Pensare che le piante possano sfuggire alle malattie fungine per tutta la stagione è un’utopia. Se vengono attaccate senza essere poi curate, la perdita è garantita: dei fiori, delle foglie o dei frutti. Per questo non bisogna stancarsi di ricordare alla clientela che è meglio prevenire le crittogame: possono bastare uno o due trattamenti nelle epoche e condizioni di maggior aggressività dei patogeni, per scongiurarne la comparsa per l’intera stagione.
Bisogna spiegare agli hobbisti che gli anticrittogamici chimici di sintesi offrono il vantaggio di una maggiore persistenza sulla/nella pianta, permettendo appunto di contenere gli interventi preventivi in un massimo di due all’anno. A scopo preventivo, vanno effettuati all’inizio della stagione, nei periodi in cui le condizioni ambientali sono favorevoli all’attecchimento delle spore fungine (es. piogge o umidità, temperature miti). In questo modo, difficilmente sarà necessario intervenire sui frutti (es. pomodori) in prossimità del consumo.
Infine, va sottolineato che una buona “campagna promozionale”, in negozio e sul proprio sito web, può anche servire per smaltire le scorte di quei prodotti fitosanitari (non solo fungicidi, quindi) con etichetta vecchia (Dpd) la cui vendita è consentita solo fino al 1° giugno 2017.
IL PRODUTTORE - CHIMICO DI SINTESI VS BIO
«In generale, i prodotti fitosanitari di sintesi chimica si distinguono dai biologici perché hanno un’efficacia più elevata, con controllo sull’azione attentamente studiata. Per loro natura, i fungicidi autorizzati in agricoltura biologica sono tendenzialmente più blandi e spesso da abbinare ad altri mezzi di difesa per ottenere il massimo della resa. Si tratta comunque di una scelta d’acquisto dettata dalla filosofia di giardinaggio applicata dall’utilizzatore. Per le piante ornamentali solitamente non ci si pone il problema. Qualche utente ammette solo il prodotto biologico per le piante edibili. Mito da sfatare perché i fitofarmaci sono attentamente controllati e sicuri e l’unico errore che si può compiere è non leggere le modalità d’uso riportate in etichetta.».
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