Sappiamo leggere le etichette dei mangimi?

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Le informazioni nutrizionali sono importantissime per scegliere il giusto prodotto. E i vostri clienti devono esserne consci

“Con pollo”, “Ricco in pollo”, “Pollo”. Cosa pensa il vostro cliente leggendo questi strilli sul fronte di una lattina, bustina o sacco di mangime? Che quel prodotto contenga pollo. Ma quanta è realmente la carne di pollo presente in quel mangime? E c’è solo carne di pollo o anche di altri animali? Saper leggere l’etichetta sia dei mangimi, ma anche di anche di un alimento a uso umano, è fondamentale per un acquisto consapevole. Ancora più importante quando, come ultimamente capita spesso, umani e animali vanno soggetti a innumerevoli intolleranze o vere e proprie allergie alimentari.

Dunque, è fondamentale che voi negozianti sappiate cosa c’è dentro ai mangimi che vendete: non intendiamo che impariate a memoria la lista degli ingredienti di ogni prodotto, ma che possiate conoscere le diciture di legge per riuscire a spiegare esattamente ai vostri clienti se stanno acquistando il prodotto giusto per le loro esigenze.

Quanto pollo c’è?

Non bisogna fermarsi al fronte dell’etichetta, bensì leggere anche la composizione nutrizionale.

  • “Con pollo”, infatti, a norma di legge significa che deve essere presente il 4% di carne di pollo: in etichetta si trova scritto “Carni (pollo 4%)”.
  • “Ricco in pollo”, sempre per legge significa che, fra la carne, ci deve essere almeno il 14% di pollo (ma può essere anche molto di più).
  • Se invece appare sul fronte la dicitura “Pollo” e magari anche “Monoproteico”, vuol dire che in quel mangime il 100% della carne è di pollo.

E via discorrendo per gli altri tipi di carne o di pesce.

“Con pollo” in genere prevede una composizione di “Carni e sottoprodotti della carne, pesci e sottoprodotti dei pesci” nella quale il pollo è appunto il 4% e non è dato sapere quali altri carni o pesci siano presenti: sconsigliabili per animali allergici o intolleranti.

Quali additivi possiamo leggere nelle etichette dei mangimi?

Un’altra dicitura che va spiegata è “Additivi”, che per antonomasia ingenera sospetti. Se gli additivi sono accompagnati dall’aggettivo “nutrizionali”, niente paura: si tratta di minerali, amminoacidi e vitamine che cani e gatti assumerebbero sgranocchiando le prede in natura, ma che nei mangimi vanno aggiunti artificialmente (mangimi “completi”, vedi sotto) per assicurare una nutrizione totale, bilanciata ed equilibrata.

Per esempio, il gatto deve assumere giornalmente una quota di taurina, amminoacido presente nel cuore bovino, che preserva in buona salute la funzionalità degli occhi e del cuore, nonché dei muscoli: viene correntemente aggiunto fra gli additivi in tutti i mangimi completi specifici per gatto.

Se invece gli additivi sono “tecnologici” o “zootecnici”, si tratta di sostanze non funzionali alla nutrizione, bensì a un bell’aspetto del prodotto, per es. la gomma cassia che viene utilizzata come addensante o gli antiossidanti. È evidente che i mangimi premium e superpremium non ne fanno uso.

Ormai non esistono più prodotti contenenti “Coloranti”, ma soprattutto nei croccantini viene fatto uso di “Conservanti”, che possono essere naturali (da preferire), come l’olio di rosmarino, o più raramente artificiali.

Composizione analitica dei mangimi

È importante leggere anche la “Composizione analitica”:

  • al primo posto ci devono essere le proteine animali, nell’umido con almeno il 10%,
  • seguite dai grassi (importanti per il gatto che ne trae la massima energia);
  • le ceneri grezze indicano i sali minerali contenuti, ed è bene che abbiano una percentuale superiore al 2% (equivalgono al “residuo fisso” della nostra acqua minerale)
  • I carboidrati non sono indispensabili né per il gatto né per il cane, ma spesso sono presenti sotto forma di cereali o di patate ed è bene che rimangano sotto il 2%.
  • Le fibre grezze, infine, sono necessarie al buon funzionamento intestinale, con percentuali dello zero virgola nell’umido e del 2% nel cibo secco. Percentuali superiori indicano un alimento di scarsa qualità.
  • Segue la titolazione di calcio e fosforo e, nei prodotti Premium, anche di altri minerali come il magnesio oppure di grassi benefici come gli omega 3 e 6.

In conclusione, a differenza dell’alimentazione umana, una lista ingredienti troppo corta presuppone un alimento non completo, mentre vale anche per i pet che una lista troppo lunga possa comprendere sostanze che non sarebbero indispensabili se la qualità fosse superiore.


Mangimi completi o complementari

Al primo posto sul retro di tutte le etichette si trova la dicitura “Alimento completo” oppure “complementare”.

Completo significa che in quella bustina, lattina o sacchetto non ci sono solo la carne o il pesce, ma anche tutte le vitamine, i minerali e gli amminoacidi necessari alla fisiologia dell’animale.

Complementare, invece, intende che sono presenti solo carni o pesci non addizionati di integrazioni vitaminiche, minerali o amminoacidiche. In questo secondo caso (così come nell’alimentazione casalinga), è bene aggiungere un integratore in pasta contenente tutti i micronutrienti indispensabili alla specie animale. Nel primo caso invece non serve aggiungere alcunché perché il mangime è già corredato di tutti i nutrienti, è “completo”.

Sappiamo leggere le etichette dei mangimi? - Ultima modifica: 2023-07-06T16:35:15+02:00 da K4

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