La fusione tra le statunitensi Dow e Dupont rischia di compromettere la libera competizione di prezzo in molte categorie di agrofarmaci.È questa la conclusione dell’antitrust europeo, che ha messo in luce anche il rischio di un indebolimento della capacità d’innovazione in settori chiave per la sicurezza e la sostenibilità della produzione agricola.
Per questo l’approvazione da parte della Direzione generale alla competitività presieduta dalla danese Margrethe Vestager è condizionata alla cessione di un numero considerevole di agrofarmaci. L’indicazione di Bruxelles è quella di disinvestire non solo una considerevole quota del business di Dupont, ma l’intera organizzazione di ricerca e sviluppo. In particolare, nel mirino di Bruxelles ci sono i diserbanti della famiglia delle solfoniluree, fiore all’occhiello della società fondata a Wilmington nel Delaware thifensulfuron, tribenuron, metsulfuron, chlorsulfuron, triflusulfuron, lenacil, flupyrsulfuron ecc.), ma anche insetticidi innovativi per il controllo di fitomizi sulle frutticole (indoxacarb, cyazypyr e rynaxypyr) e un fungicida decisivo per il riso (ma oggetto di una profonda revisione registrativa in europa) come triciclazolo.
La prescrizione dell’authority per la concorrenza europea, che ha lavorato anche in questo caso a stretto contatto con le analoghe istituzioni di Usa, Australia, Brasile, Canada, Cina, Cile e Sudafrica, non è solo relativa alla cessione delle licenze di questi prodotti, ma anche delle strutture di produzione e di una quota rilevante di personale. L’indicazione che rischia però di lasciare il segno più profondo è relativa alla cessione dell’intera rete di ricerca e sviluppo di Dupont, escluso un piccolo asset che supporta il comparto vendite. L’intento di Bruxelles è quello di tutelare la libera concorrenza per preservare la capacità d’innovazione