Il nuovo Piano nazionale delle sementi biologiche permetterà di qualificare ulteriormente il lavoro delle aziende sementiere italiane in questo comparto. Sarà fondamentale ora dare vita a una collaborazione tra tutti gli attori per superare la criticità delle deroghe all’uso delle sementi convenzionali e garantire la tracciabilità lungo tutta la filiera. È questo il commento di Assosementi dopo la firma del decreto ministeriale del sottosegretario del Masaf Luigi D’Eramo.
Una gamma più ampia
«Assosementi ha collaborato sin dall’inizio alla stesura del documento, ravvisando la necessità di intervenire sui punti che oggi il Piano considera - ha dichiarato Alberto Lipparini, segretario di Assosementi -. Questo nuovo strumento aiuterà il settore sementiero a individuare e rendere disponibili una gamma sempre più ampia di sementi biologiche, migliorandone sia l’aspetto qualitativo sia quello quantitativo».
La disponibilità deve essere garantita
«Uno dei principali obiettivi del Piano è di ridurre progressivamente e in maniera significativa il numero di deroghe per l’uso di sementi non biologiche. Riteniamo che la disponibilità di seme per le produzioni in regime di biologico debba essere garantita da meccanismi che vanno oltre lo strumento della deroga e che prevedano intese tra gli operatori del settore. Il seme rappresenta il primo anello della filiera che, in questo caso, deve essere biologica dall’inizio alla fine» ha aggiunto Lipparini.
La tracciabilità è fondamentale
«Un altro aspetto strategico è quello della tracciabilità. I prodotti biologici richiedono più di ogni altro di essere garantiti a partire dal seme e lungo tutto il processo produttivo. In questo scenario è necessario intraprendere azioni condivise per inquadrare al meglio gli atti derogativi a favore del materiale riproduttivo biologico previsti dal nuovo regolamento comunitario entrato in vigore a inizio 2022 preservando qualità, sanità e sicurezza delle produzioni» ha concluso Lipparini