Il Consiglio dell’Unione Europea che rappresenta i 27 Stati Membri aveva posto diversi interrogativi sulla proposta di regolamento presentata il 22 giugno 2022 dalla Commissione Ue. Tali interrogativi, accompagnati dalla richiesta di una valutazione dell’impatto dei prodotti fitosanitari, erano stati ufficializzati nella decisione 2022/2572 del 19 dicembre 2022 che ha avuto la risposta della Commissione comunicata al Consiglio il 5 luglio 2023.
La valutazione d’impatto sembra decisamente insufficiente, come del resto emerso dalla discussione tra gli organi ufficiali degli Stati Membri, perché sostanzialmente non scioglie i nodi principali, rappresentati dalla salvaguardia della sicurezza alimentare sotto il profilo della sufficiente disponibilità di alimenti agricoli, della competitività in un mercato aperto e, soprattutto, del tessuto economico-sociale per le popolazioni che vivono nelle zone rurali. Quest’ultimo aspetto si riflette sulla gestione del territorio e sulla prevenzione degli eventi catastrofici naturali che vediamo sempre più frequentemente.
Nel dettaglio, la Commissione Ue ammette di non avere dati sufficientemente dettagliati sull’agricoltura dei singoli Stati per potere valutare le singole ricadute.
Per quanto riguarda le conseguenze delle nuove disposizioni sulle rese delle colture, la Commissione Ue sostiene che la riduzione dell’impiego dei fitosanitari può avere conseguenze negative solo se mal gestita, mentre se effettuata in maniera appropriata potrà evitare tali effetti.
Secondo la visione della Commissione Ue, l’impiego dei prodotti chimici per la difesa sta causando la moria degli impollinatori che si traduce in una riduzione delle rese e, pertanto, contenendo l’impiego della chimica vi sarà di per sé un incremento della produttività.
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L'autore, Vittorio Ticchiati, è direttore di Compag
Leggi l’articolo completo sulla rivista Agricommercio e Garden Retail n. 5/2023
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