Prima di poter verificare se il nuovo regolamento europeo sui fertilizzanti permetterà di aumentare la concorrenza fra i produttori e l’immissione in commercio in tempi rapidi di prodotti innovativi, dovranno passare ancora tre anni. Quello che è certo è che il nuovo regolamento Ue (2019/1009) è stato pubblicato Sulla Gazzetta Ufficiale della Ue serie L n. 170 del 25 giugno e che verrà applicato a partire dal 16 luglio 2022, giorno in cui verrà abrogato il regolamento attualmente in vigore (2003/2003).
Si è cominciato a esaminare la nuova normativa sulla base di informazioni certe in occasione dell’incontro organizzato da Silc Fertilizzanti presso l’Aula Magna dell’Università di Bologna, che si è tenuto con casuale tempestività il 28 giugno scorso (ma la data era stata stabilita tre mesi fa).
Alla base del nuovo regolamento c’è un nuovo approccio nell’identificazione dei fertilizzante che passa dal “tipo” ai “costituenti”. Sono così state individuate 11 famiglie di CMC per un totale di 7 categorie funzionali (PFC) di prodotto.
Nuovi limiti e impegni
Per la prima volta, poi, sono stati introdotti i limiti di contaminanti chimici e biologici, non previsti nel regolamento attualmente in vigore. Il nuovo regolamento ovviamente non cancella le norme nazionali e resta il principio di precauzionalità. Ci sarà quindi chi sarà obbligato ad applicarlo, ma non sarà così per tutti.
L’impegno più grosso da parte dei produttori probabilmente sarà quello di verificare se i propri prodotti rientrano nelle categorie delle sostanze costituenti.
Secondo una prima analisi effettuata da Mariano Alessio Vernì di Silc Fertilizzanti sicuramente il 34% dei prodotti attuali ci rientra, un altro 34% è assimilabile mentre il 32% resta tutto da verificare. Degli 11 biostimolanti (ricordiamo che questi rappresentano una delle principali innovazioni inserite nel regolamento) previsti dalla normativa italiana soltanto 3 possono essere inclusi nel nuovo regolamento.
Una cosa è certa, una serie di atti delegati andranno a modificare i contenuti del regolamento da qui alla sua applicazione e si potrà richiedere l’inserimento di nuove CMC.
Molte questioni aperte
Una delle maggiori criticità, poi, sarà quella data dalla norma che prevede che tutto quello che verrà scritto in etichetta dovrà essere immediatamente verificabile. Resta aperta, fra le altre, la questione del “dual use”, attualmente disciplinato solo per i biostimolanti. (Un prodotto fino a che sarà autorizzato come fitosanitario non potrà essere inserito nella categoria dei biostimolanti). Insomma la legge è approvata e pubblicata, ma certamente ancora non si è fatta piena chiarezza nel settore fertilizzanti. E da qui all’entrata in vigore della normativa ci sarà modo di riparlarne più volte…
Leggi e scarica il nuovo regolamento Ue
Chi è interessato (e chi no)
È obbligato ad applicare il regolamento il fabbricante di Concimi CE chi oggi fa riferimento al reg. 2003/2003 e vende in Europa.
Può scegliere il fabbricante di prodotti normati dal dlgs 75/2010 che vorrebbe vendere nel resto dell’Europa.
Non è interessato il fabbricante di prodotti normati dal dlgs 75/2010 che vende solo in Italia (sempre che il Mipaaft non prenda decisioni diverse)
CMC (Categorie di materiali costituenti)
- Sostanze e miscele a base di materiale grezzo
- Piante, parti di piante o estratti di piante
- Compost
- Digestato di colture fresche
- Digestato diverso da quello di colture fresche
- Sottoprodotti dell’industria alimentare
- Microrganismi
- Polimeri nutrienti
- Polimeri diversi dai polimeri nutrienti
- Prodotti derivati ai sensi del reg. Ce m. 1069/2009
- Sottoprodotti ai sensi della direttiva 2008/98/Ce
PFC (Categorie funzionali dei prodotti)
- Concimi
- Correttivi
- Ammendanti
- Substrati
- Inibitori
- Biostimolanti
- Miscele di PFC
Leggi l’articolo su AgriCommercio & Garden Center n. 5/2019
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