Alla vigilia delle semine autunnali, riparte la campagna di Assosementi, Ispettorato centrale della Tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) e Crea Scs sui vantaggi derivanti dall’utilizzo di semente certificata. Anche quest’anno infatti Assosementi ha sottoscritto un accordo di collaborazione con Icqrf.
L’accordo con l’ICqrf ha l’obiettivo di rendere più efficace l’attività di controllo e di contrasto alle illegalità che coinvolgono le sementi, attraverso la realizzazione di analisi di mercato, di un piano di controlli e campionamenti, all’organizzazione di giornate di studio sulle problematiche del settore e allo scambio di informazioni sulle situazioni che possono originare forme di illegalità.
Al riguardo ci sono numerosi esempi a seconda delle specie coinvolte.
Nel caso delle specie agrarie, ad esempio, la vendita o lo scambio di granella non certificata uso seme, oltre a costituire violazione della normativa sementiera, favorisce la diffusione di patogeni ed infestanti, con conseguenze sul reddito dell’agricoltore e dell’identità e della qualità delle produzioni.
Nel settore sementiero orticolo, invece, è crescente il diffondersi di pratiche illegali quali la riproduzione vegetativa a mezzo talea o stubs. Il costo della certificazione e della concia industriale della semente, secondo i dati elaborati da Assosementi, incidono solo per il 2% sul costo totale di produzione, l’equivalente del valore di mercato di 100/150 kg di granella.
L’articolo completo è pubblicato su AgriCommercio & Garden Center n. 7/2016
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