Biostimolanti, gli effetti vanno valutati con molta attenzione

biostimolanti conference 2023
I benefici agronomici e gli aspetti normativi sono due dei punti nevralgici che limitano la conoscenza e la diffusione di questi prodotti. Se n’è discusso a Catania in un incontro organizzato dall’Arptra

Biostimolanti: cosa sono? funzionano? come devono essere applicati? Tre domande apparentemente banali ma che vanno a toccare punti nevralgici di un settore complesso. Si è cercato però di dare risposta a queste tre domande alla Biostimolanti Conference, 1-2 marzo 2023 a Catania, organizzata da Arptra (Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura) e Fruit Comunication. Due giornate dedicate all’approfondimento di un settore che in prospettiva sarà sempre più strategico.

Basti pensare alla definizione stessa di biostimolante, che richiama molti dei principi perseguiti dalle normative europee. Un biostimolante è un prodotto fertilizzante che stimola i processi nutrizionali delle piante indipendentemente dal suo tenore di nutrienti, con l’unica finalità di migliorare una o più delle seguenti caratteristiche della pianta o della rizosfera:

  1. efficienza dell’uso dei nutrienti;
  2. tolleranza allo stress abiotico;
  3. caratteristiche qualitative;
  4. disponibilità di nutrienti confinati nel suolo o nella rizosfera.

Trasferimento di conoscenze

Gianluca Chieppa

«Arptra guarda sempre al futuro, ci siamo appena lasciati alle spalle la Biocontrol conference e ora siamo qui, in Sicilia, a parlare di un altro settore fondamentale: i biostimolanti, mezzi tecnici molto dibattuti che meritano un approfondimento».

Così Gianluca Chieppa, presidente Arptra, ha dato il benvenuto ai partecipanti, ricordando poi che l’obiettivo principale è quello di colmare i vuoti conoscitivi in questo ambito e ridurre la distanza tra chi fa ricerca o produce mezzi tecnici e chi utilizza questi prodotti nelle proprie aziende agricole.

Anche Antonio Ferrante, presidente Soi, ha sottolineato l’importanza del trasferimento dell’informazione:

Antonio Ferrante

«Sempre di più c’è bisogno di trasferire le conoscenze che noi ricercatori raccogliamo e approfondiamo all’interno nei nostri laboratori, è importantissimo perché molti, troppi risultati restano chiusi nei cassetti universitari.

Questi eventi ci permettono di confrontarci direttamente e più semplicemente condividere informazioni per l’applicazione di questi nuovi mezzi tecnici che ci porteranno a trovare soluzioni alternative agli attuali sistemi di coltivazione, così come richiesto dalle normative europee. Confronto ancora più strategico quando si parla di biostimolanti, che a un primo sguardo possono sembrare semplici, ma che in realtà sono molto complessi».

Impatti e normativa

Tornando alle domande iniziali, gli interventi di Lorenzo Gallo di Federchimica Assofertilizzanti e Giuseppe Colla dell’Università degli studi della Tuscia hanno inquadrato perfettamente il tema.

«Gli effetti prodotti dai biostimolanti sono molteplici: benefici produttivi, benefici ambientali, impatto positivo sulla redditività dell’azienda – ha spiegato Giuseppe Colla. Impatti che spesso però non vengono misurati correttamente, se non con una valutazione visiva sommaria. I biostimolanti sono un mezzo tecnico utile per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi, ma per ottimizzare correttamente il loro impiego è fondamentale eseguire una accurata valutazione degli effetti agronomici tramite rilievi quanti-qualitativi sulla produzione e il monitoraggio di parametri morfo-fisiologici, biochimici e molecolari. L’utilizzo della tecnica di analisi LCA ha dimostrato che i biostimolanti possono ridurre l’impronta carbonica dei prodotti e anche a migliorare altri indici di efficienza ambientale. Infine, la convenienza dell’applicazione non può prescindere da una analisi economica volta a quantificare il margine operativo lordo e l’indice di efficienza economica».

