Per gli agricoltori e i tecnici agricoli i biostimolanti rappresentano dei validi strumenti capaci di mitigare gli stress abiotici a carico delle piante coltivate. Per i rivenditori di mezzi tecnici agricoli sono prodotti commerciali che stanno acquisendo crescenti consensi e vengono sempre più richiesti dai produttori. Per i ricercatori, pubblici e privati, consentono di sviluppare linee di studio e ricerca innovative per far crescere le piante in maniera equilibrata, poiché i biostimolanti sono costituiti da matrici vegetali o microrganismi che non “spingono” troppo le piante, ma assecondano il loro naturale sviluppo. Per tutti la 3ª edizione della Biostimolanti Conference organizzata a Bari da Fruit Communication e Associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra) è stata un’occasione per confrontarsi e approfondire le conoscenze su un settore in rapido ampliamento, capace di un’offerta sempre più ricca e articolata per soddisfare una domanda in crescita.
«Nel 2020 abbiamo ideato e organizzato per la prima volta la Biostimolanti Conference perché avevamo intuito che questa nuova tipologia di prodotti poteva trasformarsi in un potente alleato per le produzioni agricole del futuro – introduce Mirko Sgaramella, coordinatore editoriale di Fruit Communication –. Produrre colture agricole diventa di anno in anno più complesso. I fattori di stress abiotico che impattano negativamente sulle colture sono molteplici: salinità dei terreni, scarsa qualità delle acque irrigue, carenza idrica, fino alla siccità, ma anche eccesso di acqua, sbalzi termici e così via. I biostimolanti, invece, incrementano la resistenza delle colture ai vari stress ambientali e aumentano la qualità delle produzioni».
Una finestra sul comparto dei biostimolanti
In questo mutevole e complicato contesto produttivo, aggravato dai cambiamenti climatici in atto, Fruit Communication e Arptra hanno organizzato per il terzo anno consecutivo la Biostimolanti Conference.
«L’intento nostro è ricreare ogni anno uno spazio per consentire ad agricoltori, rivenditori e ricercatori di approfondire gli aspetti fisiologici, applicativi e regolatori di questa categoria di prodotti. Perciò la Biostimolanti Conference ha dato voce alle personalità più influenti del settore e messo in relazione le aziende che producono biostimolanti con chi ogni giorno li utilizza in campo. In definitiva vogliamo contribuire ad ampliare il prezioso reticolo di rapporti umani fra coloro che operano a vario livello nel settore dei biostimolanti, favorire lo scambio di conoscenze scientifiche, tecniche e legislative e la divulgazione dei risultati raggiunti dalla ricerca scientifica, migliorare la vita delle piante agricole e anche quella degli agricoltori».
Infatti, nota Sgaramella, un’ampia e qualificata schiera di relatori, accademici, istituzionali e commerciali, ha condiviso con il pubblico, parte in presenza e parte on line, le proprie esperienze tecniche, scientifiche e normative sui biostimolanti.
«Nelle due giornate docenti universitari e ricercatori hanno illustrato i trend emergenti, i nuovi sviluppi del mercato dei biostimolanti e i risultati raggiunti dalla ricerca e nella gestione dei vari tipi di stress abiotico. Invece i rappresentanti delle aziende agrochimiche hanno presentato le peculiarità dei propri biostimolanti. Inoltre negli infopoint virtuali delle aziende partner i visitatori hanno potuto trovare brochure, dépliant, video e tutti gli ultimi aggiornamenti delle aziende sui biostimolanti».
Effetti sulle produzioni
Oltre che in due giorni, la 3ª Biostimolanti Conference si è dipanata in quattro sessioni tematiche.
«La prima ha riguardato il pomodoro, le ortive da foglia e i micro ortaggi. Per il pomodoro, coltura di primaria importanza per l’Italia, i biostimolanti possono rappresentare un valido supporto alla riduzione degli stress abiotici, come hanno dimostrato la valutazione della interazione tra biostimolanti e salinità su produzione e qualità del pomodoro “miniplum”, gli effetti dei biostimolanti sullo sviluppo radicale e sullo stress idrico in piante di pomodoro e l’utilizzo dei biostimolanti sul pomodoro da industria. Ma anche le colture orticole ne possono trarre giovamento, come è emerso dalla loro applicazione su ortaggi da foglia, come spinaci e lattughe, e micro ortaggi.
