«Sono nato nel grano duro, come tanti nel Foggiano. Ma io al grano duro ho poi dedicato tutta la mia vita. Per anni e decenni ho lavorato prima da solo con mia moglie, poi con l’aiuto crescente di mio figlio Nicola. Ora, a 65 anni, sono io che lavoro con lui, amministratore delegato della Santacroce Giovanni spa, e gli do una mano a far crescere la società».
Nelle parole di Giovanni Santacroce di Deliceto (Fg) è racchiusa la vita di un uomo (e di una famiglia) che ha fatto per oltre 40 anni la storia dello stoccaggio privato e della commercializzazione del grano duro e di altri cereali nel Tavoliere. Quarant’anni in cui sia lo stoccaggio sia il commercio da artigianali si sono evoluti, diventando altamente professionali. «Ho avviato l’attività nel 1973, dando vita a una ditta individuale che aveva il mio nome e operava nella commercializzazione di cereali, sementi, fertilizzanti e diserbanti, consolidando, di anno in anno, la mia esperienza nel settore. Per alcuni anni ho svolto il lavoro di intermediazione e di compravendita per conto di terzi, poi scelsi di effettuare tutte le operazioni commerciali in proprio e, coadiuvato da mia moglie Olmina nelle faccende amministrative, mi dedicai a sviluppare esclusivamente l’attività commerciale della ditta. Nel triennio 1989-1992 la ditta si dotò, a Deliceto (Fg), delle prime strutture di stoccaggio, una batteria di silos della capacità di 110mila q, e programmò lo sviluppo e la crescita dell’attività, che diventava sempre più rilevante e organizzata».
La ditta Santacroce Giovanni commercializzava grano duro da macina. Poi, a partire dal 1992, dopo essersi munita di un impianto di selezione e aver ottenuto la licenza sementiera, iniziò a commercializzare anche seme di propria produzione.
«Il Tavoliere foggiano è una terra vocata per la produzione di grano duro di alta qualità. E così, nel corso degli anni ‘90, l’azienda si attestò su una produzione media superiore ai 100mila q l’anno di seme certificato, che distribuivo in tutto il territorio nazionale. All’inizio degli anni 2000 ho realizzato un nuovo impianto di stoccaggio in capannoni orizzontali della superficie complessiva di 10mila m² e della capacità di 350mila q circa, evitando il ricorso a strutture di terzi. Per me raggiungere l’autonomia di stoccaggio fu un grandissimo passo in avanti».
Riferimento per tutto il tavoliere
Gradualmente l’azienda Santacroce Giovanni si è sviluppata e consolidata negli anni, divenendo, nel mercato cerealicolo, una società di riferimento per l’intero Tavoliere e non solo.
«Dal 1992 l’azienda riproduceva, stoccava e commercializzava in tutto il territorio nazionale sementi di grano duro certificato, ottenendo eccellenti risultati e notevoli apprezzamenti per la qualità del prodotto. Oltre al grano duro da seme, riproduceva e selezionava avena, orzo distico e polistico, favino bianco e nero e semi minori. Sul finire del 2002, l’azienda, completando un percorso volto alla tutela e al rispetto dell’ambiente, ottenne la certificazione ambientale Iso 14001. Avendo sempre puntato sulla qualità dei propri semi, è associata dal 2003 al Consorzio Convase, il Consorzio per la valorizzazione delle sementi certificate e conciate».
Negli anni 2000 l’azienda è stata oggetto di importanti cambiamenti: nel 2004 la ditta individuale venne trasformata in Santacroce Giovanni srl, rinnovata poi nel 2009 in Santacroce Giovanni spa, partecipata da Giovanni e dai figli Nicola e Filomena.
«Questa società, sotto la mia guida come amministratore unico, ha continuato la politica di crescita e di sviluppo aziendale. Nel maggio 2008 l’azienda ha inaugurato un laboratorio di analisi delle sementi e ha ottenuto l’accreditamento dello stesso da parte dell’Ente nazionale delle sementi elette (Ense). Così, attraverso il monitoraggio in tempo reale del seme prodotto, è diventata in grado di offrire un’effettiva garanzia di qualità, nonché celerità nelle consegne, non dovendo più attendere i risultati da laboratori esterni».
Dal 2008 la Santacroce Giovanni spa, per affermarsi stabilmente in nuove aree di mercato e sviluppare l’attività secondo una strategia di filiera, ha cercato collaborazioni e sinergie con partner di comprovata affidabilità.