La verifica dell’efficienza agronomica è un aspetto quanto mai centrale anche perché viene introdotto dalla nuova regolamentazione nel dossier da presentare all’organismo notificato per la valutazione di un biostimolante. Il dossier deve pertanto includere i risultati di prove che dimostrino gli effetti (claims) dichiarati in etichetta.

Un mercato in crescita

Lorenzo Gallo

«Quello dei biostimolanti è un mercato in crescita – ha precisato subito Lorenzo Gallo. Facendo una media di varie fonti, parliamo di una crescita del 10% all’anno e di un valore di 3,5 miliardi di euro. Con la previsione di un aumento a 6,9 per il 2027. Trend che si traduce a livello europeo in circa 1,5 miliardi di euro e in 50 milioni in Italia. La mancanza di dati univoci è legata alla mancanza di una chiara identificazione normativa dei prodotti, che sono stati venduti in svariati modi. Tra un paio di anni forse si avranno dati più precisi. Quindi il settore è senz’altro interessante, i biostimolanti sono uno degli strumenti che le industrie potranno utilizzare per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Commissione europea, ma la materia è complicata da una molteplicità di regole. In primis, l’entrata in vigore del Reg. Ue 2019/1009 si va a sommare alla legge italiana di riferimento la 75/2010 che contiene una definizione e un iter di registrazione diverso rispetto a quello suggerito dall’Ue.

A questi due binari quasi mai convergenti, si aggiunge il meccanismo del mutuo riconoscimento (prodotti venduti in un Paese Ue posso automaticamente essere venduti anche in altri Paesi)». La sua relazione è entrata nel dettaglio delle criticità di un contesto che richiede assolutamente un’armonizzazione. Cosa che dovrebbe arrivare (in teoria) entro settembre 2023 per effetto della Legge 4 agosto 2022, n. 127 che delega il Governo ad adottare, entro dodici mesi, uno o più decreti legislativi per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento Ue 2019/1009.

Per quanto riguarda invece la loro applicazione, ogni prodotto è un caso a sé. In tal senso sono state molto utili le relazioni e i dati portati all’attenzione dei partecipanti dai diversi relatori aziendali e che saranno disponibili sul sito della Biostimolanti Conference.

Le aziende e i nuovi prodotti

  • Tradecorp: Biimore;
  • Yara: Biotrac, Biomaris, Bionue, Frutrel della linea Yara Vita e Yara Mila Nutriplus;
  • Almagra: Vegetal Fruit, Algaman, Microsync ca, Vegetal B60, Vegetal max;
  • AIChem: Pepton;
  • Hydro Fert: Dynamic;
  • Alzchem: Kelpak;
  • K-Adriatica: Hendosar;
  • Valagro: MC Cream, Megafol, Talete, Third Way, YeldON;
  • Scam: linea Idrocomplex, Linfor, Linfor V, linea Axifert;
  • Compo Expert: Basfoliar Spyra;
  • Mugavero: Canta, Sinsal, Statia;
  • Fmc: Seamac OR;
  • Upl: Carbo XL Activ;
  • Gowan Italia: Tamarack;
  • Fertenia: Tequil, Stimolo, Grand Fertì, Humicus, Assorb, AllegioBio, Save Crop, Vitem;
  • Euro Tsa: NFMicro Cam, NFMicro Fe.Zn.B, NFMicro Mix;
  • Corteva: BlueN;
  • Agriges: Target Plus;
  • Chimiberg Diagro: Bortan;
  • Xeda Italia: SolarGo 900 WDG;
  • Meristem: linea Microlife;
  • Plymag: Ecklomar, SM6;
  • Green Has Italia: Eranthis;
  • Fcp Cerea: Glycos Plus.

Leggi l’articolo su Agricommercio e Garden Retail n. 2 - marzo 2023

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Biostimolanti, gli effetti vanno valutati con molta attenzione - Ultima modifica: 2023-03-21T11:30:32+01:00 da Sara Vitali

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