In giardino e nell’orto, ma perfino in terrazza, le lumache sono animaletti devastanti, per il potere distruttivo esercitato dalla loro bocca sui vegetali. Sono in grado di divorare in una sola notte tutte le piantine d’insalata appena trapiantate, se questi molluschi sono presenti in gran numero sul terreno, così come di distruggere un intero cespo di hosta in meno di una settimana.
La lotta del giardiniere incomincia verso la metà di aprile e si conclude alla metà di ottobre, e diventa veramente impari nelle stagioni particolarmente piovose, quando i molluschi si moltiplicano a dismisura e prosperano nell’umidità.
Oltre ai mezzi di lotta, sia chimici sia biologici, c’è la prevenzione, che consente di ridurre da un anno all’altro la carica colonizzatrice di questi animaletti, che hanno la particolarità di essere ermafroditi, ossia ogni esemplare contiene in sé sia gli organi sessuali maschili sia quelli femminili.
Per fortuna sono “insufficienti”, ossia la singola lumaca non è in grado di riprodursi da sola! Pertanto, a ogni “incontro” l’accoppiamento determina da parte di entrambi i soggetti la deposizione delle uova fecondate, che si schiuderanno circa 30 giorni dopo: è facile capire come possano moltiplicarsi esponenzialmente, soprattutto in condizioni di umidità e temperature elevate che le favoriscono.
- Che cosa sono: con il termine “lumache” s’intendono tutti i molluschi, con o senza guscio, che divorano le piante.
Le limacce sono quelle senza guscio: la più dannosa è la limaccia rossa (Arion lusitanicus), seguono le altre limacce sui toni del marrone (A. hortensis, A. subfuscus, A. ater). Le chiocciole (Helix e altre) sono invece quelle con il guscio, che le limita nei movimenti e le rende più “parche” nella ricerca del cibo e nei danni.
- Che cosa attaccano: colpiscono diversi tipi di piante erbacee, sia annuali sia perenni, da fiore e da orto, con preferenza per queste ultime e per quelle a foglia morbida e non pelosa o scabra o coriacea.
L’articolo completo è pubblicato su AgriCommercio & Garden Center n. 6/2016
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