«Alcune di queste collaborazioni si sono evolute in rapporti di natura societaria. Infatti oggi la Santacroce Giovanni spa detiene importanti quote di partecipazione in altre società, ritenute strategiche per il proprio sviluppo aziendale. Nel luglio 2008 ha acquisito una partecipazione nella Eurocereali srl di Grosseto, che opera nella commercializzazione di cereali, sementi e fertilizzanti in Toscana, Lazio e Umbria. Nell’agosto 2008 ha acquisito la Mulino D’Ascoli srl di Ascoli Satriano (Fg) e portato a termine la costruzione di un mulino della capacità di macinazione di 1.500 q di grano duro al giorno».
Tramite la Mulino D’Ascoli, la Santacroce Giovanni spa ha completato un ampio e integrato percorso di filiera, «che - rileva Santacroce - comincia con la fornitura agli agricoltori di varietà di sementi certificate, prosegue con la fornitura a essi di altri mezzi tecnici e dei servizi di trasporto sotto trebbia e stoccaggio, consente al mulino di approvvigionarsi dei migliori grani e avere una tracciabilità completa sulle proprie semole, dalla fornitura del seme certificato al prodotto finito, e termina con la trasformazione del grano in semola. Entrato in funzione alla fine del 2009 e grazie all’elevata efficienza ed automazione dei processi produttivi, il nuovo impianto molitorio offre un prodotto diversificato e di elevata qualità, in grado di soddisfare al meglio tutte le richieste del mercato, anche della clientela più esigente. L’industria molitoria, grazie alla costante attività di ricerca e innovazione, si distingue per la produzione di semole speciali, integrali, biologiche e Nop, che commercializza sull’intero territorio nazionale».
Nuovi importanti servizi
Inoltre la Santacroce Giovanni spa nel settembre 2008, attraverso la Sa.Da. Carburanti srl, ha avviato una nuova piattaforma per la distribuzione di gasolio agricolo e industriale, che tuttavia non si è limitata alla distribuzione del gasolio, ma ha raggiunto ottimi risultati pure nella commercializzazione di cereali e prodotti per l’agricoltura nell’area sud della provincia foggiana.
«Altro anno decisivo per la crescita della società è stato il 2009, caratterizzato da un importante aumento di capitale sociale, che ha contribuito sensibilmente al consolidamento patrimoniale della Santacroce Giovanni spa. Sempre in quell’anno, con l’intento di offrire un ulteriore servizio alla clientela, la società ha intrapreso l’attività di ritiro e stoccaggio di rifiuti, principalmente agricoli. Ha infatti ottenuto l’autorizzazione allo stoccaggio dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (R13) e al trasporto con propri mezzi dei rifiuti e l’autorizzazione alla riduzione volumetrica del polistirolo proveniente da plateau di piantine di vivaio».
Ancora nel 2009, su iniziativa del suo amministratore unico Nicola Santacroce e di altri soci fondatori, «la Santacroce Giovanni spa partecipò alla costituzione della società cooperativa agricola per azioni Op del Tavoliere, che ottenne in breve il riconoscimento a Organizzazione di produttori cerealicoli, necessario per accedere agli aiuti europei concessi agli agricoltori e canalizzati attraverso queste organizzazioni. Nel 2010 l’Op fu promotrice di un importante Pif (Progetto integrato di filiera), beneficiato di uno stanziamento di 8 milioni di euro per il finanziamento di numerosi investimenti in favore dei propri soci. Attualmente il Gruppo Santacroce vanta una capacità di stoccaggio di oltre 100mila t».
In 40 anni di lavoro Santacroce ha visto mutare profondamente non solo il modo di fare mercato ma anche le modalità di stoccaggio del grano duro e degli altri cereali, contribuendo attivamente anche al loro rinnovamento. «Prima tutti lo realizzavano in maniera indifferenziata, senza alcuna distinzione fra una partita e l’altra per parametri di qualità. Io, tuttavia, sono stato fra i primi a percorrere questa nuova strada, sia pure, all’inizio, in maniera blanda. Adesso, invece, stocchiamo il grano duro separando le partite in funzione di quattro criteri di qualità: (1) la percentuale di proteine, (2) il colore, (3) il peso specifico, (4) la bianconatura. Rispondiamo con la massima efficienza possibile alle richieste dei molini e dei pastifici, che premono per ottenere una materia prima di alta qualità e sono disposti a pagarla di più».
Negli anni sono cambiate anche le modalità di stoccaggio, conclude Santacroce. «Nei silos e nei capannoni, il grano duro, così come gli altri cereali, veniva stoccato e conservato utilizzando prodotti chimici di sintesi. Ma da diverso tempo, sia per operare in condizioni ambientali ecocompatibili sia, di conseguenza, per migliorare la qualità della nostra materia prima, refrigeriamo i silos a 15-18 °C, temperature alle quali insetti eventualmente presenti non possono ovideporre e quindi non compiono il loro ciclo vitale. Inoltre li stocchiamo nei silobag, a terra, sotto vuoto. Riusciamo così a offrire un prodotto realmente sano, pulito, sostenibile, di qualità».
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