Contro la cimice asiatica adesso c’è la vespa samurai

vespa samurai
È stato autorizzato l’impiego della vespa samurai contro la cimice asiatica: i lanci cominceranno a giugno. Autorizzati anche gli aiuti agli agricoltori

Il 31 marzo scorso è arrivato il via libera ufficiale all’utilizzo della vespa samurai (Trissolcus japonicus) nella lotta alla cimice asiatica (Halyomorpha halys). È stata la Conferenza Stato-Regioni ad approvare il decreto del ministero dell’Ambiente su “Criteri per la reintroduzione ed il ripopolamento delle specie autoctone e per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone”, in attuazione al decreto del Presidente della Repubblica 102 del 5 luglio 2019. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, le Regioni potranno attivare la procedura per riprodurre e immettere nei campi la vespa samurai, antagonista naturale della cimice asiatica.

Le Regioni sono pronte al lancio della vespa samurai

In realtà molte Regioni, es. Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Trento ecc., si erano già mosse nell’autunno scorso, lanciando appelli alla cittadinanza affinché raccogliesse quante più cimici svernanti per consegnarle immediatamente ai Servizi fitosanitari o Istituti di ricerca: dovevano infatti servire come preda per le neonate larve di vespa samurai, in modo da moltiplicarle già in numero cospicuo proprio per poterle utilizzare in questa estate 2020, nell’ipotesi di un imminente assenso governativo all’utilizzo biologico.

Questo illuminato “gioco d’anticipo” consente ai nostri Servizi fitosanitari di essere pronti, già a maggio quando le cimici incominceranno a riprodursi, al lancio del predatore Trissolcus. È evidente che le quantità iniziali non saranno particolarmente ingenti, ma la prospettiva è che la vespa samurai possa rapidamente prendere piede, vista l’abbondanza di prede in campo, per riprodursi spontaneamente e incrementare il proprio numero.

Attendiamo comunque che ciascuna Regione specifichi le tecniche e modalità del rilascio dei predatori, nonché quali saranno le figure autorizzate a procedere e se verranno coinvolti i Consorzi agrari ed, eventualmente, le rivendite agrarie. Sicuramente è una pratica autorizzata per l’agricoltura professionale, mentre il comparto hobbistico si limita a trarne un beneficio indiretto, nel momento in cui la pressione del parassita diminuirà. Non è infatti pensabile che il lancio del predatore possa essere condotto da personale non specializzato, con il rischio di sprecare preziosi parassitoidi…

Per il momento le Regioni hanno commentato con molto favore l’approvazione della lotta biologica tramite Trissolcus, ma anche la seconda misura intrapresa sempre il 31 marzo, il decreto sulle “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e il contrasto della cimice asiatica”, per l’avvio delle procedure di indennizzo dei danni agli agricoltori, ben 80 milioni di euro di aiuti per i danni da cimice asiatica del 2019.

Emilia-Romagna, lanci a giugno

«Siamo pronti a partire con i lanci della vespa samurai già da giugno – ha spiegato Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna –. Il Servizio Fitosanitario regionale, in collaborazione con una rete di laboratori, ha lavorato in autunno e in inverno per la raccolta delle ovature di cimice asiatica che servono alla riproduzione della vespa samurai. Siamo nei tempi per fare i lanci a grande scala a metà giugno, quando ci saranno le deposizioni delle nuove uova dalla cimice.

Le risorse a disposizione sono quelle stanziate dal Governo nell’ultima Finanziaria, ovvero 80 milioni di euro che andranno tutti a copertura dei danni accertati l’anno scorso. Siamo stati la prima Regione a dichiarare lo stato di calamità e a trasmettere a fine gennaio al Ministero la delimitazione delle zone colpite dai danni della cimice asiatica. Oggi siamo in attesa della pubblicazione del decreto con la dichiarazione dello stato di calamità nazionale e la delimitazione di tutte le aree colpite anche nelle altre regioni. Abbiamo già predisposto la procedura on-line semplificata per la presentazione delle domande da parte delle aziende senza recarsi fisicamente negli uffici. In base alla normativa europea gli indennizzi potranno scattare quando il danno supera il 30% della Produzione lorda vendibile aziendale riferita al settore vegetale. Il Ministero rimborserà fino all’80% del danno accertato».

Il Piemonte collabora con l’Università

«Con il primo decreto – ha commentato l’assessore all'Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – sarà possibile innanzitutto allevare e immettere nell'ambiente uno degli antagonisti più efficaci della cimice, la vespa samurai. Manca l'adozione del Ministero dell’Ambiente, ma dovrebbe trattarsi di una semplice formalità, dopodiché potranno essere presentate e approvate rapidamente le relazioni necessarie per avviare davvero un progetto tanto atteso quanto necessario, mentre il secondo costituisce un atto fondamentale per permettere l'indennizzo dei danni subiti nell'anno 2019 anche per il Piemonte. Al progetto stanno lavorando da tempo diverse Università italiane, il Crea e altri istituzioni di ricerca quali Agrion in collaborazione con il settore fitosanitario, le organizzazioni di categoria e le associazioni di produttori».

Veneto, bando per gli indennizzi

L’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan, sottolinea che «finalmente il decreto autorizzativo è arrivato. Il Veneto sarà tra le prime regioni a sperimentare da subito l’impiego della vespa samurai come mezzo di contrasto biologico alla cimice asiatica. La ricerca di laboratorio, finanziata dalla Regione e in atto con l’Università di Padova, consente di essere ora in prima fila nell’avvalerci dell’autorizzazione all’inserimento in natura, tanto attesa da parte del ministero dell’Ambiente». Nel corso degli ultimi due anni la cimice asiatica ha causato perdite che i produttori veneti hanno quantificato nell’ordine di circa 160 milioni di euro, pari a quasi un quinto delle perdite contabilizzate dal Ministero dell’agricoltura a livello nazionale.

«La Regione Veneto – ha continuato Pan – ha decretato lo stato di calamità regionale, ha promosso e finanziato gli studi sperimentali propedeutici all’immissione di specie antagoniste, e ha già aperto il bando per censire e indennizzare i danni subiti dai frutticoltori nel 2019. Ricordo che il bando, pubblicato il 14 febbraio scorso, è stato da poco prorogato fino al 29 maggio, in considerazione della fase emergenziale che stiamo vivendo. La Regione, che ha già stanziato 4,5 milioni di proprie risorse per finanziare indennizzi e iniziative di prevenzione dei danni – ha concluso Pan – ora darà immediato corso operativo ai due decreti».

I danni della cimice asiatica

cimice asiatica vs vespa samurai

«La cimice asiatica è l’insetto killer che ha provocato lo scorso anno la strage nei campi con 740 milioni di danni a pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegi e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi».

Ce lo ricorda la Coldiretti che aggiunge: «La cimice marmorata asiatica arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte l’anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo perché capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee e la sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni che hanno colpite ben 48mila aziende agricole.

La lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile perché è in grado di nutrirsi praticamente con tutto, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari. Il via libera alla vespa samurai, un insetto antagonista delle dimensioni di poco più di un millimetro, apre dunque nuove prospettive anche se ci vorrà tempo prima di avere risultati significativi».

Contro la cimice asiatica adesso c’è la vespa samurai - Ultima modifica: 2020-04-04T08:02:26+02:00 da Barbara Gamberini

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