Stop alle mosche moleste e nocive

mosche
Lucilia sericata, il moscone verde.
Le mosche ronzano e si appoggiano ovunque. Sono fastidiose e devono essere allontanate o eliminate

Nelle giornate estive ronzano incessantemente nelle abitazioni, pronte a posarsi soprattutto sui cibi lasciati incustoditi, e nei giardini attorno alle persone: sono le mosche e i mosconi, insetti Ditteri diffusissimi in numerose specie diverse, ma tutte accomunate dal fastidio che provocano e dal rischio di trasmissione di malattie anche molto gravi.

Al tempo stesso, però, il ruolo dei Ditteri nella conservazione degli ecosistemi, come la maggior parte delle forme di vita nei primi anelli delle catene alimentari, è importantissimo: se ipoteticamente scomparissero le mosche e le zanzare, numerose specie di uccelli (ma anche quasi tutti i pipistrelli), rettili o anfibi incapaci di adattarsi si estinguerebbero.

Come sono fatte

Fra le specie, la mosca comune (Musca domestica, Muscidi) e il moscone verde (Lucilia sericata, Calliforidi) perlomeno non pungono, a differenza della mosca cavallina (Hippobosca equina, Hippoboscidi) che è ematofaga e regala punture fortemente dolorose e pruriginose. Distinguere le specie, nel momento in cui si desidera liberarsi del fastidio che provocano, non è importante. Per questo è più interessante concentrarsi sui caratteri generali che definiscono l’aspetto “muscoide”.

Si tratta quindi di insetti di dimensioni medie (5-10 mm), con corpo compatto ben distinto incapo, torace e addome, e provvisto di zampe e ali funzionali; con apparato succhiante ben visibile, utilizzato per cibarsi di resti organici sfruttando la saliva (nel caso di mosche cavalline e tafani femmina l’apparato è perforante-succhiante); con livrea a pigmentazione grigia o anche con sfumature verso il nero o verso il bruno, oppure metallizzata sul verde o sul blu nei Calliforidi; apparente assenza delle antenne, ma capo ben evidente, libero, largo e con occhi grandi; torace largo e robusto, relativamente breve; addome fusiforme, poco evidente; una coppia di ali ben sviluppate, trasparenti, disposte orizzontalmente ai lati dell’addome in posizione di riposo. Al di là delle caratteristiche morfologiche, le mosche si distinguono per gli aspetti etologici, tra cui l’abilità nel volo, l’emissione del ronzio, la capacità di camminare su qualsiasi superficie, anche il vetro, indipendentemente dall’orientamento, la molestia che causano all’uomo e agli animali, la frequentazione di particolari ambienti.

Come vivono

Il ciclo biologico delle mosche ha una durata che varia tra 8-10 a 45-50 giorni, in base alla temperatura e all’umidità ambientale. L’adulto raggiunge la completa maturità 24-48 ore dopo lo sfarfallamento. L’ovodeposizione avviene in presenza di sostanze organiche in decomposizione, in particolare nei depositi di immondizia e nei letamai, ma anche sulla carne cruda, e può ripetersi varie volte nell’arco di 2 giorni. Infatti le larve allungate e di forma cilindrica necessitano di sostanze organiche in cui sono in atto processi fermentativi con temperatura intorno ai 40 °C per continuare il proprio sviluppo. Dopo la terza muta le larve non si nutrono più e abbandonano il substrato in cui sono cresciute per interrarsi nel terreno e diventare così pupe: dalla deposizione delle uova all’adulto trascorrono circa 10 giorni. Lo stadio adulto dura da 1 a 3 mesi, e la femmina può iniziare la deposizione delle uova dopo 48 ore dallo sfarfallamento; negli ambienti caldi e protetti (allevamenti, abitazioni) può rimanere attiva e riprodursi per tutto l’anno, arrivando a deporre fino a 1000 uova (500 alla volta in gruppi da 150-200 ciascuno ogni 3-4 giorni).

Gli adulti sono nella generalità dei casi ottimi volatori: grazie alla complessa struttura anatomica e morfologica dell’apparato di volo (muscolatura diretta e indiretta, articolazione degli scleriti alari, bilancieri, sacchi aerei), la loro ala è in grado di compiere movimenti complessi che conferiscono a questi insetti una notevole agilità e velocità. Possono quindi volare per alcuni chilometri dal luogo in cui sono nati, ma sono attivi solo durante le ore diurne e di notte riposano negli angoli delle stanze o sospese al soffitto o attaccati ai rami degli alberi.

Perché sono nocive

L’insetto adulto usa una proboscide raspante per nutrirsi. I cibi solidi vengono prima cosparsi di saliva per essere sciolti e poi succhiati con la proboscide stessa. Gli alimenti devono contenere fonti azotate, che frequentemente sono rappresentate da escrementi o materiali organici in decomposizione. Questo aspetto è di particolare importanza igienico-sanitaria per i ditteri commensali dell’uomo, come appunto la comune mosca domestica: questo insetto, nutrendosi contemporaneamente su substrati malsani (rifiuti, escrementi, locali in scarse condizioni igieniche ecc.) e su alimenti destinati all’uomo, è un possibile vettore di agenti patogeni trasmessi all’uomo attraverso gli alimenti perché, alternando la frequentazione di ambienti e substrati malsani alla presenza negli ambienti domestici, si posa su alimenti, stoviglie e persone contaminandoli. Il semplice contatto o, più probabilmente, il riversamento di rigurgiti ed escrementi è causa di accidentali trasmissioni di microrganismi patogeni agenti di febbri o affezioni gastrointestinali o a carico delle mucose interne o esterne. La mosca è anche un possibile vettore degli agenti del tifo e del colera. Senza dimenticare che, a causa della grande quantità di cibo che ingerisce quotidianamente, essa deposita feci in maniera praticamente costante e questo è un altro dei fattori che rende questo insetto un vettore di patogeni nefasto e molto pericoloso.

Infine va ricordato lo stress che tutti questi Ditteri procurano agli esseri umani e agli animali domestici con il loro volo e il loro posarsi sui corpi.

Come comatterle

Non lasciare residui e rifiuti scoperti nelle abitazioni, in giardino e negli immediati dintorni. Piantare la Catambra®, arbusto o alberello che contiene nelle grandi foglie una sostanza inodore, il catalpolo, dall’effetto repellente nei confronti di mosche e zanzare. Steccare un mezzo limone con chiodi di garofano, sostituendolo ogni giorno. Incentivare la presenza dei nemici naturali come uccellini, rondini e pipistrelli.

 

Leggi l’articolo completo della vetrina dei moschicidi
su AgriCommercio & Garden Center n. 2/2018

L’edicola di AgriCommercio & Garden Center

 

Stop alle mosche moleste e nocive - Ultima modifica: 2018-03-23T14:47:16+01:00 da Barbara Gamberini

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