Euroflora torna al Porto antico, ma sarà tutta nuova

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La nuova edizione di Euroflora si svolgerà dal 24 aprile al 4 maggio 2025 al Porto antico di Genova
L'appuntamento è dal 24 aprile al 4 maggio 2025 negli spazi del "Waterfront di Levante", progettati dall'archistar Renzo Piano. Attesi 7.000 espositori e 6 milioni di visitatori

L’edizione 2025 di Euroflora, alla sua XIII esposizione in quel di Genova, si annuncia in grande stile. A cominciare dal ritorno, dopo due allestimenti ai parchi di Genova Nervi, al Porto antico del capoluogo ligure, che sarà interamente riqualificato entro l’anno prossimo e ribattezzato con la denominazione di Waterfront di Levante.

Il nuovo Waterfront di Levante

Un intervento radicale, affidato al maestro Renzo Piano, che ha salvato il palasport – reso più performante non solo ai fini di ospitare Euroflora, ma anche le manifestazioni sportive per cui è nato – e il padiglione Blu, ridenominato Jean Nouvel. Le due strutture saranno circondate da tre canali, riaperti da progetto, e collegate con il Parco della Foce (4500 nuovi alberi piantati) e il lungomare, per una radicale riqualificazione della città ligure.

85.000 metri quadrati di esposizione

Ne beneficerà subito anche Euroflora, che avrà a disposizione ben 85mila mq, equivalenti a 10 campi da calcio, nonché i canali per suggestive esposizioni floreali flottanti.

E ne beneficerà enormemente anche la logistica, visto che il Waterfront si raggiunge agevolmente camminando a piedi per 20 minuti dalla stazione di Genova Brignole.

Non è una nota accessoria, perché nel 2025 i giorni di esposizione saranno solo 10 (erano 15 nelle ultime due edizioni, 2018 e 2022), dal 24 aprile al 4 maggio, e saranno attese almeno 30-33mila persone al giorno. Peraltro agevolmente ospitate al Waterfront, come è stato sottolineato durante la presentazione della manifestazione.

I numeri dell'edizione 2025

I numeri snocciolati da Mauro Ferrando, presidente di Porto Antico (la società che gestisce il Waterfont), sull’edizione 2025, sono questi: 7000 espositori, oltre 700 concorsi e 6 milioni di visitatori attesi. Anche perché Euroflora aderisce al circuito delle Floralie europee, dunque non incassa dagli espositori, che partecipano a titolo gratuito, bensì solo dai biglietti di ingresso. Il ritorno al porto, sede tradizionale dal 1966 al 2011, si coniuga con il nuovo claim “La Natura si fa spazio”, alludendo proprio alla profonda rigenerazione urbana che sta affrontando la città marinara.

Le novità

Alessandro Piana, assessore all’Agricoltura di Regione Liguria, ha presentato alcune anteprime riguardanti la Regione: piazzale Kennedy, tradizionale ingresso del Porto vecchio e ora completamente trasformato, presenterà un allestimento che richiamerà i preziosi Giardini Hanbury; seguirà poi un percorso sensoriale incentrato sulle aromatiche che hanno nella piana d’Albenga l’eccellenza italiana (e mondiale) con 150 milioni di vasi a partire dal basilico genovese Dop; infine, ci sarà un allestimento acquatico nello specchio accanto alla tensiostruttura per raffigurare la biosfera delle aree umide liguri.

Corrado Brigante, capoprogetto di Euroflora 2025, ha promesso un effetto wow a partire dal nuovo palasport. Ci saranno numerosi allestimenti di giardini galleggianti, mentre il padiglione Blu vedrà la tradizionale realizzazione di giardini dimostrativi dell’eccellenza italiana e, al piano di sopra, l’esposizione di fiori recisi, composizioni floreali, bonsai e mercato del verde per chi volesse acquistare piante, prodotti e accessori.

Agli oltre 700 concorsi classici, si aggiungerà una gara speciale per progettisti/paesaggisti che presenteranno le loro opere selezionate in uno spazio doppio rispetto agli anni passati, per un totale di 20 aree da 50-60 mq ciascuna. E ci sarà anche un concorso Young, per i piccoli, al fine di avvicinarli alla cultura del verde e al florovivaismo.

I collegamenti di progetto, spiegati da Matteo Fraschini, architetto progettista del Gruppo Valagussa, saranno una sorta di origami stilizzati ed espressi da piante, collocati fra l’ingresso, il palasport e il padiglione Blu.

Spazio al business

Non si dimenticano gli affari: saranno organizzate giornate rivolte agli operatori di settore per mettere in contatto espositori, produttori e buyer. Brunella Saccone, dirigente agroalimentare dell’agenzia Ice, è ottimista sul volano costituito dal florovivaismo (che non ha perso quote di mercato nonostante tutte le avversità – dalle guerre ai rincari – come ha ricordato anche Nada Forbici, coordinatrice della consulta del florovivaismo di Coldiretti). Tant’è vero che l’Ice ha investito il doppio rispetto al 2022 per portare le professionalità estere (a oggi oltre 60 top buyer) a contatto con quelle italiane, realizzando un fitto programma di incontri b2b direttamente sul territorio, anche nel resto d’Italia.

D’altronde, in Italia operano 17mila aziende florovivaistiche su 45mila ha di terreno, ed Euroflora sicuramente è un grosso mezzo per aiutare il made in Italy del fiore.

Ne è certo anche Stefano Capitanio, presidente dell’Aiph - Associazione internazionale dei produttori florovivaistici che, avendo il polso di quanto accade nel mondo, ha ribadito come la floricoltura italiana sia apprezzata a livello internazionale, dalla recentissima expo a Doha, passando per le altre Floralie (una su tutte: quella di Nantes) e terminando con le expo in Giappone, Tailandia e Corea nel 2026.

Euroflora torna al Porto antico, ma sarà tutta nuova - Ultima modifica: 2024-04-03T17:30:06+02:00 da Marco Pederzoli

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