Bayer acquisisce Monsanto e diventa top player dell’agrochimica

Un accordo da 58 miliardi di euro, la maggiore operazione finanziaria realizzata da una società tedesca che porta il colosso di Leverkusen al vertice mondiale del settore

Il settore dell’agrochimica ha un nuovo top-player. Bayer ha raggiunto l’accordo per l’acquisizione di Monsanto, un affare valutato nella cifra monstre di 66 miliardi di dollari (58 miliardi di euro), dopo il rialzo dell’offerta a 128 dollari ad azione. Dopo 4 mesi di trattative e tre rilanci andati a vuoto (122, 125 e 127,5 ad azione le precedenti offerte), Bayer realizza così l’obiettivo di diventare il primo fornitore al mondo di agrofarmaci e sementi. L’annuncio è stato dato mercoledì 14 settembre. Il prezzo è stato calcolato sulla base della quotazione delle azioni dello scorso 9 maggio, il giorno successivo alla prima proposta di acquisto, più un premio del 44%.

«Si tratta di un’operazione che riunisce due grandi organizzazioni – afferma Werner Baumann Ceo di Bayer Ag -. Un balzo in avanti per il business della divisione Crop Science e un rafforzamento della nostra leadership nei settori chiave di un comparto ad alta innovazione come quello delle Life Science. Ciò ci permetterà di condividere valore con i nostri clienti e con la società in generale».

Werner Baumann
Werner Baumann

«L’annuncio di oggi – commenta Hugh Grant, chairman della società con sede a Saint Louis –  è un degno suggello per il valore che abbiamo creato con Monsanto. Riteniamo che la combinazione con Bayer rappresenti l’opzione in grado di dare maggior valore ai nostri stakeholder».

Hugh Grant
Hugh Grant

 

Le strettoie dell’antitrust

Nonostante le due società abbiano aperto da giorni un sito internet per fornire dettagli sulla trattativa (www.advancingtogether.com), il riserbo sull’operazione, mantenuto anche nel corso della recente Global conference Bayer organizzata a Leverkusen (si leggano i dettagli su Terra e vita 37), è testimoniato anche da un volume di scambi di azioni Monsanto che è rimasto relativamente basso.  Martedì 12 settembre la quotazione alla chiusura del Nyse (New York stock exchange) era infatti ferma a 106 dollari ad azione (21% in meno rispetto al closing di Bayer). Un valore che l’indomani, all’annuncio dell’operazione, è cambiato di poco (107,57 quando a New York è circa mezzogiorno). Secondo gli analisti di Bloomberg la prudenza degli  investitori è giustificata dalle strettoie legali dell’approvazione delle autorità antitrust, che devono evitare violazioni delle  norme sulla concorrenza e la costruzione di un monopolio. Cautele giustificate anche dal profondo ridimensionamento in corso nel settore dell’agrochimica. Dopo le recenti fusioni Dow Chemical-Dupont, ChemChina-Syngenta (in corso) e adesso Bayer-Monsanto il club dei big del settore si è ridotto a quattro (un tavolo a cui si siede anche Basf).

Le sinergie tra agrochimica, sementi (e digital farming)

Timori non condivisi dai membri del board di Bayer AG, che hanno da sempre considerato questa operazione strategica e complementare. Capace di creare sinergie di valore in tutti i mercati chiave del mondo, grazie alla combinazione della leadership di Monsanto nel settore delle sementi e dei tratti genetici e il radicato business di Bayer nel settore degli agrofarmaci. L’operazione transatlantica realizzata dal colosso di Leverkusen è il maggiore impegno finanziario mai sostenuto da una società tedesca e la più ricca acquisizione realizzata nel corso del 2016. Dal punto di vista della “potenza di fuoco” nel settore della ricerca & sviluppo, l’acquisizione mette insieme un potenziale di 2,5 miliardi di dollari di investimenti e sinergie che possono produrre significativi vantaggi per l’agricoltura in termini di incremento delle rese, protezione ambientale e sostenibilità. L’obiettivo è infatti quello di accelerare il processo di innovazione non solo di soluzioni performanti ma anche di servizi agronomici supportati da applicazioni di Digital farming.

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Dopo l’acquisizione di Monsanto il business della divisione Crop Science supera quello dell’Healthcare e con un volume di affari di 26 miliardi di dollari diventa il più importante per Bayer Ag (fonte: www.bloomberg.com)

All’interno del business di Bayer Ag (di cui Crop Science è diventato recentemente una divisione), il comparto dell’agricoltura diventa dopo l’acquisizione il preponderante, superando con un volume potenziale di affari di 26 miliardi di dollari quello della salute fermo a 22 miliardi.

 

Bayer acquisisce Monsanto e diventa top player dell’agrochimica - Ultima modifica: 2016-09-16T12:13:34+02:00 da Alessandro Maresca

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