Una produzione attenta che ottenga il massimo di resa e qualità, uno stoccaggio dei cereali intelligente che ne preservi le caratteristiche e un approccio commerciale che spinga al massimo per la sottoscrizione di accordi di filiera. Questa in estrema sintesi la ricetta della cooperativa Terremerse per garantire il massimo di redditività agli imprenditori agricoli soci che producono cereali. Sono 150mila le tonnellate raccolte in media ogni anno in venti punti di raccolta.
In tempi di prezzi bassi determinati a livello globale da guerre commerciali tra grandi potenze e concorrenza con metodi produttivi meno costosi, oltre a lavorare bene in campo, l’agricoltura italiana deve curare nei minimi dettagli anche il post raccolta, cercando di soddisfare il più possibile la domanda per spuntare un prezzo soddisfacente. E per essere in grado di offrire forniture di qualità serve uno stoccaggio ragionato che sfrutti la tecnologia e l’innovazione.
Concetti ben chiari nella testa di Augusto Verlicchi, direttore del settore cerealproteici della cooperativa romagnola: «Negli ultimi anni abbiamo investito due milioni di euro per ampliare il centro di stoccaggio dei cereali di San Giovanni di Ostellato e dotarlo di tecnologie in grado di rendere le forniture sempre più raffinate e anche di metterci in grado di eseguire una prima lavorazione sui prodotti. E con l’introduzione dei silobag abbiamo risolto il problema della capacità: fino a qualche anno fa potevamo ricevere solo il 50% della produzione dei soci».
Un sito a cinque stelle
Il sito di stoccaggio in cifre
- 60 mila tonnellate la capacità di stoccaggio totale
- 6 gli ettari di silobag
- 6 i punti di carico per i clienti
- 3 fosse di scarico
- 3 essiccatoi
- 10 celle da mille tonnellate
- 6 silos in acciaio da 1.200 tonnellate l’uno
Questi i numeri del centro di San Giovanni di Ostellato, con un magazzino da seimila tonnellate che permettono di tenere separati i prodotti e soddisfare in poco tempo le richieste dei clienti.
Quando le granaglie arrivano sono sottoposte a varie analisi: si valutano colore, peso, peso specifico, percentuale di proteine, umidità e poi i vari parametri igienico-sanitari. Si valutano eventuali contaminazioni di micotossine, in particolare il Don (deossinivalenolo) per il frumento e l’Aflatossina B1 per il mais.
«Se ci sono molte impurità la causa potrebbe essere un’errata taratura della trebbia oppure un carico potrebbe essere stato contaminato da una macchina che in precedenza aveva lavorato in un campo con dei problemi – spiega Verlicchi – nel tempo abbiamo cercato di minimizzare questi inconvenienti facendo eseguire le trebbiature in maniera ragionata da una squadra di nostri contoterzisti».
Superato il “check up” all’ingresso, prima di essere stoccato il cereale viene essiccato (in particolare mais, sorgo e soia) a seconda delle diverse esigenze. In 24 ore i due essiccatoi possono processare 1.800 tonnellate di mais con umidità al 25%.
Nei silos il grano viene conservato a una temperatura che può variare tra i 14 e i 20 °C a seconda delle condizioni esterne e della stagione. «Il controllo di parassiti, insetti e muffe avviene solo con trattamenti a base di anidride carbonica – precisa Verlicchi – mentre gli interventi con la fosfina si sono ridotti drasticamente».
Di solito si eseguono due trattamenti nei 12 mesi: marzo/aprile, fine luglio e settembre, ma in un anno molto caldo come il 2018 si è aggiunta una fumigazione a dicembre. Gli insetti che con più frequenza attaccano i cereali sono Punteruolo, Cappuccino, Silvano, Criptoleste e Tignola grigia.
Il piano di autocontrollo interno di Terremerse prevede un monitoraggio all’interno dei silos ogni due settimane per verificare la presenza di insetti o altre criticità.
La rivoluzione silobag nello stoccaggio dei cereali
Un telo a tre strati di polipropilene, ricaricabile, resistente a intemperie e raggi UV, a un costo limitato, all’interno del quale stoccare le granelle senza necessità di trattamenti antiparassitari. Sono i silobag, un sistema di stoccaggio dei cereali che si è sviluppato in Sudamerica e che pian piano si sta facendo strada anche da noi.
«Per noi è stata la svolta – ammette Verlicchi – da quando abbiamo adottato questa soluzione abbiamo aumentato notevolmente la nostra capacità di stoccaggio e possiamo gestire meglio le partite biologiche, dato che dentro a questi salami i cereali sono al sicuro da qualsiasi attacco di funghi o fitofagi».
Terremerse ha destinato otto ettari di terreno a questi salsiccioni dove può mettere a dimora fino a 40mila tonnellate di granella.
