Alcuni dati di fatto sono evidenti. Il primo, positivo, è il trend molto deciso verso tutto quello che riguarda il mondo del verde. Il secondo è il fatto che il commercio legato al settore non è più quello di una volta e che di conseguenza oggi è indispensabile un approccio diverso.
Ma questo aspetto è un problema insolubile, o semplicemente un invito ad affrontare le cose in modo più complesso?
La competenza tecnica, per quanto adeguata, oggi non basta più. Al commerciante viene richiesta anche la capacità di applicare una mentalità multidisciplinare, possibilmente creativa. L’inventiva non dovrebbe servire solo ad affrontare problemi ed emergenze, com’era una volta secondo una mentalità tradizionale, ma a potenziare la capacità di pensare a prodotti, servizi, collaborazioni, eventi, comunicazione in modo integrato.
Ricerca di nuove opportunità
Varie esperienze dimostrano che un approccio in cui esperti di competenze diverse lavorano insieme per realizzare un obiettivo comune, magari episodico e saltuario (come eventi specifici), apre nuovi spazi e favorisce la creazione di nuove opportunità di business.
Per realizzare iniziative si può ricorrere a collaborazioni, ma alla base, prima di tutto, c’è la scelta imprenditoriale del commerciante.
L’esperienza di ogni punto vendita va progettata in modo diverso, in base alla specifica tipologia della clientela, del territorio, ecc.
La cosa diventa più interessante quando si presenta la necessità di muovere le acque, lanciare nuovi input.
Questo non significa stravolgere la fisionomia e l’organizzazione di base di un garden o di una rivendita, ma svilupparne alcuni aspetti, o creare spazi o occasioni stimolanti e inaspettate.
Su questa linea il commerciante deve guardarsi intorno e scegliere qualche nuova direzione specifica che gli consenta di creare nuove opportunità.
Il settore legato al verde in questo senso non è diverso dagli altri. Il professionista deve saper cogliere spunti in varie direzioni, non può più essere esperto di una cosa soltanto.
Approccio multidisciplinare
Il profilo ideale del responsabile di un punto vendita è quello di un professionista con competenze agronomiche, ma anche un po’ tecnico commerciale, abile nelle relazioni interpersonali, buon comunicatore, con un’adeguata capacità digitale. A questo proposito, John Maeda, figura di rilievo nella Silicon Valley sintetizza in modo un po’ provocatorio «… il tech oggi non è più un universo per ingegneri o per ragazzini smanettoni ma per tutti, compresa tua nonna…». Anche nel nostro settore, come per ogni esperienza imprenditoriale, il commerciante deve essere, in un certo senso, anche un po’ artista. Per avere idee innovative di allestimento, ad esempio, …
L’articolo completo è pubblicato su AgriCommercio & Garden Center n. 4/2016
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