Con l’arrivo della bella stagione torna anche un vecchio problema che, se trascurato, oggi può essere ancor più pericoloso: le zanzare.
Purtroppo, non si tratta solo di un fastidio sia nelle ore diurne sia, soprattutto, in quelle notturne. Ormai, le dimensioni sono quelle di un vero e proprio problema sanitario, che può portare con sé gravi patologie.
Fino a qualche tempo fa, questo insetto era infatti associato, nell’immaginario collettivo, a gonfiori, irritazioni cutanee pruriginose o poco più. Con l’insediamento in pianta stabile, anche in Italia, della cosiddetta “zanzara tigre”, la percezione è cambiata radicalmente. Sebbene sia ancora poco noto ai più, la Aedes albopictus (questo il suo nome scientifico), entrando direttamente a contatto col sangue attraverso l’epidermide, può farsi vettore di virus patogeni o filarie (nematodi), in grado a loro volta di intaccare l’organismo con cui vengono a contatto.
I dati più recenti
Secondo l’Istituto superiore di sanità, che sta monitorando costantemente il fenomeno della diffusione di Aedes albopictus e, soprattutto, le patologie ad essa potenzialmente correlate, dal 1° gennaio all’8 aprile 2024, al Sistema di sorveglianza nazionale delle arbovirosi (ovvero le zoonosi causate da virus trasmessi da vettori artropodi, come per esempio zanzare, zecche e flebotomi, tramite morso/puntura) risultano: 117 casi confermati di Dengue (tutti associati a viaggi all’estero, nessun decesso), 1 caso confermato di Zika Virus (associato a un viaggio all’estero, nessun decesso), 3 casi confermati di Chikungunya (tutti associati a viaggi all’estero, nessun decesso), 1 caso confermato di infezione neuro-invasiva - TBE (autoctono, nessun decesso); nessun caso di Toscana Virus. E si tratta, peraltro, del periodo normalmente meno propizio per la proliferazione della zanzara tigre. Segno evidente che l’allerta deve rimanere comunque alta, in vista della tarda primavera e, soprattutto, dell’estate.
L’Oms: «In vent’anni patologie decuplicate»
«L’incidenza globale della dengue – rileva il ministero della Salute - è notevolmente aumentata negli ultimi due decenni, ponendo una sfida sostanziale per la salute pubblica. Dal 2000 al 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha documentato un aumento di dieci volte dei casi segnalati in tutto il mondo, passando da 500.000 a 5,2 milioni. L’anno 2019 ha segnato un picco senza precedenti, con casi segnalati in 129 paesi. Dopo un leggero calo dei casi tra il 2020-2022 a causa della pandemia di Covid-19 e un tasso di segnalazione più basso, nel 2023 si è osservato un aumento dei casi di dengue a livello globale, caratterizzato da un aumento significativo del numero, della rilevanza e della simultaneità di molteplici epidemie, anche in regioni precedentemente non colpite dalla dengue. La trasmissione della dengue è ciclica e si possono prevedere grandi epidemie ogni 3-4 anni…Dall’inizio del 2023, la trasmissione in corso, combinata con un picco inaspettato di casi di dengue, ha portato al picco di oltre cinque milioni di casi e più di 5000 decessi correlati…segnalati in oltre 80 paesi/territori e in cinque regioni dell’Oms: Africa, Americhe, Sud-Est asiatico, Pacifico occidentale e Regione del Mediterraneo orientale…Tuttavia, questi numeri sono probabilmente una sottostima del peso reale, poiché la maggior parte delle infezioni primarie sono asintomatiche e la segnalazione della dengue non è obbligatoria in molti paesi».
Il controllo dei vettori
In tale ambito, diventa fondamentale un controllo efficace dei vettori, per scongiurare il più possibile la diffusione di patologie.
