Il bio piace ai quattrozampe? Forse più ai proprietari…

mangime biologico per animale
Sul mercato ci sono già alcune referenze di mangimi secchi (crocchette) e umidi per cane e per gatto.
Un settore in crescita di anno in anno, che ormai non può più mancare in gamma nel punto vendita. Ecco cosa abbiamo visto al Sana, il Salone del biologico di Bologna

Il comparto del pet continua a crescere: ce lo ricorda ogni anno il rapporto Assalco - Zoomark. Il comparto del bio a uso umano continua a crescere: ce lo dicono periodicamente Ismea, Biobank e altri enti statistici. E allora è semplice: perché non proporre il biologico anche per i pet?

Chi, fra gli operatori del mercato per animali da compagnia, si è già mosso in tal senso, sta già riscuotendo grande successo presso i consumatori, come ci è stato spiegato da parecchie aziende bio presenti al recente Sana, salone internazionale del biologico e del naturale, tenutosi a Bologna nel settembre scorso. E proprio dal Sana provengono i prodotti novità che trovate descritti in queste pagine.

Integratori e “medicine”

I pionieri sono stati i produttori di integratori naturali, cioè prodotti in grado di alleviare o risolvere piccoli problemi di salute o psicologici senza ricorrere a ingredienti chimici. Dovendo puntare su una composizione naturale, quasi tutti hanno proposto formulazioni già in partenza biologiche. E i consumatori hanno apprezzato: alghe per scongiurare il tartaro, curcuma e cardo mariano per il fegato, fiori australiani contro la timidezza o l’aggressività, fruttooligosaccaridi per il microbioma (la flora intestinale benefica) ecc. Hanno apprezzato soprattutto perché questi prodotti sviluppano effetti tangibili: i piccoli problemi sanitari si riducono, scompaiono o comunque vengono tenuti sotto controllo senza la necessità di medicinali, riservati solo ai casi gravi. Esattamente come accade per noi umani, che ormai in parecchi cerchiamo di risolvere piccole magagne fisiche con le erbe piuttosto che con integratori e alimentazione. Logico che lo stesso comportamento venga applicato anche ai pet di casa.

Cosmetici e detergenti

Poi, sempre sull’onda di quanto già stava accadendo da tempo sul mercato per gli umani, si sono mossi i produttori di cosmetici e detergenti, perché anche i pet hanno diritto a uno shampoo senza ingredienti petrolchimici nocivi alla loro salute più delicata della nostra. Così come hanno diritto a dormire in una cuccia pulita senza detersivi aggressivi che lasciano residui che si depositano su pelo e pelle e vengono poi ingeriti leccandosi.

Sono così arrivati i prodotti di bellezza bio, dagli shampoo ai balsami, gli antiparassitari bio, a base di olio di Neem e oli essenziali aromatici, gli antiodore bio che sfruttano le proprietà dei microrganismi, e i detersivi bio che puliscono senza lasciare tracce chimiche su cappottini, panni e cucce. Contemporaneamente sono comparse anche le lettiere bio per gatti, a base di scarti vegetali (orzo, mais, corteccia, fibre vegetali varie ecc.) o carta, che hanno ottenuto un successo tale (fra l’altro, si smaltiscono nell’umido con la raccolta differenziata) da moltiplicare rapidamente le aziende che si sono buttate in questo business.

Mangime biologico

Infine, sono apparsi anche i mangimi biologici: tra le prime aziende a introdurli, qualche anno fa, il colosso Almo Nature che, senza particolari lanci pubblicitari, si è guadagnato la fiducia dei consumatori già fidelizzati al marchio.

All’inizio del 2018 si è affacciata anche Agras Pet Food che, con i marchi Schesir (per i negozi specializzati) e Adoc (per la gdo), propone alcune decine di referenze per cani e gatti in vari formati e formulazioni: entrambi i marchi stanno andando molto bene, come ci ha spiegato Costanza Levera, marketing & communication Agras Pet Food, e tutte le referenze hanno incontrato il favore non solo dei consumatori (intesi come gli umani che decidono di acquistarle), ma anche degli “utilizzatori finali” (i quattrozampe).

Il prossimo futuro

prodotto biologico per animale
Troveremo presto anche i cappottini in lana biologica?

Ci possiamo quindi aspettare che, nel 2019, altre aziende entrino nel mercato dei mangimi pet biologici, e con buona probabilità, se si tratterà di aziende serie, otterranno lo stesso apprezzamento sin qui ricevuto dai concorrenti. Si potrebbe perfino ipotizzare che il mercato dei mangimi si sposti, abbastanza velocemente, verso il bio: il desiderio di far vivere il più a lungo possibile i beniamini dalla vita inevitabilmente più corta della nostra fa ricercare ogni soluzione in questo senso, e il pensiero che un’alimentazione sana, quindi biologica, possa contribuire alla buona salute potrebbe indurre buona parte dei “proprietari” ad abbracciarla in toto.

Attendiamo inoltre che compaiano ulteriori generi merceologici bio (o comunque naturali, atossici): cappottini, cucce e copertine, giochi, ossi e snack, trasportini ecc., e magari anche per altri pet, come conigli e roditori, uccelli e altri. Viste le premesse, anche il punto vendita deve introdurre referenze per i pet di tipo biologico: basta una linea per ogni tipologia merceologica (integratori, cosmesi, detergenza, lettiere, alimentazione), che sia ben segnalata dalla cartellonistica e sui siti web e social. Monitorando l’andamento delle vendite, in breve tempo potrebbe essere necessario ampliare la gamma con altre marche e merceologie. 

Leggi l’articolo completo di vetrina dei prodotti biologici per animali
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AgriCommercio & Garden Center n. 7/2018

Il bio piace ai quattrozampe? Forse più ai proprietari… - Ultima modifica: 2018-10-23T10:12:01+02:00 da Barbara Gamberini

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