K-Adriatica incorpora Agroalimentare Sud, in arrivo nuove soluzioni sostenibili

Secondo l’amministratore delegato Giovanni Toffoli l’operazione consente a K-Adriatica di proporsi come punto di riferimento per l'agricoltura italiana e mondiale nello sviluppo di nuove soluzioni per una maggiore efficienza di utilizzo dei nutrienti da parte delle piante

Si è appena conclusa la fusione per incorporazione tra K-Adriatica Spa, specializzata da oltre 50 anni nello sviluppo di fertilizzanti e soluzioni nutrizionali innovative, e Agroalimentare Sud, focalizzata in programmi di miglioramento genetico vegetale, nella trasformazione dell’orzo distico in malto da birra e attiva nella produzione di alimenti funzionali.

Con l’incorporazione di Agroalimentare Sud, già controllata dal 2009 (ne deteneva il 66% delle quote), K-Adriatica punta a sviluppare nuove soluzioni sempre più sostenibili. K-Adriatica prosegue così la sua fase di crescita attraverso i sui quattro impianti di produzione, tre in Italia (due in Veneto a Loreo e Ponso – Pd –  e uno in Puglia a Noicattaro - Ba) e uno in Croazia.

Oggi le filiali commerciali sono 6 (in Croazia, Grecia, Marocco, Cile, Cina e Sud Africa aperta nel 2020) e i distributori sono presenti in oltre 70 paesi. Prossime aperture di filiali sono previste in Turchia e California entro il prossimo anno.

La fusione con Agroalimentare Sud porta fatturato di K-Adriatica dai 107 milioni di euro del 2019 ai 128 milioni previsti per quest’anno. I dipendenti sono 150.

Una spinta all’economia circolare

Giovanni Toffoli

«Questa operazione – ci spiega Giovanni Toffoli, amministratore delegato di K-Adriatica - ci consente di proporci come punto di riferimento nell’agricoltura italiana e mondiale. Attraverso l’incorporazione di Agroalimentare Sud si rafforza il know how necessario per essere in prima linea nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni che si traducano in una maggiore efficienza di utilizzo dei nutrienti da parte delle piante e da maggiori livelli di resistenza agli stress ambientali. Il nuovo team di ricerca, costituito dall’unità operativa a Lodi presso il PTP Science Park dai tecnologi alimentare e biotecnologi dell’unita operativa di Melfi, lavorerà con i formulatori di K-Adriatica per sviluppare nuove soluzioni che, nell’ottica della circolar economy, trasformeranno quelli che oggi sono gli scarti di produzione della malteria in nuove ed efficaci soluzioni nutrizionali».

«L’agricoltura moderna e sostenibile, che crea valore aggiunto per le imprese agricole e produce cibi di qualità per i consumatori, mette la tecnologia e l’innovazione al centro di tutti i processi – conclude Toffoli –. Stiamo assistendo a un impiego sempre più diffuso di strumenti volti a un uso mirato e razionale dei fertilizzanti e questo ci sprona a ricercare soluzioni ancora più efficienti, che consentano il massimo risultato con il minimo input».

K-Adriatica Spa

K-Adriatica Spa nel 2000 trasferisce la propria sede e costruisce un nuovo stabilimento per la produzione di fertilizzanti complessi compattati, da Cologna Veneta (Vr) a Loreo (Ro) per essere più efficiente nelle consegne sfruttando al meglio le opportunità logistiche che il sito offre (collegamento ferroviario direttamente dai magazzini, la vicinanza del porto di Chioggia, all’interno del quale ha sede K-Logistica, la statale Romea e le autostrade, per trasporto su gomma).

Nel 2010 per servire meglio il crescente mercato dell’Est Europa, K-Adriatica realizza a Vukovar (Croazia), crocevia verso Serbia, Ungheria e Bosnia Erzegovina, un secondo stabilimento per la produzione di fertilizzanti minerali complessi compattati. Nasce così Adriatica Dunav.

Per seguire l’evoluzione del mercato che punta sempre più a soluzioni nutrizionali mirate, Nel 2013 K-Adriatica acquisisce e incorpora Agrofill, attiva da oltre vent’anni nel campo della nutrizione vegetale specialistica. L’anno successivo, 2014 entra nell’azienda Iko Hydro, specializzata nella ricerca e sviluppo di formulati orientati alla cura delle fisiopatie nutrizionali.

Agroalimentare Sud

Agroalimentare Sud è stata fondata nel 1982 per portare l’attività di trasformazione dell’orzo direttamente in un’area vocata alla produzione agricola. Lo stabilimento di San Nicola di Melfi in Basilicata comprende un impianto di trasformazione dell’orzo in malto con una capacità complessiva di stoccaggio pari a 40mila t, laboratori attrezzati per le analisi di routine nonché per le attività di ricerca e sviluppo.

Nel 2012 entra a far parte di Agroalimentare Sud, un gruppo di ricerca, operativa a Lodi, presso il PTP Science Park, che con il suo know how in biologia molecolare e in miglioramento genetico, ha permesso ad Agroalimentare Sud di raggiungere il mercato con diversi ibridi e varietà, selezionati con metodi innovativi.

Inoltre grazie al potenziamento della sua  unità di Ricerca e Sviluppo, Agroalimentare, oltre a produrre malto con altissimi standard qualitativi ha ampliato il suo protfolio prodotti includendo  alimenti funzionali,  quali farine arricchite in fibre solubili (β-glucani) e orzi perlati ricchi in β-glucani, malto tostato, di estratti di malto e chiudono la gamma i prodotti come i pellets di radichette e le farine, destinati all’alimentazione zootecnica.

Il contesto di mercato

Il mercato italiano dei fertilizzanti – secondo l’analisi di Assofertilizzanti -  vale circa 1 miliardo di euro, di cui il 70% sono minerali e il 30% a base organica. Nel corso del primo semestre 2020 l’andamento dei consumi è stato in linea con il corrispondente periodo del 2019.

fertilizzantiIl periodo gennaio‐giugno 2020 rispetto a quello dell’anno precedente registra una lievissima flessione della distribuzione totale (circa ‐0,2%, passando da 1.730.558 a 1.726.658 t) mantenendosi praticamente stabile.

Hanno visto trend di crescita positiva i concimi idrosolubili (+10,6%), i concimi minerali semplici (+2,3%) e i concimi organo‐minerali azotati semplici (+11,2%), mentre i concimi fluidi hanno registrato un moderato calo (‐3,8%). I biostimolanti registrano, anche per il 2020, un andamento positivo a livello globale, che porta a stimare un aumento del fatturato da 2 a 3 miliardi di dollari entro il 2021.

Secondo Assofertilizzanti, la mappa geografica della distribuzione dei fertilizzanti in Italia si mantiene in linea con i dati degli anni precedenti: circa il 65% è destinato alle regioni settentrionali, il 15% a quelle centrali e il 20% al Mezzogiorno. In Italia le aziende con impianti di produzione di concimi minerali sono tendenzialmente realtà consolidate e di grandi dimensioni. Piccole e medie imprese vivaci e proattive caratterizzano, invece, il settore dei concimi specialistici, degli organici e degli organo‐ minerali.

K-Adriatica incorpora Agroalimentare Sud, in arrivo nuove soluzioni sostenibili - Ultima modifica: 2021-02-04T12:47:10+01:00 da Alessandro Maresca

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