«L’Oms – raccomanda ancora il ministero della Salute - promuove la gestione integrata dei vettori (Ivm, integrated vector management, ndr) per controllare le specie Aedes. L’Ivm dovrebbe includere la rimozione di potenziali siti di riproduzione, la riduzione delle popolazioni di vettori e la minimizzazione dell’esposizione individuale. Ciò dovrebbe comportare strategie di controllo dei vettori per larve e adulti, in particolare il monitoraggio delle pratiche di stoccaggio dell’acqua, il drenaggio e la pulizia settimanale dei contenitori di stoccaggio dell’acqua domestica, larvicida in acqua non potabile utilizzando larvicidi prequalificati dall’Oms a dosaggi corretti, distribuzione di reti trattate con insetticidi (Itn) per pazienti ricoverati per febbre/dengue per contenere la diffusione del virus dalle strutture sanitarie».
È importante il contributo di tutti
Il controllo e il monitoraggio della diffusione delle zanzare, per essere efficace, non devono essere effettuati soltanto da enti e organizzazioni preposte. Sarebbe anzi auspicabile che ogni singolo nucleo familiare adottasse buone pratiche per gestire al meglio i propri spazi, a beneficio della propria incolumità e di quella del prossimo.
Sono diversi i consigli e le indicazioni che gli stessi enti preposti alla sorveglianza sanitaria danno alla popolazione. Tra questi:
- Eliminare i sottovasi delle piante o, dove non è possibile, evitare i ristagni d’acqua;
- Pulire accuratamente i tombini, tenendoli trattati con prodotti adeguati;
- Rimuovere sempre gli sfalci d’erba in giardino;
- Non lasciare annaffiatoi o secchi con l’apertura rivolta verso l’alto;
- Tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente anche con l’introduzione di pesci rossi, che sono predatori delle larve di zanzara tigre
In altri termini, se ogni casa o condominio trattasse adeguatamente il verde privato e prestasse attenzione a contenitori d’acqua, pozzanghere, etc, ne trarrebbe vantaggio tutta l’area di riferimento.
Zapi Zanzare BIA Verde, la soluzione che non c’era
Zapi Zanzare BIA Verde è un insetticida concentrato per uso sul verde. Il prodotto, evoluzione dello storico marchio Zapi Zanzare BIA, si caratterizza per il suo potere abbattente e la sua residualità: fino a tre settimane senza zanzare.
Come funziona
Si tratta di una microemulsione acquosa con tecnologia BIA Verde (basso impatto ambientale), ideale per le aree verdi in ambienti domestici, civili, industriali e zootecnici. Agisce contro le zanzare comuni e tigre, ma anche contro insetti volanti e striscianti quali mosche, vespe, scarafaggi e formiche.
È stato introdotto un nuovo principio attivo, la Pralletrina piretroide, con elevato potere abbattente e snidante, che agisce per contatto interagendo molto velocemente con il sistema nervoso degli insetti.
Nel caso delle zanzare, che trovano riparo nella vegetazione, la nuova soluzione insetticida è in grado di snidare anche gli insetti che trovano riparo all’interno delle siepi, costringendoli a volare e ad entrare quindi in contatto con la soluzione insetticida.
Perché acquistare Zapi Zanzare BIA Verde
Ci sono diversi motivi per cui acquistare e provare fin da subito Zapi Zanzare BIA Verde:
- classificazione di pericolo migliorata (nuova combinazione di attivi) rispetto a Zapi Zanzare BIA Next;
- elevata residualità: efficace fino a 3 settimane (anche in ambito outdoor) contro zanzare e formiche, fino a 2 settimane su mosche e scarafaggi;
- elevata abbattenza;
- ulteriore evoluzione della tecnologia BIA
- alle normali condizioni di utilizzo, il prodotto non macchia, non rilascia odori sgradevoli, non dà effetti fitotossici;
- utilizzo anche in ambito zootecnico (ambienti rurali quali allevamenti, stalle, ricoveri di animali, concimaie…). Peraltro, la soluzione insetticida è stata testata e si è rivelata efficace anche sulla mosca cavallina.
Il prodotto è disponibile nelle storiche taglie da 100 ml, 250 ml, 1 litro e 5 litri.
Per ulteriori informazioni: https://zapigarden.it/