Diciamolo, anche se in questo periodo storico non è di moda: la cultura e la qualità fanno la differenza, anche e soprattutto sul web, la rete aperta a tutti i bufalari e gli incompetenti del mondo che pretendono di saperne di più di uno studioso o un professionista.
Le fake sul web
Tutti noi specialisti del mondo del verde, gente che ha studiato per decenni e che per decenni ha analizzato i terreni, progettato e piantato correttamente interi boschi o semplici giardini, difeso campi di pomodori o olivi secolari, siamo disgustati dall’approssimazione della stragrande maggioranza delle pagine di ambiente, verde, giardinaggio e agricoltura spicciola che si trovano su internet.
Se proviamo a leggere certi consigli – tigli da piantare a 1 metro da un edificio, abeti da capitozzare perché tolgono la vista ecc. – scritti da non si sa bene chi, e magari seguiti da parecchi navigatori anche attraverso i forum, ci verrebbe voglia di rimandare tutti alle scuole elementari.
Purtroppo, l’utente che naviga da ignorante non distingue la castronata dal consiglio illuminato, a meno che non si soffermi sulla paternità del sito che sta leggendo: se è di un’università, ente di ricerca o formazione, casa editrice, libero professionista, è attendibile; se è di un nome di fantasia al 99% no.
Ma forse qui il problema è a monte: l’utente medio sa distinguere un’università da un nome di fantasia? Sciaguratamente, di questi errori se ne accorge subito solo l’utente che già sa, e magari cerca sul web un approfondimento, e non chi sta invece partendo da zero: costui prenderà per oro colato un’informazione errata, e forse passerà del tempo prima che si accorga di quanto era sbagliata…
Fino a quando, però, navigando nella rete, non incoccerà in un sito tematico fatto bene, cioè con tutte le notizie giuste al posto giusto. Come si accorgerà di aver trovato finalmente una miniera di indicazioni corrette? Ovviamente perché, applicando i precetti che trova scritti, le sue piante finalmente prosperano.
Individuare i siti web di qualità
Noi professionisti del verde ci crediamo ancora, e non ci stanchiamo di fare “educazione all’ambiente, al verde, al giardinaggio e all’agricoltura” in maniera corretta, anche e soprattutto sul web, dove migliaia di utenti ci trovano e ci leggono con facilità. Perché la posta in palio è abbellire il paesaggio o scempiarlo, far vivere una pianta o ammazzarla, incrementare la produzione o non raccogliere nulla.
Di conseguenza, per l’utente navigatore del web è importante – per qualunque tematica – individuare e salvare tra i preferiti i siti web che riportino informazioni corrette. Come individuarli?
Un primo indizio, come si accennava sopra, è sicuramente il marchio, l’organismo o l’azienda che li edita on-line: se l’editore è un nome nel settore (es. università, ministero, scuola d’eccellenza, editore cartaceo ecc.), sicuramente non pubblicherà castronate, non foss’altro per mantenere il proprio buon nome.
Il secondo indizio è dato dall’abbondanza di indicazioni fornite: i siti fake si limitano a poca “fuffa” sparsa su una quarantina di righe sbrodolate.
Il terzo, e fondamentale, indizio risiede nella veridicità, nell’efficacia dei consigli forniti: ciascun navigatore può sperimentare in prima persona se un certo sito è valido o meno.
La qualità sul web è anche completezza
Per avere contenuti di qualità, con informazioni corrette, è ovviamente necessario che il committente del sito si rivolga ai professionisti giusti: a partire dagli webmaster che devono realizzare un portale bello e facile da navigare anche da smartphone, passando per gli esperti che inseriscono contenuti, e terminando con le informazioni “di servizio”.
E anche qui casca l’asino: possibile che siano tanto numerosi i portali che sullo smartphone “spariscono”, diventano illeggibili e non navigabili, perché non ottimizzati per uno schermo da 5 pollici? E che tuttora ci siano siti internet di aziende che tutto forniscono, per es. una corposa storia aziendale, fuorché le informazioni che cerchiamo? E cosa dire quando cerchiamo le caratteristiche di un determinato prodotto su un sito aziendale, e ci troviamo solo il nome, la foto della confezione e la descrizione ultrasintetica, del tipo: “Insetticida XYZ” o “Rasaerba XYZ”, senza altre specifiche per comprendere di che prodotto si tratti?
Qual è la funzione di un portale aziendale? Quella di informare l’utente sull’attività e i prodotti dell’azienda, ovviamente. Ma se queste informazioni non ci sono, quale utilità può avere il sito aziendale? Nessuna!
E se ci spostiamo verso i punti vendita, la situazione spesso non è migliore: ci sono rivendite o garden center che non riportano gli orari, o il giorno di chiusura, o la chiusura per ferie, e costringono il navigatore a telefonare, oppure a cambiare punto vendita, a seconda della sua pazienza… O, ancora peggio, non dettagliano a sufficienza i prodotti e i servizi che offrono, impedendo così all’utente di capire se effettivamente il punto vendita fa al caso suo: anche in questo caso, è probabile che il navigatore cerchi un esercizio che spieghi che cosa offre. Ed è un altro cliente perso, magari per sempre…
Il sito web vincente in 7 punti
Per terminare, ricapitoliamo come deve essere un sito web accattivante:
- aprirsi e navigare velocemente;
- essere ottimizzato per la visione su smartphone;
- avere una grafica chiara e piacevole, non confusa né triste;
- contenere informazioni corrette ed esaustive, ma non prolisse, su tutti i prodotti e/o i servizi offerti;
- contenere eventuali informazioni aggiuntive (es. schede di coltivazione, schede di piante ecc.) scritte da esperti;
- essere aggiornato frequentemente, e comunque sempre tempestivamente in caso di variazioni di orari, giornate di chiusura, numeri di telefono, mail e Facebook;
- riportare queste informazioni di servizio (orari, telefono, mail) ben in evidenza, non nascoste nel Menù oppure in fondo alla pagina, stile “caccia al tesoro”.