Pet food e pet care, settori in salute

Nel corso del 2023, secondo elaborazioni Circana, le vendite sono cresciute sia in valore sia in volumi. Per il cibo, è stata superata quota 3 miliardi di euro

Cane e gatto vanno d’accordo, almeno quando si tratta di vendere prodotti a loro dedicati. Arrivano infatti segnali molto confortanti dal mercato del Pet food e del Pet care, che per il 2023 ha fatto segnare numeri record, superando addirittura quota 3 miliardi di euro nel solo comparto del cibo. I dati più recenti sono stati diffusi nel corso della prima edizione dell’Italian Pet Summit, un appuntamento organizzato da Il Sole 24Ore in collaborazione con Nestlé Purina e Assalco (associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia), svoltosi a Milano. Dai dati elaborati dalla società di ricerche Circana e diffusi durante il convegno, sono emersi numeri che evidenziano lo stato di salute di tutto il comparto pet a 360 gradi, dal food a tutto il segmento “care”.

Un comparto trainante

Intanto, colpisce subito un dato anagrafico: in Italia, il numero di pet supera, e di parecchio, quello della popolazione residente. Se infatti gli italiani, secondo gli ultimi dati Istat, si attestano poco al di sotto dei 59 milioni di unità, gli animali da compagnia arrivano a 65 milioni, di cui 9 milioni di cani e 10 milioni di gatti. La pet economy, quindi, è un settore trainante, grazie al food ma anche attraverso gli accessori, sempre più specifici e su misura, per esaudire ogni esigenza.

I numeri

Il pet food è una delle voci più in attivo di tutto il comparto, capace di resistere, almeno fino a oggi, anche all’inflazione. Da ottobre 2022 a ottobre 2023, infatti, tale comparto ha fatto segnare nel suo complesso 3 miliardi e 70 milioni di fatturato, con una progressione del +17,9% nel giro di un anno. Il segmento gatto addirittura ha fatto un balzo in avanti del 20,4%, attestandosi come la voce che ha registrato il maggiore incremento. Molto performante, comunque, anche il comparto del cibo per cani, che si difende con un +14,1%.

A un’analisi ancora più specifica, emerge che i contributi maggiori alla crescita in valore arrivano dall’Umido Gatto e dal Secco Cane, sebbene la positività sia trasversale a tutte le tipologie. L’Umido Gatto, infatti, guida questa speciale classifica con un peso del 34,3% nel valore del pet food, seguito dal 23% del Secco Cane. Bene anche il Secco Gatto (17,7%), l’Umido Cane (15,5%), lo Snack Cane (7,4%) e lo Snack Gatto (3,1%). Guardando a una prospettiva più ampia, il risultato non cambia. Dal 2020 al 2021, il valore del comparto pet food è cresciuto del 7,1%, passando a 2,2 a oltre 2,4 miliardi.

Tra il 2021 e il 2022, la percentuale è arrivata all’11%: i 2,4 miliardi sono infatti giunti a 2,67 miliardi di euro. Ecco poi il già richiamato record dello scorso anno, quando a fronte di un +14,9% è stata superata quota 3,07 miliardi di euro. Non si tratta, peraltro, solo di una crescita in valore, ma anche in volumi: se nel 2020 sono stati venduti in Italia 644.000 tonnellate di pet food, nel 2021 si è saliti a 675.000, nel 2022 a 694.000 e nel 2023 a 700.000.

Bene anche lettiere e antiparassitari

Anche l’intero comparto del pet care mostra numeri in grande crescita. Sempre nel periodo compreso tra ottobre 2022 e ottobre 2023, le lettiere hanno fatto segnare un incremento delle vendite a valore pari al 17,9%. Anche i prodotti antiparassitari per animali viaggiano a gonfie vele, con un + 10,7%, per non parlare dei masticativi, che arrivano al 16,8%. Unica voce negativa quella degli accessori, che accusano una leggera flessione (-2,9%). Tuttavia, piacciono sempre di più anche i giochi per cane e gatto, che in un solo anno hanno visto una progressione del 7,2%.

Riorganizzare gli spazi

Va da sé che, a fronte di numeri così incoraggianti, che fanno del settore pet una vera e propria industria, si stanno sempre più riorganizzando anche gli spazi di vendita, per incrementare la componente di servizio da offrire alla clientela. In questo caso, il negozio specializzato sta vincendo nettamente sulla Grande distribuzione organizzata: sempre secondo le elaborazioni Circana, infatti, l’assortimento dei primi è superiore di 6 volte rispetto a quello della Gdo e ancora in tendenziale crescita. Del resto, la quasi totalità dei proprietari di pet ricorre al cibo industriale, facendo però attenzione a certe caratteristiche: deve avere ingredienti di qualità, deve essere di una marca di fiducia, (meglio se consigliato dal veterinario) e possedere un buon contenuto proteico.

Idee per il futuro

Cosa si prospetta per il futuro dei pet? Una barriera da abbattere, e i cui bastioni di difesa stanno sempre più vacillando, è quella della possibilità di portarsi il proprio animale da compagnia sul luogo di lavoro, per lo più in ufficio. Non sono ancora molti gli ambienti di lavoro in cui è consentito, ma durante la prima edizione dell’Italian Pet Summit è risultato che questa idea sta suscitando un crescente interesse. Ad affermarlo, sono ancora una volta i numeri: per circa 7 intervistati su 10, la presenza sia di cani sia di gatti sui luoghi di lavoro avrebbe una influenza positiva. Solo 1 su 10 lo considererebbe un fatto nettamente negativo

Pet food e pet care, settori in salute - Ultima modifica: 2024-04-23T09:24:44+02:00 da Marco Pederzoli

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