A guardare i dati elaborati dal servizio di certificazione ufficiale del Crea-Dc ed a quanto sottolineato da Assosementi, continua il momento positivo per la moltiplicazione e la produzione di sementi in Italia. E questo in generale, senza trascurare gli eventi negativi che ogni anno porta, ad esempio nel 2023 la lunga siccità ed i freddi primaverili, le disastrose alluvioni, eppoi l’eccessivo caldo estivo che a macchia di leopardo hanno danneggiato diverse produzioni, sia quantitativamente che qualitativamente. È sempre complicato fare il bilancio produttivo di una produzione sementiera, perché se le superfici moltiplicate sono già certe alla fine dell’anno civile in corso, il quantitativo di seme definitivamente prodotto e certificato lo si conosce solo nell’anno successivo, in pratica a commercializzazione e nuove semine completate.
Secondi in Europa
Le diverse agenzie ufficiali di certificazione delle sementi dei paesi membri della UE sono riunite in una associazione, denominata Escaa (European Seed Certification Agencies Association), che annualmente elabora proprie statistiche. Secondo i dati aggiornati al 2022 ed escluse le sementi da orto e quelle floricole, nell’intera UE sono stati destinati alla moltiplicazione di sementi poco più di 2 milioni di ettari di superficie, confermando il valore degli anni precedenti. La Francia mantiene la sua posizione di supremazia, inattaccabile, con oltre 360mila ha, ma l’Italia si riprende la seconda posizione, con poco più di 200mila ha. Continua la crescita della Spagna, terza, che ha superato la Germania.
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AGRICOMMERCIO & GARDEN RETAIL n. 1 - 2024