Le macchine necessarie per queste operazioni sono semplici, poco costose e richiedono una potenza limitata (60 CV): nella prima fase si tratta di una tramoggia con imboccatore su cui viene disposto, piegato a fisarmonica, il telo nuovo; per lo svuotamento, si usano sistemi a doppia coclea che portano fuori la granella e la convogliano a una terza coclea di scarico, spesso munite di un dispositivo a forbice per il taglio del tubolare; nell’uno e nell’altro caso la velocità di lavoro è dell’ordine di 180-220 t/ora (in sostanza, si vuota e si riempie un autotreno in poco più di 10 minuti).
Il vero vantaggio del silobag sta tuttavia nelle modalità di conservazione: il sacco è a tenuta quasi ermetica, i processi respiratori a carico delle cariossidi fanno sì che in giorni tutto l’ossigeno presente nella poca aria che riempie i vuoti nella granella venga consumato e sostituito con anidride carbonica. In pratica, la conservazione si svolge in atmosfera modificata, impedendo lo sviluppo di funghi, insetti e altri parassiti. In sostanza il costo del silobag viene ampiamente recuperato con il risparmio per i trattamenti non eseguiti. Altro grande vantaggio di questa tecnica è la possibilità di tracciare in maniera precisa anche piccole quantità di prodotto.
La selezionatrice a infrarossi
Altra innovazione per il sito di San Giovanni di Ostellato è la selezionatrice ottica a infrarossi a sei canali capace di vedere la forma e il colore di tutti i chicchi dei cereali ed eseguire una selezione estremamente precisa soprattutto per le forniture di qualità. «Ci è costata un po’ ma siamo davvero soddisfatti di questo acquisto – afferma Verlicchi – se arriva una partita di soia con dei chicchi verdi la macchina li riconosce e li scarta. Oppure se c’è una partita con inquinamento tra più prodotti». La macchina è in grado di riconoscere anche i chicchi spezzati, contribuendo in maniera importante a ridurre le probabilità di una contaminazione di aflatossine. La macchina è in grado di processare 100 q.li l’ora di soia bianca, 200 q.li di mais e altrettanti di grano.
Per il futuro l’idea è di acquistare un’insaccatrice per legumi, sia per uso mangimistico, sia alimentare.
Tab. 1 Cereali autunnali ritirati (in tons) | ||||
2018 | 2017 | Diff. | % | |
Mais | 18.191,69 | 18.959,13 | -767,44 | -4% |
Sorgo | 16.159,99 | 11.967,47 | 4.192,52 | 35% |
Soia | 9.863,20 | 8.783,02 | 1.080,18 | 12% |
Girasole | 3.814,82 | 3.605,91 | 208,91 | 6% |
Risone | 1.504,86 | 1.909,10 | -404,24 | -21% |
TOTALE produzione convenzionale | 49.534,55 | 45.224,62 | 4.309,93 | 10% |
Mais bio | 2.069,91 | 1.023,57 | 1.046,34 | 102% |
Soia bio | 866,5 | 440,72 | 425,78 | 97% |
Sorgo bio | 123,45 | 1.594,28 | -1.470,83 | -92% |
Girasole bio | 7,14 | 35,077 | -27,94 | -80% |
Risone bio | 92,32 | 92,47 | -0,15 | 0% |
TOTALE produzione bio | 3.159,31 | 3.186,12 | -26,81 | -1% |
Autunnali da seme | 241,3 | 414,278 | -172,98 | -42% |
TOTALE | 52.935,17 | 48.825,02 | 4.110,15 | 8,40% |
Tab. 2 Cereali a paglia e leguminose ritirate (in tons) | ||||
2018 | 2017 | Diff. | % | |
Frumento duro | 37.778,20 | 33.931,12 | 3.847,07 | 11% |
Frumento tenero speciale | 6.801,91 | 5.267,15 | 1.534,76 | 29% |
Frumento tenero fino | 30.815,95 | 28.647,49 | 2.168,46 | 8% |
Orzo | 3.056,08 | 3.088,33 | -32,25 | -1% |
Leguminose estive, colza | 1.448,30 | 611,611 | 836,69 | 137% |
Totale produzione convenzionale | 79.900,44 | 71.545,71 | 8.354,73 | 12% |
Frumento duro bio | 2.178,92 | 2.067,32 | 111,6 | 5% |
Frumento tenero bio | 4.023,81 | 1.685,73 | 2.338,08 | 139% |
Orzo bio | 741,426 | 247,61 | 493,82 | 199% |
Leguminose estive bio | 170,01 | |||
Totale produzione bio | 7.114,17 | 4.000,66 | 3.113,51 | 78% |
Cereali e medica da seme | 5.960,57 | 5.783,57 | 177 | 3% |
TOTALE | 92.975,18 | 81.329,94 | 11.645,24 | 14% |
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