Compag: «Le scelte politiche prevalgono sulla scienza, e l’Ue va alla deriva»

Secondo Compag la tendenza del sistema politico ad assecondare gli umori e le percezioni comuni, trascurando i dati della ricerca scientifica, sta già portando effetti negativi di vasta portata

«È solo una questione di mode e preferenze del cittadino comune… Notiamo sempre più che nell’attuale sistema decisionale – anche a livello di istituzioni europee - vi è la tendenza a mettere in secondo piano i dati scientifici: ci si limita ad assecondare le preferenze dei cittadini, e le conseguenze non potranno che essere catastrofiche».

È questo il messaggio allarmato di Compag, la federazione nazionale delle rivendite agrarie, che «si impegna denunciare errori e soprusi vari a livello politico e amministrativo a discapito del settore agricolo».

Limitazioni ai mezzi tecnici

Secondo Compag la tendenza del sistema politico ad assecondare gli umori e le percezioni comuni, trascurando i dati della ricerca scientifica, sta già portando effetti negativi di vasta portata. Ne sono un chiaro esempio le forti limitazioni all’impiego dei mezzi tecnici in agricoltura volte semplicemente ad assecondare slogan di moda quali “biodiversità” e “produzione biologica/biodinamica” senza una vera analisi delle possibili conseguenze o delle alternative, a svantaggio della produttività e della qualità delle produzioni.

Questo processo interessa anche le recenti proposte di riforma di alcuni procedimenti amministrativi all’interno delle istituzioni europee. Procedimenti amministrativi che, non essendo noti al grande pubblico, si prestano a essere modificati in nome della democrazia ma che, in realtà - afferma Compag -, nascondono giochi di potere che non necessariamente hanno come scopo finale il bene comune.

Il sistema dei comitati

Un esempio specifico è il sistema dei comitati, noto a livello europeo come “Comitology”: un insieme di procedure che coinvolgono istituzioni europee e nazionali nella presa delle decisioni ai vari livelli, da quello politico che riguarda i governi dei singoli paesi, agli ambiti prettamente tecnici che interessano gli organi ministeriali.

Quando si deve discutere e decidere su determinati argomenti, la Commissione europea elabora una proposta che viene messa all’attenzione di una commissione composta dai capi di governo/ministri o dagli organi tecnici ministeriali dei 27 Paesi. Nel settore agroalimentare sono i Paff (Plant, Animal, Food and Feed) Committee a rappresentare i 27 governi, mentre nel caso dei fitosanitari vi partecipano i tecnici del Ministero della Salute.

Il Paff si riunisce per decidere sulla proposta della Commissione europea, suggerendo eventuali modifiche. La Commissione europea cerca un compromesso tra le diverse posizioni emerse e poi lo ripropone.

Valutazione dell'Efsa

In caso di disaccordo, la Commissione ha la facoltà di procedere con la proposta se essa rispetta i requisiti di sicurezza valutati scientificamente dall’Efsa (ente per la sicurezza alimentare), ma esiste una possibilità di veto se l’opposizione raccoglie il 55% dei voti in rappresentanza di almeno il 60% della popolazione UE.

«Nella procedura attuale - conclude Compag - vengono dunque tenute in considerazione le conoscenze scientifiche, ma vi è una proposta di modifica delle procedure comunitarie in cui le scelte di natura scientifica possono essere bloccate dal veto di una minoranza. Pertanto decisioni fondamentali per favorire l’innovazione, gli investimenti, la crescita, la creazione di posti di lavoro e la sicurezza dei consumatori diventeranno secondarie rispetto all’opinione politica e al sentimento popolare, spianando la strada alla stagnazione e all’involuzione, come da anni sta avvenendo nel nostro Paese».

Compag: «Le scelte politiche prevalgono sulla scienza, e l’Ue va alla deriva» - Ultima modifica: 2021-03-15T16:46:11+01:00 da Agricommercio e Garden Center

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome