Il Giardino di Corte era il titolo della quarta edizione del concorso creativo di progettazione promosso da Myplant & Garden in collaborazione con Fondazione Minoprio.
Ha vinto il progetto denominato “Le Stanze Verdi di CasArché - Luogo di incontro, gioco e socializzazione”, premiato durante l’ultima edizione di Myplant nel febbraio scorso: a ottobre 2019 trasformerà la corte di CasArché in un percorso ritmato appunto da “stanze verdi”.
«L’area esterna della struttura dedicata alle comunità mamme-bambini con disagio sociale diverrà un giardino ludico e didattico per gli ospiti. Un risultato che ci rende orgogliosi», hanno affermato gli organizzatori.
Gli obiettivi
Obiettivo del concorso era immaginare un percorso che, partendo dall’orto esistente, si snodasse attraverso “stanze”, quasi come un giardino medievale, dove tra giardini segreti e giardini delle delizie si alternino spazi che favoriscano le attività̀ legate all’orticoltura e quelle ludico-ricreative per bambini dai 2 ai 10 anni, le mamme e l’utenza esterna. Privilegiando l’utilizzo di materiali naturali, arredi semplici e a bassa manutenzione, come anche le essenze prescelte.
Il progetto vincitore, “Le stanze verdi di CasArché - Luogo di incontro, gioco e socializzazione”, è stato presentato dall’arch. Virna Mastrangelo in collaborazione con l’arch. Jessica Pettinari. Per trasformare il lotto in un luogo accogliente e protetto sia per gli ospiti che per gli esterni, il progetto prevede il coinvolgimento di tutto il giardino nella sua interezza, inglobando anche l’orto esistente ma rivisitato e ampliato.
Gli ambienti
Lo spazio è stato articolato idealmente in una sequenza di stanze verdi, intese come spazi conclusi, ciascuna caratterizzata da una propria identità legata alla posizione e all’uso prevalente.
Il progetto ha concentrato l’attenzione in via prioritaria sui margini del giardino, ritenendoli l’elemento chiave per la trasformazione dell’energia del luogo. Per ovviare alla sensazione di barriera-recinto trasmessa dal lungo muro del confine a sud, si prevede di ricoprire quest’ultimo interamente di verde. Piante di lauro, singole o in coppia, alternate a rampicanti fioriti creano un ritmo di colori, profumi e movimento che interrompe la monotonia del muro, articolandolo in pieni e vuoti. Le piante collocate lungo il margine, impedendo di percepire il limite del muro, favoriscono lo sfondamento visivo oltre il confine reale. Confondendosi visivamente con le chiome degli alberi retrostanti, generano una sensazione di ampliamento dello spazio, rendendo al contempo più confortevole e accogliente il luogo.
Lungo il margine opposto, al confine con i parcheggi, è stata collocata una siepe compatta di lauro al fine di impedire, dall’interno del giardino, la vista dall’esterno.
In questo modo il giardino, con i suoi margini ben definiti, gli accessi chiaramente individuati, diventa un luogo protetto, intimo e raccolto, dove è più facile incontrarsi e socializzare, dove è piacevole giocare e diventa anche semplice gestire i bambini più piccoli.
Le cinque stanze verdi
- Stanza della pausa. Luogo di sosta durante la pausa tra un’attività e l’altra, è caratterizzata dalla presenza di sedute lungo il confine, inserite tra il verde degli arbusti di alloro e i rampicanti sul muro di confine.
- Stanza dell’orto. Luogo di cura e didattico in cui mamme e figli si occupano insieme della coltivazione dell’orto e delle piante aromatiche. È caratterizzata dalla presenza di nuove e più ampie vasche per la coltivazione, realizzate con legno di quercia. Le panche situate ai margini dell’orto permettono l’osservazione e la condivisione delle attività che in esso si svolgono.
- Stanza dell’incontro. Luogo dei giochi di interazione con la natura, dell’incontro e della socializzazione. È caratterizzata dalla presenza di una zona conviviale con dei tavoli, e dalle sedute sul confine. A questi si aggiungono tavolini realizzati con sezioni di tronco di quercia per i più piccini. Sono previste altalene realizzate con pneumatici appesi agli alberi e pedane elastiche per saltare.
- Stanza del colore. Luogo del disegno sul muro. È caratterizzata dall’inserimento di riquadri intonacati per essere disegnati e dipinti insieme da madri e bambini.
- Stanza del gioco. Luogo di gioco per i bambini più piccoli ben protetto. È caratterizzata da un percorso movimentato da dune verdi su cui arrampicarsi e una capanna in salici vivi dove ripararsi.
La realizzazione
Il progetto ritenuto migliore dalla commissione – composta da docenti del Master in Progettazione e conservazione del giardino e del paesaggio (PoliMi e Fondazione Minoprio), esponenti di Aiapp (Associazione italiana architettura del paesaggio), dell’Ordine degli Architetti Ppc della Provincia di Milano, della manifestazione Myplant & Garden e da esperti della Fondazione Minoprio – sarà realizzato nel mese di ottobre 2019 col coordinamento del progettista, la collaborazione degli allievi della Fondazione Minoprio e la fornitura di verde e materiali da parte della manifestazione Myplant & Garden.
Sono state 66 le iscrizioni al concorso (gratuito, aperto e anonimo). La giuria ha valutato la coerenza con il tema di progetto, il livello di innovazione e creatività̀ del progetto, la fattibilità̀ della realizzazione, la facilità di manutenzione dell’area, il contenimento dei costi e sostenibilità̀, i requisiti di sicurezza dell’area e dei manufatti.
«Il progetto è interessante per il suo aspetto vegetazionale – si legge nel verbale della giuria – per l’articolazione degli spazi, il coinvolgimento del muro perimetrale nella composizione generale. Nel complesso il progetto risulta attuabile, fruibile all’utenza, gestibile nella manutenzione ordinaria».
Che cos’è CasArché
CasArché è sita a Quarto Oggiaro, periferia nord-ovest di Milano. Il progetto “La Corte di Quarto” costituisce uno sviluppo ulteriore della comunità̀, costituito da una nuova palazzina di 14 unità abitative, realizzata con soluzioni sostenibili, frutto di un percorso partecipato, aperta al territorio e dotata di un’area esterna.
L’area oggetto del concorso, coordinato dall’architetto Umberto Andolfato (Aiapp), è sita appunto all’interno di CasArché, una comunità per nuclei mamme-bambini della Fondazione Arché Onlus.
È una realtà nata su iniziativa di padre Giuseppe Bettoni che si prende cura di mamme e bambini con disagio sociale e fragilità personale con l’obiettivo di proteggerli e accompagnarli nella costruzione di progetti di autonomia sociale, abitativa a lavorativa.
Abbonati e leggi l’edicola digitale