Nell’articolo pubblicato a novembre 2022 su questa rivista, la posizione di partenza rispetto alla vicenda dei prodotti ad uso non professionale era sicuramente improntata a una maggiore fiducia verso la chiusura di questa complessa situazione che si protrae oramai dal 2018. Una vicenda che avrebbe dovuto concludersi il 31 dicembre 2022 ma che, ad oggi, ha ancora degli strascichi di incertezza e rimangono tuttora in sospeso alcune questioni ancora da chiarire.
Ma ripartiamo, con ordine, dalle indicazioni per lo smaltimento dei prodotti PFnPO e PFnPE nel caso in cui la data della vecchia etichetta sia uguale o antecedente al 31 dicembre 2022.
- PFnPE per i quali l’autorizzazione all’uso non professionale è stata rinnovata: sono previsti 6 mesi dal decreto di rinnovo per lo smaltimento dei prodotti riportanti la vecchia etichetta.
- PFnPE per i quali l’autorizzazione all’uso non professionale non è stata rinnovata e vi è in commercio analogo prodotto ad uso professionale: a partire dal 1° gennaio 2023 lo smaltimento dei prodotti riportanti la vecchia etichetta può essere fatto solo ad utilizzatori professionali allegando l’etichetta ad uso professionale.
- PFnPO per i quali l’autorizzazione ad uso non professionale è stata rinnovata: sono previsti 6 mesi dal decreto di rinnovo per lo smaltimento dei prodotti riportanti la vecchia etichetta.
- PFnPO per i quali l’autorizzazione all’uso non professionale non è stata rinnovata e vi è in commercio analogo prodotto ad uso professionale: a partire dal 1° gennaio 2023 lo smaltimento dei prodotti riportanti la vecchia etichetta può essere fatto solo a utilizzatori professionali allegando l’etichetta ad uso professionale.
- Infine, PFnPO per i quali l’autorizzazione all’uso non professionale non è stata rinnovata e non vi è in commercio analogo prodotto ad uso professionale: lo smaltimento dei prodotti riportanti la vecchia etichetta era consentito entro il 31 dicembre 2022.
La revisione dei prodotti ad uso non professionale in realtà non è stata terminata il 31 dicembre, ma rimane ancora aperta una seconda fase che prende in considerazione la valutazione del rischio
La normativa sulla gestione dei prodotti fitosanitari ad uso non professionale
Le indicazioni fornite sopra sono effettivamente fedeli a quanto prescritto dai decreti che sono stati emanati:
- il decreto 20 novembre 2021 che riportava le condizioni per l’autorizzazione dei fitosanitari per uso non professionale e le tempistiche per la revisione dei prodotti presenti sul mercato stabilendo anche i periodi dell’eventuale smaltimento;
- i due decreti del 30 dicembre 2022 con l’elenco rispettivamente dei prodotti autorizzati secondo i nuovi requisiti e quello dei prodotti revocati con i rispettivi periodi di smaltimento.
Pensavamo che con il 30 giugno di quest’anno la vicenda dei prodotti per uso non professionale avrebbe trovato una conclusione definitiva, invece rimaniamo nell’incertezza per alcuni aspetti.
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Dubbi e perplessità
Allo stato attuale, il dubbio riguarda i PFnP la cui autorizzazione è stata rinnovata entro il 31 dicembre 2022 con lo smaltimento dei prodotti riportanti la vecchia etichetta per ulteriori sei mesi dalla data del rinnovo.
Ci riferiamo ai prodotti riportanti la data di fine utilizzo al 31 dicembre 2022 o a una data precedente.
A rigore di logica si potrebbe pensare che alla fine dello smaltimento del 30 giugno 2023 questi prodotti potrebbero essere venduti a utilizzatori professionali, muniti di patentino, allegando l’etichetta dell’analogo prodotto autorizzato per uso professionale.
In realtà, la burocrazia non segue la logica comune ma una sua propria, particolare, ed il Ministero della salute non si è pronunciato a chiarire i dubbi. Da un’analisi approfondita dei vari decreti e circolari applicative riteniamo, infatti, che non sia possibile vendere questi prodotti dopo il 30 giugno 2023 allegando l’etichetta per uso professionale, nemmeno ai detentori di patentino.
Pertanto, gli stessi prodotti devono essere eliminati in discarica. Speriamo che le rimanenze non siano eccessive e supponiamo che gli organi di controllo, come ad esempio le aziende sanitarie, abbiano gli stessi dubbi, per la mancanza di informazioni chiare da parte degli organi ufficiali nazionali.
Una seconda fase
Non essendoci differenze nei termini per la vendita di prodotti a uso non professionale da parte delle imprese titolari dell’autorizzazione o delle rivendite, queste ultime hanno accumulato nei magazzini quantità di prodotti a uso non professionale che difficilmente sono riusciti a smaltire entro il 30 giugno 2023, soprattutto a causa dell’andamento climatico della scorsa primavera. Quale è la sorte di questi ultimi?
Un ulteriore elemento di incertezza nasce dal fatto che la revisione dei prodotti a uso non professionale in realtà non è terminata il 31 dicembre 2022, ma rimane aperta una seconda fase. La prima, terminata appunto il 31 dicembre 2022, nell’ambito della quale è stato verificato che le caratteristiche dei singoli prodotti rispettassero i requisiti del decreto 20 novembre 2021, la seconda, invece, dovrebbe consistere nella valutazione del rischio.
Il cane continua a mordersi la coda e il processo sembra non avere fine perché quando metti il mostro in prima pagina - e in questo caso il mostro sono i prodotti fitosanitari - bisogna dargli addosso a prescindere, anche se molto spesso si fatica a trovare il filo logico.