L’epoca in cui le erbe infestanti vanno controllate maggiormente va dall’inizio del germogliamento fino a metà estate, che è il periodo in cui più dannosa è la concorrenza idrico-nutrizionale delle infestanti.
A parte ciò in ogni azienda, una volta definito il modo di coltivazione più idoneo in relazione al tipo di terreno, alle caratteristiche degli impianti ecc. si pone il problema su come intervenire.
Purtroppo le erbe infestanti riducono fortemente le produzioni vegetali tanto che, tanto per fare un esempio, negli Usa vengono spesi circa 10 miliardi di dollari ogni anno per l’acquisto e la distribuzione di diserbanti.
Anche se la normativa che regola il settore è sempre più restrittiva e la ricerca rischia di rallentare, oggi sono comunque disponibili prodotti per il controllo della maggior parte delle specie infestanti.
La maggior parte dei diserbanti sono completamente selettivi e innocui per le specie coltivate.
I diserbanti hanno anche il vantaggio di ridurre le lavorazioni del suolo e quindi riducono i fenomeni erosivi. L’evoluzione degli erbicidi è partita da sostanze chimiche ad azione diserbante grossolana il cui impiego non si è mai diffuso vista anche l’epoca interessata (primo dopoguerra).
Negli anni sono state sintetizzate molecole sempre più selettive ed efficaci, la cui continua ricerca è stata ed è incrementata anche e soprattutto dall’insorgere di fenomeni indesiderati di inquinamento e di selezione di una flora infestante resistente.
Molti di questi composti hanno una struttura tale da poter essere degradati più o meno velocemente: questo si spiega con la similarità di queste molecole con quelle di composti naturali (che ne garantisce quindi una trasformazione metabolica principalmente da parte di microrganismi) o con la loro instabilità chimica o fotochimica nell’ambiente
La ricerca oggi mira a ridurre la quantità distribuita di diserbanti sintetizzandone di nuovi, sempre più efficaci e rispettosi dell’ambiente.
Rientrano in questa categoria i prodotti che riportiamo nella rassegna di questo articolo.
L’articolo completo è pubblicato su AgriCommercio & Garden Center n. 5/2016
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