Arriva un importante risultato sul fronte normativo: è stata confermata l’esenzione dal Cac, Contributo ambientale Conai, per i vasi da florovivaismo impiegati nel ciclo produttivo, indipendentemente dal loro spessore.
Il nuovo Regolamento Ue 2025/40 sugli imballaggi aveva già accolto la proposta italiana, riconoscendo che tali vasi non debbano essere considerati imballaggi, ma veri e propri beni strumentali alla coltivazione, escludendoli dunque dall’applicazione del Cac.
La conferma ufficiale arriva ora attraverso una lettera del Conai, nella quale si legge tra l'altro che «i vasi impiegati nei rapporti tra imprese come fattori produttivi vengono già esclusi dalla classificazione di imballaggi» e che «con l’applicabilità del nuovo Regolamento Ue 2025/40, saranno espressamente esclusi dalla classificazione di imballaggio».
Una notizia molto positiva per il settore del florovivaismo italiano, che nel 2024 ha raggiunto un traguardo storico: un valore di 3,3 miliardi di euro, sostenuto da un export in crescita (1,3 miliardi) e dal lavoro di oltre 19.000 imprese distribuite su 30.000 ettari. Un successo che si scontra però con numerose sfide, tra cui l’aumento dei costi di energia e fertilizzanti (+83% e +45% rispetto al 2020), gli effetti del cambiamento climatico e la concorrenza globale meno soggetta alle rigide normative ambientali europee.
Nada Forbici (Assofloro): «Passo in avanti per la competitività»
«Ci siamo opposti con fermezza all’applicazione del contributo sui vasi. Un’ulteriore tassa avrebbe colpito ingiustamente agricoltori e florovivaisti, riducendo margini e competitività. La comunicazione del Conai a Coldiretti mette la parola fine sulla possibilità che sui vasi utilizzati nel florovivaismo venga applicato il Contributo Ambientale», sottolinea Nada Forbici, presidente di Assofloro e coordinatrice della Consulta.
Scordamaglia (Filiera Italia): «Risultato ottenuto con lavoro sinergico»
Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, dichiara: «Questa esenzione rappresenta un esempio concreto di come il lavoro sinergico tra istituzioni e filiere produttive possa portare a risultati tangibili per le imprese. Sostenere il florovivaismo significa rafforzare un comparto strategico del made in Italy, fortemente legato ai territori».
Mario Faro (Coldiretti): «Tutelato un comparto ad alta sostenibilità ambientale»
«Ancora una volta l’azione di Coldiretti è stata determinante per tutelare il reddito delle nostre imprese e mantenere la competitività di uno dei settori più forti dell’agroalimentare italiano», afferma Mario Faro, presidente della Consulta nazionale florovivaismo di Coldiretti. «Difendere il florovivaismo italiano significa sostenere un comparto in cui l’impegno per la sostenibilità ambientale è tra i più alti d’Europa».