogato) solo al raggiungimento del numero minimo di 50 transazioni per ogni periodo (nella fase sperimentale erano sufficienti solo 10 transazioni). In aggiunta al rimborso percentuale, i primi 100mila aderenti che nel singolo periodo del programma abbiano totalizzato il maggior numero di transazioni regolate con strumenti di pagamento elettronico hanno diritto a un rimborso speciale di tipo forfettario (il cosiddetto “Super Cashback”) pari a 1.500 €.
I rimborsi sono erogati sull’Iban comunicato al momento dell’iscrizione.
Per il Cashback non è previsto nessun adempimento a carico dell’esercente, se non quello di consentire al consumatore il pagamento dell’operazione con mezzi tracciati.
La Legge di Bilancio per l’anno 2021 (legge n. 178/2020) ha chiarito che il rimborso che spetta al consumatore non è soggetto a prelievo erariale e non concorre a formare il reddito del percipiente.
Fatture, corrispettivi e crediti d’imposta
Novità in arrivo anche con la legge di Bilancio 2021 anche per alcuni adempimenti Iva e in materia di crediti di imposta.
La prima riguarda l’emissione delle fatture per i contribuenti minori, vale a dire contribuenti che nell’anno solare precedente hanno realizzato un volume d’affari non superiore a 4mila euro, per i lavoratori autonomi e per le imprese che hanno come oggetto della propria attività la prestazione di servizi, e a 700mila euro, per le imprese che esercitano altre attività.
La novità è che questi contribuenti possono adempiere all’obbligo di annotazione dei documenti nel registro delle fatture emesse entro la fine del mese successivo al trimestre di effettuazione delle operazioni e con riferimento allo stesso mese di effettuazione delle operazioni e non (come accadeva prima) entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
La norma ha lo scopo di allineare le tempistiche di annotazione delle fatture con quelle di liquidazione dell’Iva che, per questi contribuenti avviene entro il 16 del secondo mese successivo al trimestre.
Esemplificando, una fattura emessa nel mese di gennaio, potrà essere registrata entro il 30 aprile (e la liquidazione periodica verrà effettuata sempre il 16/05); prima, invece, avrebbe dovuto essere registrata entro il 15 febbraio.
Modifiche sanzionatorie
È stato modificato il regime sanzionatorio per la memorizzazione e trasmissione elettronica dei corrispettivi. In particolare, le modifiche:
- fissano nell’ultimazione dell’operazione il termine per la memorizzazione elettronica dei dati dei relativi corrispettivi e la consegna, a richiesta del cliente, dei documenti che attestano l’operazione stessa (documento commerciale e fattura);
- prevedono una sanzione, pari al 90 % dell’imposta, qualora i dati dei corrispettivi dell’operazione non siano regolarmente memorizzati o trasmessi, ricomprendendo in tale locuzione tutte le ipotesi che si possono verificare (ossia omessa, tardiva e/o infedele memorizzazione e omessa, tardiva e/o infedele trasmissione);
- dispongono una sanzione attenuata e in misura fissa per la violazione consistente nella sola omessa o tardiva ovvero infedele (con dati incompleti o non veritieri) trasmissione, quando la stessa non incide sulla liquidazione del tributo.
Rinnovati alcuni crediti di imposta
La legge di Bilancio estende fino al 31 dicembre 2022 la possibilità di avvalersi dell’agevolazione, prevedendo il potenziamento delle aliquote agevolative (che possono arrivare al 50%), l’incremento dell’ammontare delle spese ammissibili (per i beni materiali 4.0 il limite di spesa arriva a 20 milioni) e l’ampliamento dell’ambito oggettivo (sono ammessi anche i beni strumentali “generici” immateriali).
Le nuove regole prevedono due fasce temporali a cui corrispondono misure diverse dell’agevolazione: la prima va dal 16/11/2020 fino al 31/12/2021 (con possibilità di confermare l’ordine e pagare entro quest’ultima data il 20% del prezzo per poi concludere l’investimento entro il 30/06/2022); la seconda, invece va dall’01/01/2022 e fino al 31/12/2022 (o fino al 30/06/2023 con conferma d’ordine e pagamento del 20% del prezzo entro il 31/12/2022).
Proroga anche la disciplina relativa al credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative; anche in questo caso è previsto l’innalzamento della misura del credito (che può arrivare ad un massimo del 20% a seconda della tipologia di investimento).
Leggi l'articolo su Agricommercio e garden center n. 1/2021
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