Nella seconda sessione, dedicata ai seminativi, temi centrali sono stati la valutazione dell’efficacia dei biostimolanti nell’aumentare la tolleranza dei cereali alla salinità, lo sviluppo di biostimolanti microbici e la loro applicazione a colture erbacee di pieno campo, lo studio dell’efficacia e dei meccanismi di azione dei biostimolanti su soia, l’analisi degli effetti agronomici di biostimolanti microbici sul frumento».
Anche su fruttiferi e olivo, al centro della terza sessione, i biostimolanti posso influire positivamente in funzione antistress, come hanno dimostrato l’impiego dei biostimolanti per la gestione degli stress idrici e nutrizionali di vite e fragola, alcuni casi studio sull’impiego dei biostimolanti in melicoltura, la modulazione della tolleranza delle piante da frutto allo stress salino mediante l’uso di biostimolanti e la risposta del mandorlo a condizioni di scarsità idrica, con analisi delle conseguenze sulla gestione della coltura.
«La Biostimolanti Conference 2022 – conclude Sgaramella – è stata chiusa da presentazioni e ricerche relative all’applicazione di biostimolanti su vite e ciliegio. Gli interventi hanno riguardato l’utilizzo di lieviti inattivati in viticoltura per il miglioramento della qualità delle uve e dei vini, approcci innovativi per la protezione della vite, dal vivaio al prodotto finale, i fattori comuni di stress dell’uva da tavola, la fisiologia di crescita della ciliegia e lo sviluppo del danno da cracking, le soluzioni per prolungare la vita post-raccolta nelle colture di uva da tavola e ciliegie, l’impiego di biostimolanti su drupacee».
Leggi la rassegna contenente i dettagli di tutti i prodotti presentati alla 3ª edizione della Biostimolanti Conference organizzata a Bari da Fruit Communication e Associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra) su AgriCommercio e Garden Retail n. 3/2022. Qui di seguito l’elenco dei prodotti e le case produttrici.
- Crop+TM di Agricola Internazionale
- Cyndoyl Z Special di Agriges
- le microalghe di Algaenergy
- Vegetal B60 di Almagra
- Kelpak di Alzchem
- Bio-Help Plus e Sunred di Biolchim
- Sinerveg e Macys BC 28 di Cifo
- Basfoliar Si SL di Compo Expert
- Efical WSP di Daymsa
- Pentac-5ala, Pentacalcium, Pentamicron Fe/Mn e Pentacur di Chimimberg |Diagro (Diachem)
- Calcio Foliar Fertilizer WDG di Euro TSA
- Grand Fertì e Tequil; Stimolo e Allego Bio; Save Crop di Fertenia
- Accudo, Seamac Rhizo e Seamac PCT di FMC Agro Italia
- Tamarack di Gowan Italia
- Vivema Soil di Greenhas Group
- Dynamic di Hydro Fert
- Kamab 26 di K-Adriatica
- LG 81, TERIUM e TIXYL di L.Gobbi
- Canta di Mugavero
- Eptone 85/16, Pepton Plus e Prothemco di Prodotti A.I.Chem
- linea Meristem di Quimicas Meristem
- Newferstim 6.12 di Scam
- Surnan di SPAA
- Biimore di Tradecorp
- Vivaflor Plus di UPL Italia
- Talete di Valagro
- Megastym di Xeda Italia
Colmare un vuoto di conoscenza sui biostimolanti
I biostimolanti sono una famiglia di mezzi tecnici che, anno dopo anno, non smette di suscitare interesse fra agricoltori e rivenditori. Il mercato dei biostimolanti da anni continua a crescere con numeri a due cifre e le novità offerte dalle numerose aziende agrochimiche che operano in questo campo sono molteplici. È quanto sostiene Gianluca Chieppa, presidente di Arptra.
«Questa accelerazione da parte della ricerca pubblica e privata potrebbe creare un distacco tra le proposte aziendali e la normativa di riferimento, che cerca, purtroppo senza grandi successi, di tenere il passo. Il rischio concreto è di generare un vuoto di conoscenza tecnica e normativa fra gli operatori del settore. La 3ª Biostimolanti Conference si è proposta di contribuire a colmare il vuoto conoscitivo in questo ambito, divulgando le peculiarità tecniche e normative di tale categoria di mezzi tecnici agricoli. Infatti nel corso delle due giornate della Conference, ventuno relatori accademici e istituzionali di spessore internazionale e i referenti di ventotto aziende multinazionali produttrici di biostimolanti hanno relazionato per descrivere le peculiarità legislative e tecniche di queste sostanze naturali».