All’approssimarsi dell’autunno e, soprattutto, in inverno i roditori indesiderati risultano particolarmente attivi nella ricerca del cibo, attentando così alle derrate e alle sementi eventualmente presenti in locali di servizio delle abitazioni, come cantine e magazzini, ma facendo sentire la propria pressione anche nei frutteti e negli orti, alla ricerca degli ultimi frutti di stagione, ormai maturi per la raccolta. Ecco perché è bene attivarsi per tempo nel proporre un vasto assortimento di mezzi di lotta, che saranno richiesti dalla clientela per tutto l’arco dell’inverno, quando sarà più facile evidenziare la presenza di questi sgradevoli ospiti all’interno dei locali idonei alla conservazione.
Consigli di settembre
Come in giardino, anche nell’orto i lavori non sono assolutamente finiti: è proprio questo il momento in cui i raccolti sono al massimo delle loro potenzialità, ricomprendendo anche gli ortaggi a ciclo lungo o tardivo, le cui produzioni vengono pronte proprio in questo mese. Parallelamente, alcune orticole terminano invece il ciclo ed è necessario provvedere alla liberazione della parcella e al suo riordino.
Dal punto di vista climatico, non si verificano ancora sostanziali differenze lungo il territorio italiano, con l’eccezione della zona alpina dove, nella seconda metà del mese, le temperature notturne possono già scendere sotto i 10 °C, determinando il termine di alcune colture più sensibili alle minime termiche.
In generale
Sulle colture ancora in produzione le irrigazioni, per manichetta o tubi forati, vanno effettuate tenendo conto dell’andamento stagionale.
In tutta Italia continuano le raccolte sul pomodoro allevato in verticale per la produzione da insalata. Per consentire un equilibrato sviluppo vegeto-produttivo delle piante, bisogna persistere nell’asportare i getti ascellari (“femminelle”) che si sviluppano all’inserzione dei palchi fogliari. Si raccoglie anche il pomodoro a terra per la produzione di conserve.
Per melanzane, cetrioli, zucchine e peperoni, le raccolte interessano le colture in pieno campo. Questi ortaggi si avvantaggiano di buone forniture idriche ed è consigliabile procedere con le irrigazioni, meglio se con manichette, anche durante il periodo della raccolta.
La raccolta delle carote si effettua scalarmente, estirpando di volta in volta le radici più grosse. Bisogna procedere prima che il prodotto abbia raggiunto il completo sviluppo, per evitare spaccature o indurimenti che ne pregiudicano la qualità.
Si effettua la raccolta delle cipolle in impianti a semina tardiva. Il momento opportuno per l’estirpazione dei bulbi coincide con l’appassimento delle foglie che si afflosciano con portamento “a bandiera”. Dopo l’estirpazione è consigliabile mantenere i bulbi in luogo arieggiato per almeno 10-15 giorni per favorirne l’essiccazione e una migliore conservabilità.
Infine, settembre porta anche la raccolta di lattughe, radicchi, ravanelli (rossi, a punta bianca, lunghi) e prezzemolo.
Questa è l’epoca ottimale per seminare ancora valerianella, spinaci, prezzemolo, cime di rapa, cipolle e porcellana invernali, ma anche crescione, ravanelli, radicchi e insalate da taglio. Le sementi certificate biologiche provengono da colture controllate e certificate nelle quali sono stati impiegati prodotti naturali senza l’ausilio di concimi e prodotti chimici di sintesi. L’utilizzo di questo tipo di sementi garantisce una produzione interamente biologica fin dalla nascita. Sono ormai reperibili nei cataloghi di molte case sementiere italiane di ottimo livello.
Nel fragoleto bisogna eliminare i nuovi polloni e rinnovare la pacciamatura, eliminando le erbacce. Dato che in questo periodo si stanno formando le gemme a fiore per il prossimo raccolto, è importante garantire alle piante una regolare umidità con abbondanti fioriture. Nei primi giorni del mese, non più tardi se si vuole avere una buona produzione di frutti in primavera, si procede alla loro moltiplicazione utilizzando le nuove piantine formatesi sugli stoloni e piantandole nelle aiuole alla distanza di 40 x 40 cm.
Le aiuole già raccolte, ben ripulite anche dalle infestanti, vanno subito lavorate sommariamente e vi si può seminare quanto prima una specie da sovescio, come senape, rafano oleoso, spinaci, miscuglio Landsberger, segale e veccia invernali, e fino a metà mese anche la facelia.
Piante aromatiche
È un buon periodo per moltiplicare le piante aromatiche, come salvia, rosmarino, timo, maggiorana, che si riproducono per talea o margotta, mentre su melissa, erba cipollina e dragoncello si interviene con la divisione dei ceppi.
La moltiplicazione per talea può essere condotta facendo radicare rametti vigorosi e sani, lunghi 15-20 cm in un vaso contenente acqua. Quando le radici saranno lunghe qualche centimetro si provvederà a interrare le talee in un terriccio molto leggero. Il trasferimento definitivo a dimora avverrà quando la piantina darà evidenti segni di ripresa vegetativa con l’emissione di nuove foglie.
La moltiplicazione per divisione risulta ancora più semplice: si preleva un germoglio provvisto di radici cosicché la piantina, appena interrata, riprenderà subito a vegetare.
Colture protette
Nelle zone dal clima più rigido (Alpi, alto Appennino) è bene iniziare, verso metà mese a seconda dell’andamento stagionale, a provvedere alla protezione degli ortaggi più delicati, come melanzane, fagioli, peperoni, pomodori e zucchini coltivati all’aperto. Teli o cappe in tessuto-non tessuto mantengono una temperatura più costante e proteggono dalle gelate.
Anche per trapianti di lattuga a fine mese è necessario l’utilizzo di protezioni con teli di tessuto non-tessuto.
Se invece ci si avvale della serra stabile, bisogna già controllare l’impianto di riscaldamento, che potrebbe anche essere acceso verso la fine del mese, e le strutture portanti, che dovranno resistere alle intemperie invernali. Va curato l’arieggiamento della serra, per evitare temperature eccessive, ancora possibili durante il giorno, ed elevata umidità, causa principale dell’insorgenza di marciumi.