All’incontro del 30 luglio presso il Masaf si sono gettate le basi per raccogliere le indicazioni suggerite da tutte le componenti della filiera. Al centro del dibattito formazione degli operatori, valorizzazione del settore e accelerazione dei tempi per i decreti attuativi
Il 30 luglio si è tenuto presso il Masaf l’incontro con le rappresentanze della filiera florovivaistica. Al centro del confronto la materia trattata nella
legge delega al governo sul florovivaismo ed in particolare il punto 2 sui principi e criteri direttivi per l’esercizio della delega.
Oltre alla valorizzazione del settore, l’obiettivo comune del Masaf e delle delegazioni è quello di non dover aspettare la scadenza dei 24 mesi per realizzare i decreti.
Accelerare i tempi
Il punto di svolta per il comparto, che attendeva la legge quadro da 20 anni, sarà finalizzato con l’emanazione dei decreti attuativi. Nella volontà del sottosegretario La Pietra, questi saranno all’insegna della condivisione con i protagonisti della filiera.
«Non partiamo da zero – ha esordito il sottosegretario La Pietra –. Vogliamo sfruttare al meglio il lavoro già fatto nella scorsa legislatura con il disegno di legge specifico approvato dalla Camera e passato al Senato. Quindi abbiamo una base di partenza su cui far lavorare il tavolo tecnico generale di prossima costituzione, con il supporto di ulteriori gruppi di lavoro. Questi impegni saranno tutti propedeutici alla stesura dei decreti attuativi in tempi più rapidi possibili. Incontri quali quello odierno gettano le basi per raccogliere le indicazioni fornite da tutte le componenti della filiera. Questo ci consentirà di elaborare una strategia unitaria per il florovivaismo, così come stiamo già facendo in altri ambiti dell’agricoltura. Un percorso di ascolto e sintesi che ricalca le linee di indirizzo che il governo sta seguendo nei confronti dell’intero sistema Paese».
Copagri: avanti con l'istituzione di un tavolo di filiera
«Dopo l’approvazione della legge delega sul florovivaismo, ampiamente attesa dal comparto, è importante lavorare sui provvedimenti legislativi conseguenti. Il fine è quello di costruire un quadro normativo organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità e dell’utilizzo dei prodotti della filiera». Lo ha ribadito la Copagri intervenendo all’odierna riunione preparatoria all’istituzione del Tavolo di filiera del settore florovivaistico.
«Il fine è quello di assicurare la tenuta e lo sviluppo di un comparto di grande rilevanza per il Primario del Paese; un settore che ha saputo reggere l’urto della pandemia e le difficoltà legate agli incrementi delle tariffe energetiche; un settore che offre un contributo non indifferente alla sostenibilità dell’ambiente urbano» continua la Copagri.
«Per tali ragioni, non possiamo che plaudere all’intenzione del Masaf di procedere con l’istituzione del Tavolo di filiera del settore, nell’ambito del quale andranno concentrati tutti gli elementi che andranno a comporre la strategia per il sostegno e la valorizzazione del verde e del florovivaismo, a partire dalla sempre avvertita necessità di continuare a investire nella ricerca, anche e soprattutto per far fronte alle ricadute sempre più evidenti del climate change, quali ad esempio la siccità» ha suggerito la Copagri.
Tutelare un comparto da oltre 3 milioni
«Parliamo di una filiera che rappresenta oltre il 6% della produzione agricola nazionale, con una superficie coltivata superiore ai 30mila ettari, nella quale insistono oltre 25mila aziende e vengono impiegati circa 100mila lavoratori, per un giro d’affari che supera i 3 miliardi di euro» ha ricordato la Confederazione, evidenziando che «proprio grazie a tali numeri, il Belpaese rappresenta ben il 15% della produzione UE».